Home Corteo antifascista a milano chiama a mobilitazione popolare verso i referendum di giugno

Corteo antifascista a milano chiama a mobilitazione popolare verso i referendum di giugno

Il raduno del 25 aprile a Milano ha unito mille partecipanti contro il fascismo, con appelli al voto per i referendum di giugno e critiche alle derive politiche discriminatorie.

Corteo_antifascista_a_milano_c

Il 25 aprile a Milano, in piazza San Babila, si è svolta una manifestazione antifascista unitaria con appelli al voto referendario e critiche alle derive estremiste, richiamando i valori di libertà, democrazia e resistenza partigiana. - Unita.tv

Il 25 aprile a Milano ha visto un grande raduno in piazza San Babila, dove una folla ha manifestato sotto uno striscione provocatorio con la scritta “buono come il pane, bello come l’antifascismo”. La giornata ha unito diverse realtà associative, partiti e sindacati in un evento che ha fatto da controcanto alle manifestazioni di stampo opposto, soprattutto quelle nate in provincia. Questo appuntamento ha assunto un significato particolare in vista dei referendum previsti per i primi giorni di giugno, con un appello energico a partecipare al voto.

Una piazza che unisce diverse anime politiche contro le derive fasciste

La manifestazione di Milano ha portato in piazza all’incirca mille persone, numeri inferiori rispetto alle trentamila invocate dal palco, ma comunque significativi per una giornata dal clima acceso e partecipato. Da subito è emerso un forte messaggio contro le tendenze escludenti e discriminatorie espresse da alcuni gruppi in località come Gallarate. Elly Schlein, segretaria del PD, ha denunciato apertamente il sostegno del governo a queste posizioni, e ha scelto di leggere in pubblico l’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini.

Partecipazione di diverse forze e musica simbolica

Oltre al PD, in piazza si trovavano esponenti del Movimento 5 Stelle, dell’ANPI, di Arcigay e altre associazioni impegnate per i diritti civili. Anche gruppi politici con idee distanti hanno preso parte, con l’obiettivo condiviso di mantenere vivo il confronto democratico. I Modena City Ramblers hanno animato la giornata, proponendo “Bella ciao” in versione live, forse il brano più simbolico del 25 aprile che rimanda al passato partigiano e alla resistenza antifascista.

Dal palco appelli al voto per i referendum e richieste di interventi sulle nuove destre

Sul palco è stata confermata la vicinanza al voto dei cittadini in vista degli appuntamenti referendari dell’8 e 9 giugno, soprattutto su temi legati alla cittadinanza e al lavoro. Maurizio Landini, segretario della CGIL, ha insistito con decisione affinché tutti scelgano di partecipare al voto, indipendentemente dalle scelte politiche personali. Landini ha sconsigliato ogni tentativo di aggirare regole e procedure, definendolo dannoso sia per chi lo attua che per il sistema democratico nel suo complesso.

Critiche e richieste contro l’odio politico

Alcuni interventi hanno puntato il dito contro chi fomenta l’odio politico e razzista. Angelo Bonelli di AVS ha chiesto esplicitamente al ministro dell’interno Matteo Piantedosi di non occuparsi delle bandiere palestinesi, ma di contrastare con forza la presenza di gruppi fascisti clandestini sul territorio nazionale. Saverio Ferrari, esperto di destra radicale, ha richiamato l’attenzione sull’applicazione della legge Mancino, chiedendo più rigore nel vietare la riorganizzazione del partito fascista attraverso la dodicesima disposizione transitoria della Costituzione.

La protesta contro il remigration summit e la difesa di una milano antifascista

In provincia di Varese, lo stesso weekend ha accolto il Remigration Summit, raduno di estrema destra che ha scatenato contro-manifestazioni in varie località. A Milano il segretario locale del PD, Alessandro Capelli, ha sottolineato che in città non c’è spazio per idee di questo tipo, reputandole riprovevoli e fuori dai valori della comunità cittadina. Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana, ha replicato duramente al ministro Piantedosi, definendo la sua attenzione verso le bandiere palestinesi un diversivo rispetto a problemi più urgenti come il ritorno di ideologie fasciste.

Tensioni interne e divisioni in piazza san babila

Il clima in piazza San Babila ha mostrato anche tensioni con attivisti del Cantiere, che si sono sentiti esclusi e non ascoltati quando è stato menzionato il tema dei CPR ritenuti incostituzionali da vari partecipanti. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha letto l’articolo 11 della Costituzione – che ripudia la guerra – raccogliendo però anche fischi da parte di manifestanti, segno di divisioni interne al fronte antifascista stesso.

Il discorso che richiama la storia partigiana e invita alla mobilitazione democratica

Primo Minelli, presidente dell’ANPI milanese, ha preso la parola per rappresentare un appello unitario, richiamando la storia di Milano come città antifascista medaglia d’oro della resistenza. Il suo discorso ha ricordato figure come Greppi, Martini e Pertini, il quale definiva il fascismo “non un’opinione ma un crimine”. Minelli ha sottolineato il rischio di una ripresa della violenza politica e ha messo in guardia contro il ritorno di ideologie d’odio, invitando a reagire seguendo l’esempio dei padri partigiani.

Valori di libertà, pace e democrazia

Si è parlato di lotta per la libertà, la pace e la democrazia, valori da difendere contro qualunque forma di repressione o barbarie. In questa cornice si inserisce anche l’invito a partecipare al voto, in modo da opporre una parte ampia della società a chi immagina un’Italia riservata a pochi privilegiati e chiusa alle diversità. La giornata del 25 aprile a Milano ha mostrato un movimento che cerca di tenere insieme diverse sensibilità, con un forte richiamo alla storia e alla Costituzione per rispondere alle sfide di oggi.