Cinecittà, storica culla del cinema italiano, ha vissuto un profondo cambiamento nell’ultimo anno. Da luogo quasi abbandonato durante l’estate 2024, oggi è tornata a essere uno dei centri di produzione più attivi al mondo. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha illustrato i risultati ottenuti grazie a una gestione rinnovata che ha superato anni di immobilismo e burocrazia soffocante.
La rinascita di cinecittà dopo anni di declino
Fino al 15 agosto 2024 Cinecittà appariva come un “cratere estivo”, praticamente vuoto durante i mesi caldi e poco sfruttato per le produzioni cinematografiche. Questo scenario è cambiato radicalmente in pochi mesi. La nuova amministrazione guidata da Manuela Cacciamani ha avviato una serie di interventi concreti che hanno riportato il complesso agli antichi fasti.
Il ministro Giuli ha sottolineato come prima dell’arrivo della nuova governance il polo cinematografico fosse gestito con metodi burocratici rigidi, paragonandolo all’“Unione Sovietica” per lentezza e controlli asfissianti. Questa situazione aveva portato alla perdita d’interesse da parte delle grandi produzioni internazionali e italiane, lasciando Cinecittà fuori dal circuito produttivo globale.
Con la nomina di Cacciamani si è aperto un dialogo diretto con il ministero della Cultura e quello dell’Economia , fondamentale per sbloccare risorse e pianificare strategie efficaci. La due diligence effettuata dalla nuova Ad ha permesso anche una verifica puntuale dello stato degli impianti e delle risorse disponibili.
Nuovi accordi internazionali e attenzione alle produzioni emergenti
Un elemento chiave del rilancio riguarda i rapporti instaurati con grandi player internazionali come Netflix. Giuli racconta un incontro recente con Ted Sarandos, ceo della piattaforma streaming: l’obiettivo era promuovere la produzione in Italia valorizzando storie legate alla tradizione culturale nazionale. Anche se ci fu qualche malinteso iniziale sul logo Netflix, l’intesa si è consolidata rapidamente grazie all’interesse verso Cinecittà come location privilegiata per girare film originali.
Anche registi famosi come Mel Gibson hanno mostrato entusiasmo nel tornare a lavorare nel centro romano dopo aver visitato Matera per altre riprese italiane. Il governo intende inoltre riformulare il tax credit per premiare non solo le grandi produzioni ma anche opere prime e giovani talenti usciti dal Centro sperimentale di cinematografia diretto da Gabriella Buontempo.
Questa strategia punta a sostenere progetti meno costosi ma capaci comunque di generare valore artistico ed economico sul territorio italiano, favorendo così la crescita del settore audiovisivo nazionale in modo più inclusivo rispetto al passato.
Investimenti pnrR e rilancio urbano: via veneto tra cinema moda cultura
La spinta data dalla nuova gestione si riflette anche nell’accelerazione degli investimenti provenienti dai fondi Pnrr destinati allo sviluppo infrastrutturale delle strutture cinematografiche italiane. Questi finanziamenti stanno permettendo non solo interventi tecnici su Cinecittà ma anche iniziative volte ad aumentare la visibilità internazionale del distretto romano del cinema.
Tra gli obiettivi dichiarati c’è quello di trasformare via Veneto in una vetrina prestigiosa capace attrarre stilisti, produttori cinematografici ed eventi legati sia al mondo della moda sia a quello dello spettacolo internazionale. Il ministro Giuli riferisce richieste concrete arrivate proprio da operatori stranieri interessati ad ampliare qui la loro presenza commerciale oltre che artistica.
La sfida della collaborazione istituzionale
Tuttavia serve tempo perché questa trasformazione urbana richiede collaborazione tra istituzioni locali – ora sotto nuovo Comune – operatori privati ed enti culturali affinché via Veneto possa davvero diventare simbolo riconosciuto dell’eccellenza italiana nel campo audiovisivo globale senza perdere le sue radici storiche profonde nella città eterna.