A villa pamphili, tra i sentieri e le siepi del grande parco romano, sono stati trovati due corpi che hanno riaperto un caso tragico e oscuro. Una giovane donna e la sua bambina di pochi mesi, entrambe morte in circostanze ancora da chiarire. Gli investigatori lavorano alacremente per ricostruire quanto accaduto e identificare i responsabili.
La scoperta dei corpi e i primi rilievi della polizia
Il primo ritrovamento è avvenuto quando una donna, giovane, è stata trovata senza vita, nuda e coperta solo da un sacco nero, all’interno di una zona isolata di villa pamphili. I rilievi non hanno evidenziato segni evidenti di violenza sul corpo. Le unghie curate e i tratti ordinati, così come le gambe depilate, fanno escludere dinamiche legate a overdose o incidenti simili. Nessun documento e nessun cellulare erano presenti, rendendo il riconoscimento difficile.
Qualche giorno dopo, a poche decine di metri, il corpo della neonata è stato ritrovato vicino a una siepe. L’autopsia ha confermato che la bimba è morta per soffocamento, una morte non accidentale ma probabilmente causata volontariamente. Dalla comparazione del DNA, si è stabilito che madre e figlia erano legate biologicamente.
Gli investigatori hanno diffuso immagini dettagliate, in particolare dei tatuaggi sul braccio della donna: un disegno con una tavola da surf e un tricolore che ricorda la bandiera della Lituania, sopra uno scheletro e alcune stelle. Questi particolari sono stati condivisi anche fuori dai confini italiani per facilitare un riconoscimento.
Testimonianze e piste della squadra mobile
Qualche testimone ha riferito di aver visto, nei giorni prima del ritrovamento, un uomo con un cappellino a visiera che camminava nel parco tenendo in braccio una bambina. Non è certo, al momento, se si trattasse proprio della neonata trovata morta. Le autorità stanno esaminando numerosi elementi, incrociando dati anagrafici, spostamenti e segnalazioni per trovare un collegamento.
villa pamphili, uno dei luoghi più frequentati e amati dai romani, è stato ripetutamente passsato al setaccio dalla polizia scientifica. I rilievi continuano alla ricerca di impronte o oggetti abbandonati che possano mettere la squadra mobile sulla pista giusta. Si cerca ogni indizio, anche minimo, magari lasciato da chi ha agito o da chi ha assistito a qualcosa.
Il silenzio che circonda questa vicenda pesa come un muro. Continua ad aleggiare un mistero inquietante attorno alla morte di madre e figlia in un parco solitamente tranquillo e frequentato da famiglie.
La speranza di una svolta e il richiamo alla collaborazione
Chi conosce la verità potrebbe aver crociato quegli occhi o aver sentito un pianto. Alcuni ricordi, anche piccoli, potrebbero contribuire a far luce su quanto accaduto. I tatuaggi della donna sono diventati un elemento cruciale nella speranza che qualcuno, vedendoli, possa fornire un nome o qualche dettaglio sulle loro vite.
Le autorità hanno chiesto a chiunque abbia informazioni, anche minime, di farsi avanti. La presenza costante di testimoni può fare la differenza in una inchiesta che fino a ora ha trovato solo silenzi e domande senza risposta.
Il caso lascia aperti molti interrogativi sulle motivazioni dietro questo omicidio doppio. I dettagli emersi raccontano di una realtà complicata, nella quale le vittime potrebbero aver conosciuto chi le ha tolte alla vita e che poi è scomparso senza lasciare tracce riconducibili. La vicenda resta un monito sul disagio nascosto dentro le pieghe di una città grande come Roma.