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Crisi e gestione delle case popolari a milano: numeri, sicurezze e tensioni politiche in città

Il dibattito sulle case popolari a Milano si intensifica tra dimissioni, morosità e occupazioni abusive, mentre l’amministrazione comunale cerca di affrontare le criticità nella gestione degli alloggi.

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Il dibattito sulle case popolari a Milano evidenzia problemi di sicurezza, morosità e gestione edilizia, con tensioni politiche tra opposizione e amministrazione che promette interventi di riqualificazione e messa a norma. - Unita.tv

Il dibattito sulle case popolari a Milano si accende tra accuse, dati contrastanti e promesse di interventi. Questioni legate agli alloggi comunali hanno portato alla luce problemi di sicurezza, morosità e disponibilità di appartamenti. Le recenti tensioni in Consiglio comunale evidenziano una situazione complessa che coinvolge la politica locale e le amministrazioni incaricate della gestione del patrimonio edilizio pubblico.

Le dimissioni di riccardo truppo e le condizioni degli edifici comunali

Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino, ha annunciato le proprie dimissioni dalla presidenza della sotto commissione dedicata alla manutenzione degli immobili comunali. Truppo ha messo in evidenza una criticità grave: quasi la metà delle case popolari milanesi non possiede il certificato antincendio. Questo documento è fondamentale per garantire la sicurezza degli abitanti e adempiere alle norme vigenti. Secondo lui, “il Comune deve assumersi la responsabilità di intervenire tempestivamente.” La sua decisione nasce dalla delusione per la lentezza con cui si affrontano tali problemi, che riguardano la sicurezza dell’intero patrimonio pubblico destinato all’abitazione. Le dimissioni, in questo caso, rappresentano non solo una protesta politica, ma anche una sollecitazione a un cambio di passo nelle azioni degli enti coinvolti.

Necessità di controlli e interventi urgenti

L’attenzione è puntata sulla necessità di controlli più rigorosi e sulla pianificazione di interventi urgenti per la messa a norma degli edifici. La situazione segnalata da Truppo riguarda decine di immobili in cui la mancanza di certificazioni antincendio genera un rischio reale per le persone che vi abitano, ma finora poco è stato fatto per sanare questa grave lacuna. I cittadini aspettano risposte concrete mentre si confrontano con una quotidianità che comprende disagi e preoccupazioni sulla propria sicurezza.

Numeri e tensioni sugli alloggi sfitti, morosità e occupazioni abusive

Samuele Piscina, segretario milanese della Lega e consigliere comunale di opposizione, ha rivelato dati sul patrimonio immobiliare comunale di Milano assai preoccupanti. Secondo lui, gli alloggi in gestione a MM e risultano sfitti sono 6.100, circa il 22% di tutte le abitazioni popolari della città. Di questi, 2.300 richiedono interventi di riattazione, 1.100 aspettano di essere assegnati e 2.700 sono in condizioni tali da non poter essere occupati per ora. Questi risultati delineano una realtà di spreco e inefficienza nella gestione degli immobili pubblici.

Morosità e occupazioni abusive

Attraverso la sua interrogazione, Piscina ha denunciato anche la presenza di 15.203 morosi nelle abitazioni comunali, che corrispondono al 55% del totale delle case popolari. Gli introiti mancati ammontano a oltre 3 milioni di euro, una cifra consistente che pesa sulle casse comunali. A completare il quadro, secondo lui, ci sono 500 alloggi occupati abusivamente, che rappresentano ulteriore problema per le istituzioni locali e le famiglie in regola.

Questi numeri scatenano una forte critica all’amministrazione cittadina e indicano una situazione difficile da gestire. Le cause della morosità spaziano fra difficoltà economiche e mancanza di controlli efficaci. Gli immobili sfitti, spesso in condizioni non ottimali, rimangono inutilizzati nonostante la domanda abitativa resti alta. Un sistema complicato che sembra senza soluzioni immediate, alimentando un conflitto politico che vede opporsi maggioranza e opposizione intorno alla gestione e alle responsabilità sugli alloggi pubblici.

La risposta dell’assessore fabio bottero sui dati e il progetto di messa a norma

Fabio Bottero, assessore all’edilizia residenziale a Milano, ha replicato alle critiche del centrodestra fornendo dati diversi su alcuni aspetti chiave. L’assessore ha spiegato che le occupazioni abusive sono passate da oltre 1.700 a meno di 500, un risultato secondo lui importante in termini di legalità e rispetto delle regole per l’accesso alle case comunali. La riduzione è stata ottenuta grazie a una serie di azioni mirate con l’obiettivo di garantire un uso corretto degli alloggi.

I dati sugli alloggi sfitti e il piano di ristrutturazione

Quanto agli alloggi sfitti, Bottero ha contestato il numero di 6.100, parlando invece di 2.300 appartamenti inattivi in attesa di riqualificazione o assegnazione. L’amministrazione comunale mira a velocizzare i lavori di ristrutturazione per mettere più case a disposizione delle famiglie bisognose. Il tema della sicurezza è stato affrontato anche toccando il nodo della certificazione antincendio. Dal 2015, sono stati presi in carico circa 300 edifici, ma solo 38 possedevano la certificazione richiesta. Da allora sono stati investiti fondi e risorse per portare avanti i lavori: al momento restano 134 immobili da completare. L’erogazione degli interventi è prevista entro il 2027.

Bottero ha chiesto il sostegno di tutti, indipendentemente dall’appartenenza politica, “per ottenere risorse da Regione e Stato.” Senza finanziamenti dedicati in questo settore, rendere sicuri tutti gli edifici comunali sarà molto più difficile. Le parole dell’assessore mettono in evidenza sia i passi avanti fatti sia le difficoltà ancora presenti nella gestione delle case popolari, in un quadro che resta complesso.

Le polemiche del pd e il ruolo di mm nella riqualificazione degli immobili pubblici

Dal Pd milanese arrivano osservazioni critiche verso la destra, che secondo il consigliere Federico Bottelli unisce dati in modo confuso per attaccare l’amministrazione comunale. Bottelli richiama l’attenzione sul fatto che la gestione degli alloggi popolari non riguardi solo Palazzo Marino ma anche Aler, ente regionale che amministra oltre diecimila case sfitte in città. La discussione politica si allarga dunque oltre il contesto comunale, richiamando responsabilità su più livelli.

Le trasformazioni di mm come società benefit

In parallelo, la società MM, che si occupa del patrimonio immobiliare pubblico, ha deciso di cambiare statuto per trasformarsi in società benefit. Questa modifica ha una ricaduta concreta sulla gestione degli alloggi popolari: MM destinerà sei milioni di euro in questo 2025 per migliorare le condizioni delle case di proprietà del Comune. L’assessore al bilancio del Comune, Emmanuel Conte, ha sottolineato che l’obiettivo è raddoppiare entro fine anno le abitazioni riqualificate, portandole a 700.

Quest’azione vuol indicare un tentativo di dare risposta alle numerose criticità legate al degrado e alla sicurezza degli immobili comunali. Nonostante le tensioni politiche, gli interventi finanziari e organizzativi puntano a fermare il deterioramento e a migliorare le condizioni di vita degli assegnatari. La trasformazione di MM mette l’accento su un impegno più strutturato verso la riqualificazione, iter essenziale per rendere davvero fruibili gli alloggi popolari presenti sul territorio cittadino.