La questione della sicurezza nei cantieri del tram a Bologna torna al centro dell’attenzione con un duro confronto tra la Cisl e l’amministrazione comunale. L’accelerazione dei lavori, imposta dalla scadenza fissata dal Pnrr per il 30 giugno 2026, si scontra con le nuove restrizioni legate all’emergenza caldo. La Cisl ribadisce che non saranno tollerate deroghe alle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori, denunciando anche una mancanza di dialogo ufficiale da parte del Comune.
La pressione sui cantieri del tram e i vincoli temporali imposti dal pnrr
A Bologna proseguono a ritmo serrato i lavori per la costruzione della rete tranviaria cittadina. Questi interventi sono finanziati tramite fondi europei stanziati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza , che impongono una scadenza inderogabile: completare le opere entro il 30 giugno 2026. Questa data segna un punto fermo imprescindibile perché rappresenta uno degli obiettivi chiave per accedere ai finanziamenti europei.
L’urgenza ha spinto le imprese coinvolte ad intensificare l’attività nei cantieri negli ultimi mesi, aumentando turni e orari lavorativi. Tuttavia questa accelerazione si è scontrata con condizioni climatiche estreme dovute all’ondata di caldo estiva in corso in tutta Italia, inclusa Bologna. Le autorità regionali hanno quindi emanato ordinanze che vietano i lavori nelle ore più calde della giornata – tra le 12:30 e le 16 – per tutelare la salute degli operai esposti a temperature elevate.
Questa situazione crea un evidente conflitto tra esigenze tecniche legate alla consegna puntuale dell’opera pubblica e necessità inderogabili legate alla tutela delle persone impegnate sul campo.
Il richiamo della cisl alla tutela della salute nei luoghi di lavoro
La Cisl ha espresso forte preoccupazione riguardo al rispetto delle misure previste dall’ordinanza regionale sul contrasto agli effetti dell’ondata di calore sui lavoratori edili impegnati nei cantieri tranviari. Il sindacato definisce “irrilevante” ogni tentativo di aggirare queste regole sotto pressione dalle esigenze produttive o politiche locali.
Il segretario regionale Filca Cisl Mauro Venulejo insieme al collega bolognese Nando Paragliola hanno sottolineato come nessuna deroga sia accettabile quando si tratta della sicurezza fisica degli operai o del diritto al riposo previsto dalla normativa vigente. Hanno inoltre denunciato casi specifici dove alcuni lavoratori sarebbero stati chiamati a svolgere attività anche durante la domenica o in condizioni non conformi alle disposizioni su orari e pause obbligatorie.
Per loro, rispettare questi diritti non significa rallentare indiscriminatamente i lavori ma garantire che vengano portati avanti senza mettere a rischio vite umane o violare regole fondamentali stabilite da accordi nazionali firmati presso il Ministero del lavoro.
Lo scontro politico-sindacale tra cisl e comune sulle modalità d’intervento
Un altro punto critico riguarda proprio il rapporto fra sindacati ed enti locali nella gestione quotidiana dei cantieri più delicati come quelli del tram bolognese. La Cisl lamenta infatti una totale assenza di convocazioni ufficiali da parte dell’amministrazione comunale per discutere insieme soluzioni condivise davanti alle difficoltà generate dall’emergenza climatica attuale.
Nonostante dichiarino disponibilità al confronto costruttivo con aziende, sindacati ed istituzioni territoriali coinvolte nel progetto infrastrutturale, Venulejo e Paragliola ribadiscono fermezza nel difendere i diritti acquisiti dai lavoratori senza compromessi dettati da logiche esclusivamente produttive o politiche locali volte ad accelerare gli avanzamenti tecnici delle opere pubbliche.
Questo clima teso riflette uno scenario complesso dove bisogna bilanciare tempi stringenti dati dai vincoli europei con garanzie minime indispensabili sulla salute fisica degli addetti ai lavori presenti quotidianamente sui siti interessati dai grandi interventi urbani in corso nella città emiliana.