La procura di Palermo ha ultimato le indagini su un caso di corruzione che coinvolge l’assessora regionale al turismo Elvira Amata e l’imprenditrice Marcella Cannariato, moglie del noto imprenditore Tommaso Dragotto, fondatore di Sicily by Car. Le due donne hanno ricevuto dalla guardia di finanza la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, passo che anticipa la richiesta formale di rinvio a giudizio da parte dei pm.
I dettagli dell’inchiesta e le accuse rivolte alle indagate
L’indagine ha preso avvio dall’ipotesi secondo cui Marcella Cannariato avrebbe ottenuto un finanziamento pubblico destinato a una sua fondazione in cambio dell’assunzione del nipote dell’assessora Elvira Amata all’interno della società A&C broker, azienda diretta proprio dalla Cannariato. I magistrati palermitani hanno raccolto elementi che suggeriscono uno scambio illecito tra il sostegno economico ricevuto e favori occupazionali nel contesto imprenditoriale.
Accuse principali e dinamiche della vicenda
Le contestazioni si concentrano sul presunto accordo corruttivo finalizzato a ottenere vantaggi personali tramite l’impiego improprio delle risorse pubbliche destinate alla promozione turistica regionale. L’indagine ha evidenziato come il ruolo istituzionale ricoperto da Amata possa aver influito nelle dinamiche legate ai finanziamenti erogati verso soggetti privati collegati alla sua cerchia familiare.
Il percorso procedurale dopo la chiusura delle indagini
Con la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari da parte della guardia di finanza, gli inquirenti pongono ora le basi per avanzare la richiesta ufficiale al tribunale competente affinché venga disposto il processo penale nei confronti delle due donne. Questo passaggio rappresenta una fase cruciale: gli atti raccolti saranno valutati dal giudice per decidere se fissare una data per dibattimento o archiviare le accuse.
Nel frattempo, sia l’assessora sia l’imprenditrice potranno presentare memorie difensive o chiedere interrogatori con i pm incaricati del fascicolo. Il procedimento segue dunque i tempi previsti dal codice penale italiano nelle ipotesi riguardanti reati contro la pubblica amministrazione e comportamenti corruttivi tra privati e funzionari pubblici.
Implicazioni politiche ed economiche sul territorio siciliano
Il caso coinvolge figure importanti nell’ambito politico ed economico della Sicilia orientando così riflessioni sulle modalità con cui vengono gestiti i fondi destinati allo sviluppo turistico regionale. La presenza diretta dell’assessore al turismo nel procedimento apre scenari critici rispetto alla trasparenza amministrativa nelle procedure legate agli incentivi alle imprese locali.
Riflessi sull’economia e le attività commerciali
L’attenzione mediatica punta anche sulla società A&C broker e sull’impatto che questa vicenda potrebbe avere sulle attività commerciali collegate al gruppo Dragotto. Il settore turistico rimane infatti strategico nell’economia isolana; eventuali ripercussioni giudiziarie potrebbero influenzare rapporti d’affari già consolidati nella regione.
Le prossime settimane saranno determinanti per capire come evolverà questo procedimento giudiziario che continua a tenere alta l’attenzione sulle pratiche amministrative nel contesto pubblico siciliano.