Home Chiara ferragni rilancia il brand con un investimento di 6,4 milioni dopo il pandoro-gate

Chiara ferragni rilancia il brand con un investimento di 6,4 milioni dopo il pandoro-gate

Chiara Ferragni rilancia il suo marchio dopo lo scandalo del Pandoro-gate, puntando su un aumento di capitale di 6,4 milioni e una strategia focalizzata sul digitale, abbandonando il retail fisico.

Chiara_ferragni_rilancia_il_br

Chiara Ferragni rilancia il suo marchio dopo lo scandalo "Pandoro-gate", puntando sul digitale e acquisendo il controllo quasi totale della società Fenice, con un aumento di capitale di 6,4 milioni e la chiusura del retail fisico per riconquistare la fiducia dei follower. - Unita.tv

Chiara Ferragni ha scelto di puntare tutto su un rilancio completo del suo marchio, in seguito allo scandalo del cosiddetto Pandoro-gate. La decisione è arrivata dopo mesi di riserbo e tensione, con il brand che ha dovuto affrontare multe salate e un processo per truffa aggravata. Ora l’influencer, con un aumento di capitale da 6,4 milioni, ricomincia da capo puntando soprattutto sul canale digitale, abbandonando il retail fisico, e cercando di recuperare la fiducia persa tra i suoi follower.

La crisi del marchio ferragni tra scandalo e battaglie legali

L’episodio che ha scosso il marchio di Chiara Ferragni è legato alla vendita di pandori natalizi, promossi come iniziative di beneficenza. Il problema è che solo una frazione minima del ricavato andava effettivamente in beneficenza, mentre il resto rimaneva nelle tasche della società. Questo comportamento ha attirato l’attenzione dell’Antitrust, che ha inflitto multe significative, inoltre gli sponsor si sono allontanati e l’immagine pubblica dell’influencer ha subito un duro colpo.

Il caso è arrivato in tribunale, dove Chiara Ferragni dovrà affrontare un processo per truffa aggravata. Intanto, sui social, il clamore è progressivamente scemato anche se la vicenda mantiene alta l’attenzione negli ambienti giudiziari. Questo scandalo ha diviso il pubblico: c’è chi continua a supportarla, ma ci sono anche molti che hanno deciso di voltarle le spalle, incrinando un rapporto di fiducia costruito negli anni.

Un rilancio deciso con il controllo pressoché totale della società fenice

Dopo mesi di silenzio quasi totale, la Ferragni è tornata in campo con una mossa netta. Nel mese di aprile ha operato un aumento di capitale di 6,4 milioni, acquisendo così il 99% delle quote di Fenice, la società che detiene i diritti sui suoi prodotti. Questa operazione le garantisce il controllo quasi totale del marchio.

Nel comunicato ufficiale l’azienda parla di un “rinnovamento completo” e di un progetto a lungo termine per rafforzare il posizionamento del brand sul mercato. Questo cambiamento appare come una risposta concreta alla crisi, puntando a invertire la rotta dopo le difficoltà accumulate negli ultimi mesi. La strategia punta a bilanciare investimenti e tagli, per sostenere la ripresa senza rinunciare alla qualità.

Addio al retail fisico: chiude la boutique di roma e fenice retail

Uno dei segnali più evidenti della nuova strategia riguarda la chiusura del negozio di Roma, che era diventato il simbolo dell’espansione nel settore retail fisico. Fenice Retail viene liquidata, segno di un cambio di rotta deciso nei confronti della vendita tradizionale.

La società spiega questa scelta come una necessità di “allocare le risorse in modo più efficiente”, tradotto, significa tagliare le spese laddove il ritorno economico è scarso o nullo. L’addio a una presenza fisica ormai poco sostenibile si inserisce in questo quadro. Dove la vendita diretta nei negozi stenta, l’attenzione si sposta verso canali più funzionali o promettenti, senza tradire le esigenze economiche del marchio.

Il rilancio passa dal digitale: un piano per potenziare la presenza online

In effetti la vera scommessa riguarda il mondo digitale. Fenice ha annunciato un piano che mette al centro la distribuzione online, riconoscendo come il futuro del marchio passi per lo sviluppo dei canali digitali. Si punta a migliorare la presenza sui social e sui siti di e-commerce, dove la Ferragni mantiene un seguito molto forte e dove il brand può ritrovare slancio.

Anche nelle vendite fisiche si punta a ottimizzare, ma senza fare più investimenti importanti. Lo sviluppo delle attività digitali è l’asse portante che dovrà garantire un nuovo pubblico, anche all’estero. L’obiettivo è tornare a vendere e consolidare il marchio nel mercato internazionale, spinto dall’aura dell’influencer.

I numeri del bilancio 2024 e le prospettive di fenice

Il bilancio che sarà approvato entro giugno 2025 fa intravedere segnali ancora difficili, in linea con le aspettative già comunicate a novembre 2024. Lo scandalo ha avuto un impatto sui conti e sulla reputazione, e l’azienda solleva qualche prudenza nel dare certezze assolute sugli utili.

Sottolineando che questa operazione è “un esempio italiano di imprenditoria femminile”, Fenice vuole spostare l’attenzione sul fatto che la stessa Ferragni investe nel futuro del brand con capitali propri, cercando di riassestare la società senza delegare ad altri. Questo movimento rappresenta una svolta dopo mesi duri dal punto di vista finanziario e d’immagine.

Tempismo e rinnovamento: la sfida per riconquistare il pubblico

L’annuncio di questo rilancio arriva in un momento strategico, con l’estate alle porte e temi più urgenti in scena che spostano l’attenzione mediatica altrove. Fenice promette che i primi risultati della nuova strategia si vedranno già nella seconda metà del 2025.

Il rapporto con i follower, messo a dura prova dal Pandoro-gate, resta un nodo cruciale per il marchio. Riconquistare la fiducia richiede tempo e concretezza, soprattutto ora che l’influencer mette in gioco i suoi soldi per far ripartire il progetto. Il percorso è solo alle prime battute, e il mercato aspetta di vedere se questa mossa sarà premiata.