Chi ha più probabilità di diventare papa secondo i vaticanisti italiani alla vigilia del conclave 2025

Il sondaggio di Youtrend tra vaticanisti italiani rivela le preferenze per il prossimo papa, con Pietro Parolin in testa, seguito da Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa.
Il sondaggio Youtrend tra 12 vaticanisti italiani delinea i principali candidati al Conclave 2025, con Pietro Parolin favorito, seguito da Matteo Zuppi, Pierbattista Pizzaballa e Luis Antonio Tagle. - Unita.tv

Il 2025 si avvicina al momento decisivo per la Chiesa cattolica: il Conclave che eleggerà il nuovo pontefice. In Italia, il dibattito va avanti, in particolare tra gli esperti di Santa Sede e vaticanisti. Youtrend ha chiesto a 12 giornalisti italiani specializzati nel racconto del Vaticano di esprimere le loro opinioni sulle figure più papabili. Il risultato mostra alcune preferenze nette e candidature più in vista rispetto ad altre.

Le probabilità di elezione dei principali candidati al soglio pontificio

Il sondaggio condotto da Youtrend ha raccolto dai 12 vaticanisti una media percentuale che indica chi, secondo loro, ha più chance di diventare papa. Al primo posto spicca il segretario di Stato Pietro Parolin, con una probabilità del 38%. Parolin è una figura chiave nel governo della Santa Sede e la sua esperienza diplomatica e gestionale si riflettono nel gradimento tra gli esperti.

Dietro di lui si piazzano altri volti noti all’interno della Chiesa. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, totalizza il 15%. La sua presenza sulla scena ecclesiastica italiana lo rende un candidato di rilievo. Poco distante c’è Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, con il 14%. Il suo ruolo geopolitico e simbolico nel Medio Oriente lo porta all’attenzione degli osservatori vaticani.

Altre figure di rilievo nel sondaggio

Non molto più indietro c’è il filippino Luis Antonio Tagle, pro-prefetto della sezione per la prima evangelizzazione. Tagle raggiunge il 13%, confermando la sua popolarità internazionale e la sua esperienza nelle nuove Chiese. Questi numeri delineano una graduatoria con nomi che non rappresentano solo l’Italia, ma anche territori chiave per la Chiesa globale.

I candidati con percentuali minori ma significative e il coinvolgimento delle testate italiane

Dopo la prima tornata di “papabili” con le percentuali più alte, ci sono altre figure con chance più contenute ma comunque rilevanti secondo i vaticanisti che hanno risposto. Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, raggiunge il 7%. Si tratta di una candidatura più “europea” che porta avanti temi come l’integrazione e il dialogo interreligioso.

Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat, ottiene il 5%. Una presenza significativa, anche per la posizione geopolitica del Marocco e per le dinamiche di dialogo con l’Islam. Seguono Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i vescovi, e Péter Erdő, arcivescovo di Budapest, entrambi con una stima del 3%. Questi ultimi, pur meno in evidenza, sono comunque considerati potenziali candidati da alcune testate italiane coinvolte.

L’indagine si è svolta tra nove diverse fonti italiane, che comprendono tv, giornali e agenzie di stampa, assicurando una rappresentanza variegata e completa. Lo scopo era avere un quadro di interpretazioni affidabili sulle dinamiche che porteranno all’elezione del nuovo papa.

Il contesto del conclave e il ruolo delle opinioni dei vaticanisti italiani

Fra i cattolici e i media italiani, il Conclave rappresenta un evento di forte richiamo. Gli esperti italiani della Santa Sede seguono da vicino ogni indizio e sviluppo. Questo sondaggio di Youtrend è un tentativo di sintetizzare le impressioni raccolte in questi mesi, in vista della fumata bianca.

La posizione di Pietro Parolin è apparsa netta. Il segretario di Stato ha alle spalle una lunga esperienza nell’organizzazione interna della Chiesa e nelle relazioni internazionali. Matteo Zuppi, pur più legato al contesto italiano, rappresenta una linea di continuità per la Conferenza episcopale. Tagle e Pizzaballa confermano invece l’importanza crescente delle Chiese delle regioni più dinamiche, come l’Asia e il Medio Oriente.

Il peso delle opinioni dei vaticanisti non si limita a semplici previsioni. Essi raccontano la situazione interna in un momento di passaggio, facendo emergere quali sono i profili ritenuti più capaci di guidare il futuro della Chiesa. Il quadro resta aperto, e la decisione finale spetterà ai cardinali riuniti nel Conclave. Ma il sondaggio aiuta a capire quali piste vengono considerate più realistiche e seguite con attenzione in Italia.