L’indagine sulla morte di Pierina Paganelli, avvenuta il 3 ottobre 2023 a Rimini, è giunta a una tappa decisiva. La Procura della Repubblica ha notificato la chiusura delle indagini sull’omicidio nel garage di via del Ciclamino. La vittima era stata trovata senza vita nella serata di quel giorno. Al centro delle accuse c’è Louis Dassilva, un senegalese di 35 anni in carcere da luglio 2023. La vicenda ha scosso la comunità locale e ora si prepara a entrare nel vivo con l’udienza che si terrà a maggio.
Le accuse contestate a louis dassilva e le aggravanti
Louis Dassilva è accusato di omicidio volontario. Il capo d’accusa porta la firma del sostituto procuratore Daniele Paci, che ha ricostruito il quadro della vicenda dopo mesi di indagini. Oltre all’omicidio, quattro aggravanti pesano sull’uomo. La prima è legata ai motivi abbietti che avrebbero spinto all’azione, indicati come particolarmente riprovevoli. Il secondo riferimento riguarda la crudeltà dimostrata nei confronti della vittima, un elemento che complica ulteriormente la posizione dell’indagato.
Aggravanti legate all’orario e alla premeditazione
La terza aggravante fa leva sul fatto che il delitto si è consumato di notte, un orario che ha aumentato i rischi e il pericolo. Infine, si fa riferimento alla condizione ambientale e personale che avrebbe ostacolato la difesa da parte della vittima. In particolare, si sottolinea la premeditazione. Dassilva si trova in custodia cautelare dal 16 luglio 2023 e sarà presto chiamato a rispondere davanti al Tribunale del Riesame di Bologna, chiamato a valutare la legittimità del provvedimento.
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Il ruolo di manuela bianchi e l’importanza dell’incidente probatorio
Uno snodo cruciale per il caso è stato l’incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari di Rimini, Vinicio Cantarini. Qui ha preso parola Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli, coinvolta da una relazione extraconiugale con Dassilva. La donna ha raccontato dettagli importanti sulla mattina in cui il corpo di Pierina è stato scoperto. Assistita dai legali Nunzia Barzan e Davide Barzan, ha ricostruito le comunicazioni intercorse con Dassilva in quel momento delicato.
Testimonianza decisiva e comunicazioni con les forze dell’ordine
Secondo la testimonianza di Bianchi, fu proprio Dassilva a informarla della presenza del cadavere nel garage e le fornì indicazioni su come comportarsi con le forze dell’ordine, in particolare la polizia e i soccorritori del 118. Questi elementi hanno aiutato gli inquirenti a chiarire le dinamiche temporali e le reazioni dei protagonisti nelle ore successive al ritrovamento. La testimonianza ha spinto la difesa a richiedere un’udienza davanti al Tribunale del Riesame, fissata per il 22 maggio 2025, con l’obiettivo di discutere la custodia cautelare e altri profili processuali.
La manifestazione davanti al tribunale e le reazioni delle parti coinvolte
La complessità del caso si riflette anche nelle dinamiche sociali e nelle prese di posizione esterne. La mattina del 15 aprile 2025, davanti al Tribunale di Rimini, una ventina di persone è scesa in strada per manifestare solidarietà nei confronti di Louis Dassilva. I partecipanti sono arrivati da diverse zone d’Italia e hanno esposto striscioni con richieste di “giustizia per Dassilva”. La protesta segue il recente ricovero dell’uomo in ospedale, dovuto alle conseguenze di uno sciopero della fame e della sete.
Reazioni della famiglia paganelli e il punto dei legali
La famiglia Paganelli, tramite i legali Monica e Marco Lunedei, ha commentato la manifestazione con una nota che sottolinea una netta distinzione. Pur non escludendo il diritto di manifestare, i legali definiscono la protesta come frutto di una distorsione mediatica che non rifletterebbe i reali elementi raccolti nell’indagine. Secondo loro, infatti, solo un esame completo del fascicolo potrà chiarire la posizione di Dassilva. In attesa del processo, il confronto resta acceso e il caso continua a tenere alta l’attenzione pubblica a Rimini e oltre.