Come combattere le cellule zombie con dieta, movimento e integratori: consigli di nonna severini
L’invecchiamento attivo richiede attenzione alle cellule senescenti, note come “cellule zombie”, che influenzano la salute. Alimentazione e attività fisica sono fondamentali per contrastarne gli effetti negativi.

L'articolo spiega l'importanza di contrastare le cellule senescenti, o "cellule zombie", per rallentare l'invecchiamento e migliorare la salute, attraverso una dieta ricca di nutrienti specifici e un'attività fisica regolare come il ballo. - Unita.tv
L’attenzione all’invecchiamento attivo cresce, soprattutto tra chi vuole conservare energia e benessere con il passare degli anni. C’è un tema che torna spesso nelle discussioni: le cosiddette “cellule zombie”, ovvero le cellule senescenti. Queste cellule, bloccate in uno stato di vecchiaia, si accumulano nell’organismo e rilasciano sostanze che favoriscono infiammazioni e malattie croniche. Un dialogo tra due donne, una appassionata di ballo e l’altra esperta in benessere, svela come muoversi per affrontare questo problema quotidiano.
Cellule zombie: cosa sono e perché rappresentano un problema per la salute
Le cellule senescenti, definite “cellule zombie”, sono quelle cellule che hanno perso la capacità di dividersi ma non muoiono. Si accumulano nei tessuti e rilasciano composti pro-infiammatori. Questi elementi aggravano lo stato generale del corpo, favorendo l’insorgenza di malattie croniche quali l’artrite, il diabete e diverse patologie cardiovascolari.
Questo processo porta a un peggioramento della qualità della vita e accelera il normale invecchiamento. Di fatto, le cellule senescenti ostacolano il rinnovamento cellulare e la rigenerazione dei tessuti. Gli studi in questo campo cercano di trovare modi per eliminare o disattivare queste cellule, intervenendo su meccanismi biologici complessi.
Molte ricerche indicano che l’accumulo di cellule zombie può influenzare negativamente anche la funzione del sistema immunitario, rendendo il corpo più vulnerabile alle infezioni e rallentando la guarigione. Non si tratta solo di una questione estetica o di energia ridotta, ma di un vero e proprio impatto sulla salute a lungo termine.
Integratori naturali per contrastare le cellule senescenti e rallentare l’invecchiamento
La lotta contro le cellule zombie passa anche dalla tavola. Alcuni nutrienti, contenuti in alimenti reperibili ogni giorno, possono ridurre l’infiammazione e promuovere la salute delle cellule. Tra questi spiccano la spermidina, la NAD+, la quercetina e il PQQ, sostanze che agiscono su meccanismi biologici chiave.
La spermidina, presente nella soia, nel germe di grano e nei funghi, è particolarmente interessante. È un composto naturale coinvolto nel processo di autofagia, ovvero la pulizia cellulare che permette di eliminare scarti e cellule danneggiate. Nella dieta giapponese, molto ricca di spermidina, si riconosce una delle ragioni della longevità elevata.
La NAD+, o nicotinamide adenina dinucleotide, si trova in pesce, latte e carne. È coinvolto nel metabolismo energetico e nella riparazione del DNA. Supporta la salute delle cellule e contrasta gli effetti dell’invecchiamento.
La quercetina, invece, è un flavonoide abbondante nelle mele, nei capperi e nelle cipolle rosse. Ha azione antinfiammatoria e combatte lo stress ossidativo. Il PQQ si trova nella soia fermentata, negli spinaci e nella buccia degli agrumi, ed è un potente antiossidante che protegge i mitocondri, centrali energetiche delle cellule.
Incorporare questi alimenti in modo vario e regolare aiuta a mantenere vivo il corpo, limitando l’azione dannosa delle cellule zombie. Chi segue una dieta basata su cibi freschi, integrali e ricchi di queste sostanze, può notare una differenza nel benessere generale.
Il ruolo del movimento e delle abitudini quotidiane per mantenere un corpo giovane e attivo
Non solo alimentazione. L’attività fisica regolare resta un tassello fondamentale per contrastare l’accumulo delle cellule senescenti e mantenere un organismo in forma. La camminata quotidiana e il ballo sono esempi efficaci, soprattutto se svolti con costanza.
Muoversi stimola la circolazione sanguigna, favorisce l’ossigenazione dei tessuti e l’eliminazione di scorie metaboliche. L’attività fisica aumenta la produzione di ormoni e sostanze biochimiche che contrastano lo stress ossidativo, anche quello generato dalle cellule senescenti.
Il ballo, in particolare, ha benefici anche sulla mente: migliora l’umore, la concentrazione, mantiene la mente attiva. Molti anziani che praticano regolarmente ballo testimoniano un incremento dell’energia dopo le lezioni. È un modo concreto per contrastare il declino fisico e mentale.
Seguire abitudini come evitare fumo e alcol e dormire abbastanza, infine, aiuta i processi di rigenerazione. Affrontare la giornata con una marcia in più passa da scelte quotidiane, non da cure miracolose. Il corpo risponde se si cura bene con movimento, cibi giusti e attenzione alle condizioni psicofisiche.
Dialogo tra chi vive e chi studia il benessere: consigli pratici e scambio di esperienze
Lo scambio tra chi pratica l’attività e chi studia la biologia dell’invecchiamento può riempire di spunti concreti. In questo caso, una donna matura che pratica il ballo scrive a un’esperta, condividendo entusiasmo e curiosità sulle cellule senescenti. Riceve risposte dettagliate, che uniscono consigli alimentari e inviti a proseguire con il movimento.
Questo scambio mostra come la conoscenza scientifica possa accompagnare e supportare le persone nelle scelte di ogni giorno. Capire perché certi comportamenti funzionano aiuta a mantenerli nel tempo.
Il dialogo mette in luce importanti abitudini: variazioni nella dieta, consumo di specifici alimenti e costanza nell’attività fisica. Non mancano suggerimenti per assaporare al meglio i cibi: ad esempio, mangiare la buccia degli agrumi togliendo la parte bianca, dove si concentra l’esperidina, un altro composto che mette al riparo da infiammazioni cellulari.
La scienza conferma che affrontare l’invecchiamento con un approccio integrato porta risultati concreti. Resta la consapevolezza che non esistono soluzioni rapide ma piuttosto un percorso da costruire giorno per giorno.