
Il comitato famiglie sospese protesta con uno sciopero della fame per sbloccare i cantieri sequestrati a Milano, chiedendo interventi urgenti per risolvere la crisi abitativa e immobiliare che dura da quasi un anno. - Unita.tv
Il movimento chiamato comitato famiglie sospese da tre giorni ha avviato uno sciopero della fame per sollecitare la politica milanese e nazionale a intervenire sulla grave situazione che coinvolge numerose famiglie che hanno comprato casa in cantieri sotto sequestro. Questi cantieri sono oggetto di indagine da parte della procura per possibili abusi edilizi o sono bloccati dai funzionari comunali, lasciando molte persone senza risposta da quasi un anno.
La protesta del comitato famiglie sospese: richieste e tappe dello sciopero
Il comitato famiglie sospese ha iniziato la sua protesta con uno sciopero della fame itinerante che in questi giorni ha toccato vari cantieri bloccati in città. Nell’incontro con i rappresentanti politici, sia di maggioranza sia di opposizione, i manifestanti hanno esposto le loro richieste, sottolineando la necessità di un intervento immediato e tangibile. Filippo Borsellino, portavoce del comitato, ha specificato che la situazione perdura da circa 320 giorni e che “il diritto alla casa è compromesso per centinaia di famiglie.”
Spostamenti e presidi recenti
La protesta si è spostata da un cantiere all’altro: ieri si è concentrata in via Savona 105, dove sono rimaste sospese circa 150 famiglie in attesa di sviluppi. Oggi è previsto un presidio presso le residenze Lac in via Cancano, nel quartiere Parco delle Cave, che rappresenta un ulteriore esempio di cantiere sotto sequestro. Queste iniziative puntano a mantenere alta l’attenzione pubblica e a sollecitare passi concreti da parte delle istituzioni.
L’impatto sulle famiglie e sull’intermediazione immobiliare
Nei cantieri bloccati si trovano famiglie che avevano già investito per la propria abitazione, ora in una condizione di incertezza prolungata. La situazione non riguarda solo coloro che aspettano di entrare nella nuova casa, ma coinvolge anche il mercato immobiliare locale. Giuseppe Brachetti, agente immobiliare con esperienza nel settore delle compravendite tra costruttori e privati, ha sottolineato che “in questo momento le attività sono ferme.”
Brachetti ha evidenziato come i progetti già avviati continuano, mentre quelli nuovi sono fermi, lasciando prevedere ripercussioni particolarmente gravi a partire dal 2026. La mancanza di risposte dagli uffici comunali è fonte di preoccupazione per gli operatori, che chiedono azioni decise e senza pregiudizi ideologici da parte della politica, invocando un accordo bipartisan per sbloccare la situazione.
Immobiliare e mercato sospeso
Il blocco non si limita solo alle famiglie ma rischia di rallentare l’intero comparto edilizio e immobiliare di Milano, con evidenti ripercussioni economiche e sociali.
Il ruolo della politica e le richieste di intervento degli ordini professionali
Il blocco prolungato dei cantieri ha attirato critiche anche dagli ordini professionali legati al mondo dell’edilizia. Cristiano Cremoli, presidente del Collegio geometri di Milano, ha denunciato l’impatto negativo che questa lunga attesa sta provocando. Cremoli ha rimarcato che “non serve altro immobilismo e che la politica deve finalmente assumersi la responsabilità di cercare soluzioni, perchè ce ne sono.”
Le richieste si rivolgono a un intervento immediato capace di riavviare i cantieri bloccati e ridare sicurezza a chi ha speso per acquistare casa. Il tema della rigenerazione urbana torna al centro del dibattito soprattutto in una città come Milano, dove la ripresa del settore edilizio è essenziale dopo anni di crisi.
Tensioni e attese negli uffici comunali tra indagini e vertenze sindacali
La situazione negli uffici comunali è complicata. Alcuni dirigenti e dipendenti sono sotto indagine da parte della procura, con contestazioni anche per danno erariale pendenti davanti alla corte dei conti. Questa instabilità crea ulteriori difficoltà nella gestione delle pratiche edilizie e contribuisce al rallentamento delle procedure.
Incontro sindacale del 2 luglio
È previsto un incontro sindacale il 2 luglio che metterà al centro la situazione dei dipendenti comunali e i temi di rigenerazione urbana, attuazione del Piano di governo del territorio e Sportello unico edilizia. Giovanni Molisse, segretario della Fp Cgil di Milano, ha precisato che “durante quell’incontro verranno richieste risposte chiare sul futuro del lavoro e sulle tutele per chi opera nell’amministrazione.”
La città resta in attesa che si trovi una via d’uscita. Intanto la protesta del comitato famiglie sospese prosegue tra scioperi della fame e presidi, mentre cresce la pressione verso le istituzioni per trovare soluzioni efficaci e rapide.