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Cresce la povertà tra i giovani e i lavoratori in torino, aumento tra i nati all’estero nel 2024

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Nel 2024 a Torino la povertà è aumentata, colpendo soprattutto giovani, lavoratori con contratto stabile e stranieri, evidenziando l'urgenza di politiche sociali più efficaci. - Unita.tv
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Nel 2024 a torino si è registrato un aumento preoccupante della povertà, soprattutto tra i giovani e chi ha un lavoro regolare. A darne notizia è il terzo rapporto dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas Diocesana, presentato nella città piemontese. Dati recenti mostrano una crescita della richiesta di aiuto, con una parte consistente di nuovi beneficiari, tra cui molti italiani under 25 e stranieri. La situazione indica un peggioramento non solo numerico, ma anche nella composizione di chi si trova in difficoltà economica, coinvolgendo fasce che fino a poco tempo fa risultavano più protette.

Il ruolo della caritas e le difficoltà strutturali nel contrasto alla povertà

La Caritas diocesana, attraverso il proprio osservatorio, monitora costantemente la situazione delle povertà nel territorio torinese. Il rapporto 2024 conferma che la povertà si mantiene alta, con numeri e caratteristiche in peggioramento rispetto agli anni passati.

I dati raccolti rappresentano un termometro reale delle condizioni di vita in città. Chi lavora ma non arriva a fine mese, i giovani che non trovano sbocchi, gli stranieri isolati sono fenomeni concreti con cui la Caritas si confronta quotidianamente.

L’aumento del 28% di persone che si rivolgono per la prima volta ai servizi di aiuto evidenzia un allargamento del rischio povertà che va oltre i tradizionali canali di emergenza sociale. Il problema non è solo una questione numerica ma riguarda anche la qualità della povertà, che coinvolge categorie nuove e più fragili.

Affrontare una realtà così complessa richiede risorse maggiori e politiche sociali più incisive. Il ruolo della Caritas rimane fondamentale ma solo una risposta complessiva che coinvolga enti pubblici e privati potrà consentire di contenere l’espansione della povertà.

Del resto, la povertà cresce anche in chi lavora. Questo fatto impone una riflessione urgente sulle politiche salariali, sui costi della vita, e sugli strumenti di sostegno destinati alle famiglie e alle persone singole in difficoltà. La sfida a torino è aperta e richiede scelte immediate.

L’aumento delle persone assistite e la presenza di nuovi poveri a torino

Il 2024 segna un anno difficile per molte famiglie e individui torinesi. La rete della carità del territorio ha supportato quasi 48 mila persone , con un incremento del 28% rispetto all’anno precedente. Tra queste, il 30% ha chiesto aiuto per la prima volta. Non si tratta dunque di un fenomeno consolidato, ma di un’espansione verso nuovi gruppi sociali in difficoltà. Questi nuovi ingressi rivelano che la povertà si sta diffondendo tra chi prima non aveva bisogno di rivolgersi ai servizi di assistenza.

Secondo i dati della Caritas Diocesana di Torino, chi si presenta in cerca di sostegno è spesso giovane: il 61% ha meno di 25 anni. Inoltre, il 60% di queste persone è nato in Italia. Queste cifre modificano l’immagine tradizionale del povero, confermando che la crisi coinvolge senza distinzione di provenienza chi vive nella città.

La prevalenza di nuovi poveri giovani indica problemi sociali e occupazionali profondi, che si manifestano anche nel tessuto urbano di torino. Queste persone possono incontrare difficoltà nel trovare un lavoro stabile o nel mantenere un’esistenza dignitosa, malgrado l’apparente presenza di opportunità.

La povertà cresce anche tra chi lavora: oltre un quarto ha un contratto stabile

Un altro elemento emerso dal rapporto riguarda la presenza di persone in difficoltà economica che però hanno un’occupazione con contratto a tempo indeterminato. Questo gruppo rappresenta più del 27% degli assistiti nel 2024. Questi dati segnalano che anche lavorare non sempre garantisce la sicurezza economica necessaria per evitare la povertà.

Chi ha un contratto stabile può comunque trovarsi in difficoltà per diverse ragioni: bassi salari, aumento dei costi di vita, spese impreviste o debiti accumulati. I limitati aiuti pubblici e la contrazione di sostegni sociali accentuano il problema, lasciando molti lavoratori senza un supporto adeguato.

Il responsabile della Caritas di Torino, Pierluigi Dovis, sottolinea che le misure pubbliche attuali non bastano più. La crescita dei poveri con lavoro indica una necessità urgente di rivedere le politiche sociali e di welfare per evitare che la stabilità lavorativa diventi vana, senza garantire una vita dignitosa.

L’aumento della povertà tra le persone nate all’estero e l’impatto sulla comunità torinese

Accanto agli italiani, anche le persone nate all’estero mostrano un aumento significativo nelle richieste di aiuto. Il 40% degli assistiti sono stranieri, e questa cifra conferma che l’immigrazione mantiene un ruolo importante nella dinamica della povertà a torino.

Spesso chi arriva da fuori affronta difficoltà maggiori: scarse reti di sostegno familiare o sociale, problemi di inserimento lavorativo e linguistico, discriminazioni. Tutti elementi che rendono più fragile la loro condizione economica.

L’incremento di poveri stranieri ha impatti anche su altre realtà sociali della città. Si crea maggiore pressione nei servizi di assistenza e nelle comunità locali. Questo aspetto richiede attenzione e interventi specifici capaci di offrire risposte adeguate, senza sovraccaricare enti già impegnati.

Torino, città con una lunga storia di immigrazione, deve considerare questi dati come un segnale per intervenire con azioni mirate. Aiutare chi arriva o chi resta senza sostegno potrebbe evitare ulteriori tensioni sociali e favorire un equilibrio più solido.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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