Condanna a quattro mesi per fares bouzidi ferito nell’inseguimento con carabinieri a roma
Fares Bouzidi, condannato a quattro mesi di carcere per detenzione di droga, è coinvolto in un processo per la morte dell’amico Ramy Elgaml durante un inseguimento con i carabinieri a Roma.

A Roma, Fares Bouzidi è stato condannato a quattro mesi per detenzione di droga lieve; è inoltre sotto processo per un inseguimento con i carabinieri che ha causato la morte del suo amico Ramy Elgaml. - Unita.tv
Il 22 novembre 2024, a roma, il caso che ha visto protagonisti giovani coinvolti in un inseguimento con i carabinieri torna a far parlare di sé. Fares Bouzidi, 22 anni, rimasto ferito durante la fuga in scooter che ha provocato la morte dell’amico 19enne Ramy Elgaml, è stato condannato a quattro mesi di carcere e mille euro di multa. La sentenza riguarda un episodio risalente al settembre 2022, legato a detenzione di droga di lieve entità. Il processo per la tragica morte di Ramy è previsto per giugno.
Dettagli sulla condanna per detenzione di stupefacenti
La sentenza per fares bouzidi riguarda un reato diverso dalla tragedia dell’inseguimento di novembre 2024. Nel settembre 2022, il giovane era accusato di detenere sostanze stupefacenti con l’obiettivo di spacciarle. La quantità era definita lieve, circa 6 grammi, che lo ha portato davanti a giudici in un processo abbreviato. La gip loriensa pasquinelli ha respinto la richiesta di messa alla prova, cosa che solitamente permette pene alternative, e ha accolto la richiesta del pm Giancarla Serafini per una condanna a quattro mesi di carcere e una multa di 1000 euro. La decisione conferma una posizione severa a fronte di reati legati alle droghe leggere.
Pene pari per l’amico coinvolto
Anche il suo amico, coinvolto nello stesso episodio di spaccio, ha ricevuto la stessa pena. Tuttavia la sospensione della condanna, che talvolta evita il carcere immediato, non è stata concessa a bouzidi, motivo che rende la situazione per lui più grave. L’attenzione degli investigatori si era concentrata sulle dinamiche dello spaccio nel quartiere dove i due vivevano, e l’indagine ha portato a queste richieste di condanna. Il procedimento si è svolto in tempi rapidi, scelta spesso adottata quando le prove sono dirette e chiare.
L’inseguimento con i carabinieri e la morte di ramy elgaml
Il 27 novembre 2024, un inseguimento tra alcuni giovani a bordo di uno scooter e i carabinieri ha portato a un drammatico incidente in via tiburtina a roma. Fares Bouzidi era alla guida, insieme a Ramy Elgaml, suo amico di 19 anni. Durante la fuga, i due hanno perso il controllo e ramy ha perso la vita sul colpo. Bouzidi è rimasto ferito e subito portato in ospedale. Quel giorno, una corsa con la polizia si è trasformata in una tragedia che ha colpito famiglie e comunità locali.
Indagini in corso sugli eventi della serata
Le indagini continuano per stabilire le responsabilità di quella serata. L’incidente è stato collegato a una possibile fuga da un controllo dei carabinieri, anche se i dettagli precisi della dinamica sono ancora al vaglio degli inquirenti. Bouzidi si trova tutt’ora sotto processo con rito abbreviato per questa vicenda, con udienza fissata al 26 giugno 2025. La procura vuole fare chiarezza sugli eventi, valutando le azioni di tutti i protagonisti della drammatica corsa.
Il processo in corso e le prospettive legali di fares bouzidi
Per fares bouzidi, oltre alla condanna per il fatto di settembre 2022, si apre un processo più complesso e delicato, legato proprio all’inseguimento controllato con esito mortale dello scorso novembre. L’udienza per questo procedimento si terrà a roma a fine giugno 2025. Il giovane è accusato di reati legati a quella giornata, con un ruolo chiave nella dinamica dello scontro con i carabinieri.
Il giudice deciderà se dovrà rispondere di responsabilità maggiori per l’incidente, conseguenza tragica di una fuga rischiosa. Il procedimento si sviluppa in abbreviato, formula che prevede un rito più veloce ma in cui le prove devono essere chiarissime. Di fatto la posizione di bouzidi resta sotto esame severo, con possibili ripercussioni penali importanti.
Nel frattempo, l’eco della vicenda si sente ancora nella comunità romana interessata. Resta alta l’attenzione sulle modalità di intervento delle forze dell’ordine in casi simili e sull’impatto di queste situazioni nelle aree urbane. Il caso di bouzidi e ramy rappresenta una ferita aperta, che il sistema giudiziario sta cercando di affrontare con i tempi e gli strumenti previsti dalla legge.