Il 2025 ha visto Cesare Cremonini tornare a Milano per due concerti sold out a San Siro, capaci di richiamare 57 mila spettatori solo nella serata d’apertura. L’artista ha proposto un live che non si limita a una raccolta dei suoi successi, ma si presenta come un vero e proprio viaggio musicale e personale. Il racconto scorre attraverso le nuove canzoni dell’album Alaska Baby e i brani storici, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza ricca di suggestioni visive e incontri speciali con ospiti come Elisa e Luca Carboni.
La struttura del concerto e l’intento di un viaggio condiviso
Sul palco di San Siro, Cremonini ha costruito un percorso che invita il pubblico a seguire il suo cammino, fisico ed emotivo. Alaska Baby, brano che apre la serata e titola l’ultimo disco, è il punto di partenza del viaggio narrato. Il disco nasce da un’esperienza compiuta in una delle regioni più remote degli Stati Uniti, il nord est, e riflette una trasformazione interiore che sta al centro della sua musica attuale.
I brani scelti non rappresentano soltanto una raccolta di hit, ma una selezione che racconta fasi diverse della sua carriera e della sua crescita personale. Il concerto diventa così un racconto a più strati, attraverso cui ripercorrere paesaggi, emozioni e sentimenti. Ogni tappa, ogni città che il tour attraversa è immaginata come un luogo in cui queste esperienze possano essere condivise senza più la solitudine. Cremonini stesso lo spiega chiaramente invitando il pubblico a sognare insieme a lui e a viaggiare in posti che non vuole più affrontare da solo.
Il suono e le immagini: un impianto tecnico e visivo pensato per san siro
L’aspetto tecnico del concerto gioca un ruolo cruciale per rendere la proposta immersiva. Il sistema di amplificazione è stato concepito per garantire un suono uniforme e avvolgente, raggiungendo ogni angolo dello stadio con chiarezza e potenza. Questo permette a tutti i 57 mila spettatori di vivere il concerto senza differenze tra chi è vicino o lontano dal palco.
Dal punto di vista visivo spiccano grandi ledwall posti dietro al palco e cerchi luminosi simbolo del tour. Questi schermi mostrano non solo le immagini dei protagonisti del concerto, ma si fondono con video che mostrano paesaggi naturali come deserti e ghiacciai nordamericani, richiamando proprio le atmosfere evocate dall’ultimo album. La direzione creativa ha visto coinvolto Claudio Santucci di Gioforma, mentre il videodesign è stato curato da NorthHouse, studio che ha lavorato anche per eventi internazionali come il giubileo di platino della regina Elisabetta e per i Coldplay. Le luci sono state disegnate da Mamo Pozzoli, che ha contribuito a creare un ambiente suggestivo e scenografico.
Ospiti, coreografie e scenografie per un concerto che supera il semplice best of
Cremonini ha voluto creare un live diverso da un semplice concerto celebrativo o un karaoke dei suoi brani più famosi. Gli otto pezzi estratti da Alaska Baby sono inseriti con cura nella scaletta e rappresentano una parte importante del racconto musicale. Tra questi si trova Acrobati, accompagnato da una scenografia particolare: un pianoforte di ghiaccio emerge dal palco mentre due performer si muovono all’interno di anelli luminosi. Questa dimensione visiva amplifica il carattere intimo e teatrale di alcune canzoni rare, come Ragazze facili, dedicata a chi ancora si sente fragile.
Il concerto prosegue poi con alcuni dei brani più noti, come Mondo, dove sullo schermo compare il video di Jovanotti; Logico #1 e Grey Goose, quest’ultima eseguita da Cremonini a torso nudo, aggiungendo un tocco di immediatezza fisica all’esecuzione. Il buio cala nel finale, mentre i laser proiettano un’Aurora Boreale sopra il pubblico, un’immagine visiva per accompagnare l’omonima canzone cantata insieme a Elisa, prima ospite della serata. L’artista viene presentata con affetto e sul palco ha un ruolo centrale, testimoniando l’importanza di questo evento nel calendario musicale estivo.
I momenti più emozionanti con luca carboni e il finale aperto al pubblico
Uno dei momenti più attesi è stato senza dubbio il duetto con Luca Carboni su San Luca, dove i due cantautori si sono trovati davanti a uno sfondo virtuale che riproduce i portici di Bologna, segno del legame profondo con la città di entrambi. La risposta di San Siro è stata calorosa, con il pubblico che scandisce il nome di Carboni più volte e accoglie il suo ritorno sul palco dopo molto tempo. Cremonini ha detto che spera questo sia l’inizio di una nuova stagione live anche per lui.
La chiusura coinvolge tutto lo stadio. Tra i brani suonati ci sono anche 50 Special e Ballo, pezzo che riprende il legame con i Lunapop, la band da cui Cremonini proviene. Il concerto si conclude con una serie di canzoni che coinvolgono il pubblico in un canto corale: Marmellata #25, Poetica, Nessuno vuol essere Robin e Un giorno migliore. Il pubblico è protagonista fino alla fine, con una partecipazione che fa del concerto più di un’esibizione, un momento collettivo che prosegue oltre le note.