Corteo di almeno 10.000 persone a firenze per wish parade tra musica e proteste sociali
Una folla di oltre diecimila persone ha partecipato alla wish parade a Firenze, unendo diverse cause sociali e politiche in un corteo festoso che ha attraversato la città il 24 maggio 2025.

La Wish Parade del 24 maggio 2025 ha visto a Firenze oltre diecimila persone sfilare da Novoli al parco delle Cascine, unendo diverse cause sociali e politiche in un clima festoso e partecipativo. - Unita.tv
Da Novoli al parco delle cascine, una folla numerosa ha animato le strade di Firenze sabato 24 maggio 2025 con la wish parade. L’evento, promosso da vari collettivi di sinistra, ha radunato oltre diecimila partecipanti: tante voci e diverse cause si sono unite in un unico corteo, che ha attraversato la città tra musica, richieste sociali e messaggi politici.
La partenza del corteo e il percorso attraverso firenze
Il raduno è iniziato in via Forlanini, nel quartiere di Novoli, poco prima delle 17. Da lì, la lunga colonna umana si è mossa verso il centro seguendo via Ponte alle Mosse fino a Porta al Prato, una delle zone più trafficate della città. La manifestazione ha proseguito fino al parco delle cascine, terminando il suo itinerario al Prato del Quercione, un’area verde molto frequentata dai cittadini.
Durante il percorso, le strade urbane sono rimaste bloccate per diverse ore: il traffico è stato temporaneamente paralizzato e molti automobilisti hanno dovuto deviare i loro percorsi. A partire dalle 20, si è però tornati alla normalità con la liberazione delle carreggiate. La scelta del sentiero ha permesso al corteo di attraversare punti chiave della città, aumentando la visibilità dell’iniziativa e sollevando l’attenzione di passanti e residenti.
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Le componenti sociali e politiche della wish parade
Alla manifestazione hanno partecipato collettivi appartenenti a diverse realtà sociali. Tra loro, le organizzazioni antagoniste e i centri sociali, eredi di lotte di periferia che negli anni si sono consolidate in Firenze. Anche il movimento LGBTQIA+ ha voluto far sentire la sua voce, chiedendo diritti e spazi di libertà.
Non sono mancate le presenze di chi si oppone al progetto di riarmo dell’Unione Europea e delle forze che denunciano il dl sicurezza, recentemente approvato e contestato per le limitazioni imposte alla libertà di movimento e alle politiche migratorie. Altri gruppi hanno espresso la loro solidarietà alla causa pro palestinese, in riferimento ai conflitti in corso e al genocidio denunciato nella striscia di Gaza.
Atmosfera, musica e momenti di confronto al parco delle cascine
Elemento caratteristico del corteo sono stati i quindici carri, sparsi nella fila, dai quali è stata diffusa musica ad alto volume per tutta la durata del percorso. Questo ha contribuito a dare un tono festoso alla manifestazione, che, pur portando avanti temi seri, ha mantenuto un clima di partecipazione e condivisione.
Giunti al Prato del Quercione, intorno alle 20, i partecipanti si sono raccolti per proseguire la manifestazione con eventi musicali e dibattiti. L’area verde lungo il viale Lincoln, vicino all’Arno, ha ospitato questi momenti, trasformandosi in una sorta di piazza pubblica all’aperto in cui diverse realtà hanno potuto confrontarsi e approfondire le tematiche della giornata.
Un momento di dialogo e voci marginalizzate
Il corteo di Firenze ha proposto così un’occasione non solo per protestare, ma anche per discutere di diritti, pace e uguaglianza, mettendo in dialogo una pluralità di posizioni e dando spazio a voci spesso marginalizzate nel dibattito pubblico. Gli organizzatori hanno sottolineato la volontà di costruire un fronte comune, capace di tenere insieme le diverse lotte che attraversano il paese.
La wish parade fiorentina del 2025 ha dimostrato come una città possa attraversare una giornata di mobilitazione intensa senza scontri o tensioni rilevanti, ma con un forte segnale civico e politico. Le vie del centro, temporaneamente occupate dal corteo, si sono poi liberate consentendo la ripresa della normale vita urbana. Il recente appuntamento ha richiamato ancora una volta l’attenzione sulle questioni che animano la società italiana all’inizio del nuovo decennio.