Mercoledì 11 dicembre 2024, una delegazione di studenti delle classi terze della scuola Luigi Pirandello ha preso parte a Milano a una conferenza dedicata alle vittime civili di guerra, un tema di grande rilievo storico e sociale. L’iniziativa mirava a sensibilizzare i giovani su un argomento spesso poco trattato nei programmi scolastici, mettendo a confronto esperienze passate e attuali.
I relatori: voci autorevoli e varie esperienze sul palco
L’evento ha visto la presenza di diverse figure di spicco, ognuna con un ruolo specifico nel raccontare e commentare il tema delle vittime civili. Marco Rodari e Marco Cuzzi, quest’ultimo docente universitario di Storia contemporanea, hanno fornito una panoramica storica e documentata sugli impatti delle guerre sulla popolazione civile. Cuzzi, in particolare, ha sottolineato come gli eventi bellici modificano profondamente le società, non solo al livello dei combattimenti ma soprattutto negli spazi urbani e familiari.
Accanto a loro, Ugo Zamboni e Natali Ferri, rispettivamente presidente e vice-presidente del Comitato familiari piccoli martiri di Gorla, hanno riportato testimonianze legate a un episodio tragico della seconda guerra mondiale. Quel tragico bombardamento su Gorla, un quartiere di Milano, ha causato la morte di molti bambini e rappresenta uno dei simboli delle vittime civili innocenti.
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Anche Angelo Bazzari, presidente onorario della Fondazione Don Carlo Gnocchi, è intervenuto, raccontando iniziative a favore delle persone colpite da guerre e calamità. La sua esperienza ha messo in luce l’impegno che si può portare avanti dopo un conflitto per ricostruire vite e tessuti sociali.
La presenza di Raffaele Crocco, giornalista, e Laura Silvia Battaglia, reporter attiva sul campo, ha offerto un punto di vista giornalistico e documentativo, mostrando con concretezza come i media intercettano le storie delle vittime civili. La loro narrazione si è concentrata anche su come l’informazione possa contribuire a mantenere viva la memoria e promuovere la pace.
Infine, Michele Corcio, vicepresidente nazionale dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra, ha portato testimonianze di familiari e superstiti, sottolineando l’importanza del riconoscimento sociale e delle tutele per chi ha subito danni indiretti e diretti a causa delle guerre.
A completare il panel, Claudio Milani, attore e narratore, ha dato voce poetica e artistica alle testimonianze, permettendo agli studenti di entrare in contatto emotivo con la storia raccontata. La sua lettura ha arricchito l’evento, bilanciando dati e sentimenti.
Importanza delle iniziative didattiche su temi storici e civili
La conferenza di Milano dimostra come momenti di confronto diretto con esperti e testimoni possano arricchire il percorso scolastico. Approfondire la storia delle vittime civili significa dare un volto a chi è rimasto nel dolore senza combattere. Ricordare quei nomi serve a mantenere viva la memoria storica e prevenire errori simili in futuro.
La scelta di coinvolgere attivamente le scuole porta i giovani a misurarsi con temi complessi, da sempre parte della realtà umana, ma spesso difficili da raccontare a causa della loro gravità. La presenza di associazioni e professionisti da diversi ambiti contribuisce ad ampliare la conoscenza, favorendo una cultura della memoria rispettosa e completa.
A Milano, grazie anche a questi eventi, si costruisce uno spazio di dialogo pubblico che supera le aule e coinvolge la comunità. Si evidenzia l’impegno civile di chi si occupa di storia, giornalismo, attivismo e arte nel mantenere viva la discussione su temi che interessano il presente e il futuro delle nuove generazioni.
Studenti e le loro impressioni sull’evento
Gli alunni coinvolti si sono mostrati partecipi e sensibili rispetto agli interventi dei relatori. Tra i nomi indicati come più efficaci, gli studenti hanno menzionato con particolare interesse le testimonianze di Ugo Zamboni e Natali Ferri, che hanno raccontato storie di persone comuni coinvolte negli episodi di guerra. La concretezza delle loro parole ha colpito il pubblico giovane, aiutandolo a comprendere che dietro le cifre e le date ci sono vite spezzate.
Anche la presenza di giornalisti come Raffaele Crocco e Laura Silvia Battaglia ha suscitato curiosità. Gli studenti hanno apprezzato il racconto diretto e la capacità dei reporter di portare alla luce realtà spesso nascoste o poco note. Hanno avuto modo di capire come si lavora per documentare fatti difficili, con attenzione e rigore.
L’attore Claudio Milani ha dato spazio a un’interpretazione artistica di ciò che è stato detto, facilitando l’empatia e avvicinando i giovani a un linguaggio diverso, più emozionale e immediato. Questo approccio ha aiutato a fissare nella mente dei ragazzi le storie ascoltate.
L’esperienza si è rivelata un’occasione per conoscere una pagina di storia meno raccontata, ma cruciale, sulle conseguenze della guerra sulle popolazioni civili. Per molti studenti è stata la prima volta che si sono confrontati con testimonianze così forti, che vanno oltre i libri di testo tradizionali.
Il contesto e il tema della conferenza a milano
La conferenza si è svolta nella città di Milano, nota per ospitare eventi culturali e formativi di rilevanza nazionale. L’incontro ha avuto come titolo “Vittime civili di guerra di ieri e di oggi”, un argomento scelto per approfondire il ruolo delle popolazioni non combattenti durante i conflitti armati. Il focus si è concentrato sulle sofferenze non solo del passato, legate ai grandi eventi bellici del Novecento, ma anche sulle attuali crisi che coinvolgono civili in diverse aree del mondo.
Gli studenti della scuola Luigi Pirandello sono stati chiamati a partecipare attivamente, ascoltando storie, testimonianze e riflessioni portate da esperti, rappresentanti di associazioni e giornalisti. La scelta di coinvolgere le classi terze è significativa, poiché coincide con un momento scolastico in cui si affrontano tematiche storiche e si cerca di formare un senso critico nei giovani sulle questioni contemporanee. Milano ha rappresentato la cornice ideale, grazie alla sua disponibilità a ospitare eventi di educazione civica e culturale.