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Condanne per 10 anarchici coinvolti nella manifestazione di febbraio 2023 a sostegno di Alfredo Cospito

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Il processo di primo grado contro 11 persone legate all’area anarchica si è concluso con dieci condanne e una assoluzione. Gli imputati sono stati accusati di resistenza aggravata, danneggiamento e travisamento durante la manifestazione dell’11 febbraio 2023, organizzata in favore di Alfredo Cospito. I fatti sono stati seguiti dalla pm Francesca Crupi e dal collega Leonardo Lesti, che hanno coordinato l’indagine.

Le accuse rivolte agli imputati per la manifestazione dell’11 febbraio 2023

Gli imputati sono stati chiamati a rispondere principalmente di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, travisamento e danneggiamento. Le forze dell’ordine accusano i manifestanti di aver coperto i volti con caschi e passamontagna, ostacolando il riconoscimento. Il pm Francesca Crupi, insieme a Leonardo Lesti, ha evidenziato come la manifestazione fosse stata pianificata con l’intento di sviluppare azioni di guerriglia urbana.

Durante la protesta, si sono verificati imbrattamenti di banche e negozi, oltre al danneggiamento di due auto del servizio Enjoy. Questi episodi hanno caratterizzato l’evento rendendo necessario un intervento giudiziario, che ha portato all’apertura di un’indagine serrata e alle conseguenti misure cautelari nei confronti degli accusati.

Il percorso giudiziario e la reazione in aula durante il verdetto

La sentenza è stata emessa dalla giudice Antonella Bertoja. Nel momento in cui è stato letto il dispositivo, una persona antagonista presente in aula ha interrotto la lettura con un gesto plateale. Gli anarchici al seguito degli imputati sono stati quindi accompagnati fuori dal tribunale.

Il Palazzo di Giustizia, fin dalla mattina del giorno della sentenza, è stato teatro di un presidio di solidarietà organizzato a sostegno degli imputati. Questo evento pubblico ha mostrato come la vicenda continui a suscitare interesse e tensione nelle comunità anarchiche e non solo.

Le condanne e i dubbi sul futuro giudiziario dopo il decreto sicurezza

Le pene inflitte variano da un anno e sei mesi fino a quattro anni e sette mesi di reclusione. La condanna riguarda dieci degli undici imputati, mentre uno è stato assolto. Questa decisione è stata commentata dagli avvocati difensori, Eugenio Losco e Mauro Straini, che hanno segnalato come la sentenza sia precedente all’entrata in vigore del nuovo decreto sicurezza.

I due legali hanno espresso preoccupazione riguardo alle possibili conseguenze di questo decreto su casi simili in futuro, suggerendo che le misure più restrittive potrebbero aggravare le condizioni processuali per chi si trova indagato o imputato in situazioni simili a quella della manifestazione dell’11 febbraio 2023.

Gli sviluppi delle norme di sicurezza e le reazioni della magistratura continueranno a influenzare il modo in cui episodi di protesta di questo tipo verranno trattati, con potenziali ricadute sulle libertà di manifestazione e sul trattamento giudiziario degli imputati.

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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