Corsico ha ospitato la quarta edizione della marcia della legalità, un evento che ha riunito studenti e cittadini per manifestare contro la mafia e diffondere il valore della giustizia. La manifestazione fa parte della rassegna “Primavera della legalità”, che coinvolge la città con iniziative mirate a educare fin dai banchi di scuola sul tema della lotta alle organizzazioni mafiose e sulla memoria di chi ha perso la vita per difendere la legge.
La marcia della legalità: un impegno collettivo contro la mafia a corsico
La marcia ha preso avvio dall’Ulivo della legalità, situato nel parco verdi, punto simbolico scelto per dare inizio al percorso che ha condotto centinaia di studenti verso il centro città. Durante la camminata, i giovani hanno declamato composizioni originali, frutto di lavori svolti in classe con il supporto degli insegnanti. I cartelli portati in corteo raccontavano storie e messaggi chiari contro la criminalità organizzata, completando un percorso didattico che ha stimolato la riflessione sui danni prodotti dalla mafia e sull’importanza della consapevolezza civica.
Il cammino rappresenta il desiderio dei ragazzi di farsi portavoce di azioni coraggiose, anche piccole, che quotidianamente possono contribuire a contrastare l’illegalità. Ogni passo, ogni parola, ha richiamato l’attenzione sui legami tra la partecipazione civile e la possibilità concreta di garantirsi un futuro senza la paura del potere mafioso.
Leggi anche:
Primavera della legalità: un calendario di iniziative
La marcia non è che uno dei momenti centrali della primavera della legalità, rassegna che copre più settimane con incontri pubblici, concerti, dibattiti, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali. Ogni evento mira a coinvolgere vari strati della popolazione, ponendo l’enfasi sulle storie di resistenza contro i clan mafiosi e sulle azioni quotidiane che cittadini e scuole possono mettere in campo per arginare la diffusione della criminalità.
L’obiettivo principale è fornire strumenti ai più giovani per riconoscere i segnali della mafia e combatterla attraverso una partecipazione attiva e consapevole. La rassegna si propone anche di mantenere vivo il ricordo delle vittime innocenti, elementi fondamentali per costruire una memoria collettiva che non dimentichi mai il prezzo della lotta alla mafia.
Il messaggio degli studenti e il ricordo delle vittime innocenti
Gli studenti di Corsico hanno espresso chiaramente il loro messaggio: “Anche se abbiamo paura della mafia, insieme si può combattere fino a sconfiggerla.” Questo slogan racchiude la determinazione dei ragazzi, che si sono fatti portavoce del principio secondo cui la legalità non è un concetto astratto, ma una pratica quotidiana. Hanno sottolineato come la giustizia si ottenga con onestà e con azioni coraggiose, anche se piccole.
Il percorso della marcia è stato animato anche dal ricordo delle vittime innocenti di mafia, riconosciute attraverso momenti di silenzio, letture e riferimenti nei cartelli portati al seguito. La memoria dei nomi e delle storie di chi ha pagato con la vita il prezzo della lotta alla criminalità organizzata ha rappresentato un richiamo forte per mantenere viva la vigilanza e per spingere la comunità a non abbassare mai la guardia.
Il contributo della commissione antimafia di corsico
Gianluca Vitali, presidente della commissione antimafia di Corsico, ha voluto legare la quarta marcia proprio con l’anniversario dell’omicidio di Peppino Impastato, simbolo della lotta senza compromessi alla mafia. Vitali ha evidenziato quanto sia significativo vedere le nuove generazioni scegliere con chiarezza da che parte stare, proprio come fece Impastato.
Il presidente ha sottolineato l’importanza dell’impegno degli insegnanti e degli studenti, incoraggiando tutta la comunità a non smettere di sostenere queste iniziative. Vitali ha ribadito che il loro entusiasmo e la loro dedizione rappresentano un segnale concreto per costruire un futuro in cui la legalità sia la base di ogni azione collettiva, lasciando alle spalle il clima di paura e omertà che per troppo tempo ha permesso l’espansione delle organizzazioni criminali.