L’inchiesta sull’incidente stradale che ha causato la morte di Ramy Elgaml, giovane 19enne, si arricchisce di nuovi dettagli. Secondo l’avviso di chiusura indagini della procura di Milano, la responsabilità dell’impatto fatale è condivisa tra il conducente dello scooter e un carabiniere coinvolto nell’inseguimento. Le accuse riguardano sia la guida imprudente durante la fuga sia alcune condotte del militare al volante dell’auto inseguitrice.
L’episodio si è verificato nella fase finale di un inseguimento ad alta velocità per le vie milanesi. Fares Bouzidi guidava lo scooter insieme a Ramy Elgaml quando, secondo gli inquirenti, ha tenuto una condotta pericolosa che ha contribuito all’urto fatale. Il carabiniere alla guida dell’ultima auto della pattuglia inseguiva da vicino il veicolo a due ruote ma non avrebbe mantenuto una distanza adeguata per evitare l’impatto.
La collisione ha provocato la caduta dello scooter e lo slittamento su strada del giovane passeggero. La combinazione delle azioni del fuggitivo e della posizione troppo ravvicinata del militare è considerata determinante dagli investigatori nel causare l’incidente mortale.
L’avviso emesso dalla procura sottolinea come il comportamento tenuto dal carabiniere abbia influito sull’esito tragico della vicenda. In particolare viene messa in evidenza quella che viene definita una “distanza inidonea” tra l’auto inseguitrice e lo scooter: troppo ridotta rispetto alle condizioni della strada e alla velocità sostenuta dai mezzi coinvolti.
Inoltre emerge anche una critica sulla durata prolungata dell’inseguimento stesso: i pm ritengono che questa abbia aumentato i rischi legati alla sicurezza stradale durante tutta la corsa nelle vie cittadine affollate.
Questi aspetti hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati anche del militare con l’accusa di omicidio stradale insieme al conducente dello scooter.
Fares Bouzidi dovrà rispondere delle accuse mosse dai pm milanesi relativamente alla sua guida durante la fuga dallo scenario dove era ricercato dalle forze dell’ordine. La sua condotta imprudente è ritenuta uno dei fattori scatenanti dell’incidente con conseguenze letali per Ramy Elgaml.
Il quadro accusatorio indica come entrambi i soggetti abbiano contribuito all’esito drammatico attraverso azioni scorrette o non adeguatamente caute al volante o sullo scooter nella fase concitata finale prima dello schianto fatale.
La vicenda mette sotto accusa modalità operative degli inseguimenti da parte delle forze pubbliche ma anche comportamenti individuali rischiosi durante fughe su strada molto trafficate come quelle registrate nel capoluogo lombardo nelle ultime settimane.
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