Il cinema può diventare un mezzo potente per dare spazio a storie che spesso restano ai margini dei grandi media, specie quando si tratta di conflitti complicati come quello Israelo-Palestinese e le tensioni con l’Iran. A Roma, il festival Cinema D’Idea – Women’S International Film Festival ha messo sotto i riflettori artiste di diversa provenienza che raccolgono testimonianze dirette di chi vive quei territori, portando avanti messaggi forti di pace e Sopravvivenza. Ecco come questo evento sta creando un ponte tra culture divise dalla guerra ma unite dal desiderio di coesistenza e sicurezza.
La parola alle donne dietro la macchina da presa : Joy Sela e azadeh bizargiti a confronto
Joy sela, regista israeliana trasferitasi a New York, ha scelto di raccontare una realtà complessa nel suo film The Other, presentato a Cinema D’Idea. Nel documentario si mostrano uomini e donne di israeliani e palestinesi che, nonostante le perdite e il dolore inflitto dalle guerre, si impegnano insieme per la pace. Joy è tornata in quei luoghi dopo gli attentati del 7 ottobre 2023, per raccogliere immagini mai viste, pronte per essere viste dal pubblico italiano durante la serata finale del festival a Roma il 15 giugno 2025. Il suo messaggio è diretto: serve la fine immediata della violenza per garantire sicurezza a tutte le popolazioni coinvolte, senza esclusioni.
Non lontano da Roma, la regista Iraniana Azadeh Bizargiti ha offerto un altro punto di vista importante durante il festival. Con il suo documentario Moonshadow, mostra il dramma prodotto dalle tensioni tra il suo paese e Israele. Azadeh ha espresso un netto rifiuto alla guerra, condannando gli attacchi militari israeliani contro Teheran e Gaza, e ha stigmatizzato il silenzio internazionale che lascia spazio ad azioni di forza e a vittime innocenti. La sua testimonianza porta anche il messaggio della sua scelta personale di non indossare il velo, un gesto di ribellione e di denuncia che si riflette nel suo lavoro.
Poesie e cortometraggi per parlare di storie vere e di perdite personali
La serata conclusiva di Cinema D’Idea prende forma attraverso un programma intenso e vario, che mescola parole e immagini in un mosaico di racconti dal medio oriente. Ad aprire l’evento al cinema azzurro scipioni di Roma ci saranno le letture di poesie palestinesi, accompagnate dalle note del maestro tiziano novelli. Le poesie arrivano da autori come hebA abu nada, giovane attivista per i diritti delle donne e vittima di un attacco aereo israeliano nell’ottobre 2023 a Gaza, il cui nome rimane simbolo di lotta e dolore.
A seguire arriva il cortometraggio Blood Like Water, realizzato dalla giovane regista palestinese dima Hamdan. Il lavoro racconta la storia di Shadi e della sua famiglia, intrappolati tra due opposti dopo che uno dei loro segreti viene scoperto. La trama si articola su un bivio crudele: o collaborare con le forze di occupazione israeliane, o affrontare l’umiliazione e il disonore nel loro stesso contesto sociale. Questo cortometraggio porta sullo schermo una realtà brutale e fatta di piccole grandi scelte che decidono il destino di famiglie intere.
La serata finale tra corti , documentari e premi per nuove voci del cinema di pace
Il festival non si limita a questi lavori. La proiezione di The Other si incastra in un programma con altri cortometraggi selezionati per l’occasione, come Technical Difficulties della regista americana Theresa Stone, Sunflower Shadows di Roya Zandbagh e 2020-2022, un progetto di Alessia Ambrosini. Tutte queste opere offrono punti di vista diversi sul tema della convivenza, delle guerre e delle resistenze umane, scegliendo storie vere per accendere un dialogo con il pubblico.
La serata si chiude con la cerimonia di premiazione, dove i migliori contributi al festival ricevono riconoscimenti e applausi. Cinema D’Idea continua così a spingere per una narrazione femminile che dà voce a chi spesso non ha spazio, intrecciando esperienze provenienti da territori in guerra con quello che i film, la musica e la poesia sanno ancora raccontare: la complessità delle relazioni umane sotto pressione e la speranza di pace.