La fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia ha chiesto alle istituzioni di garantire controlli sanitari annuali gratuiti a chi assiste quotidianamente un familiare fragile o con disabilità. L’appello è stato lanciato durante la conferenza stampa “Disabilità e accoglienza: pazienti pediatrici e caregiver al centro della cura”, tenutasi a Roma, dove si è sottolineata l’importanza di riconoscere il ruolo dei caregiver familiari nel sistema sanitario.
Il ruolo cruciale dei caregiver nelle famiglie italiane
I caregiver sono donne e uomini, spesso tra i 45 e i 64 anni, che dedicano gran parte del loro tempo all’assistenza di figli o parenti con disabilità o condizioni croniche. Questo gruppo rappresenta una componente fondamentale per il funzionamento del welfare italiano ma resta poco visibile. Molti rinunciano al lavoro o riducono le ore lavorative per garantire assistenza continua senza ricevere un adeguato supporto da parte delle strutture pubbliche.
La maggioranza delle famiglie si trova sola nella gestione della cura quotidiana, affidandosi in modo frammentario a reti informali che non sempre riescono a sostenere le esigenze sanitarie complesse. La situazione risulta particolarmente difficile per chi deve affrontare costi elevati legati alla salute dei minori con disabilità, in un contesto dove il sistema di welfare appare ancora poco coordinato.
L’impegno delle istituzioni verso nuovi modelli di sostegno
Durante la conferenza stampa la ministra Alessandra Locatelli ha evidenziato come il tema della cura sia centrale nell’agenda politica attuale. Il governo sta lavorando su un disegno di legge volto a riconoscere formalmente il ruolo del caregiver familiare attraverso servizi mirati, formazione specifica e sostegni concreti volti ad evitare isolamento sociale ed economico.
L’obiettivo dichiarato è costruire una rete capace di accompagnare i caregiver evitando che restino privi di punti riferimento essenziali durante l’assistenza ai propri cari fragili. Questo intervento legislativo punta anche ad alleggerire le difficoltà vissute da molte famiglie italiane coinvolte nella gestione sanitaria quotidiana.
La proposta family centered care come modello assistenziale innovativo
Tra gli esperti intervenuti alla conferenza hanno preso parola figure mediche come Laura Zoppini dell’ospedale Niguarda Milano, Marika Pane del Policlinico Gemelli Roma e Michele Salata dell’Ospedale Bambino Gesù Roma. Tutti hanno ribadito la necessità di adottare un modello Family Centered Care che consideri non solo il paziente pediatrico ma tutto il nucleo famigliare come parte integrante del percorso terapeutico.
Questo approccio mira a coinvolgere attivamente genitori e familiari nelle decisioni cliniche creando uno spazio condiviso tra operatori sanitari e famiglia stessa. La fondazione Ronald McDonald promuove questo metodo da oltre venticinque anni attraverso strutture dedicate quali Case Ronald e Family Room collocate vicino agli ospedali pediatrici principali in sei città italiane.
Un nuovo welfare centrato sulla famiglia tra bisogni mappati ed evoluzione dell’assistenza
L’iniziativa punta alla creazione progressiva di un sistema sanitario più inclusivo capace d’identificare chiaramente i bisogni specifici delle famiglie con minori fragili. Si tratta infatti d’un progetto orientato verso una presa in carico globale che superi la frammentazione attuale offrendo servizi personalizzati capaci d’interagire efficacemente col contesto sociale ed economico degli assistiti.
Le Case Ronald rappresentano esempi concreti dove le famiglie trovano accoglienza vicina agli ospedali pediatricici senza dover affrontare spostamenti onerosi nei momenti più delicati della terapia; mentre le Family Room offrono spazi protetti all’interno degli ospedali stessi favorendo momenti di sollievo psicologico durante lunghi ricoveri o terapie complesse.