Cernusco sotto pressione, meno abitanti ma sempre più costruzioni: il grido d’allarme sull’aumento del consumo di suolo
Cernusco sul Naviglio affronta una crisi demografica e un aumento della speculazione edilizia, con oltre il 40% delle aree verdi consumate. I candidati sindaco si confrontano su come gestire questa situazione critica.

Cernusco sul Naviglio vede diminuire la popolazione mentre aumenta la cementificazione, con oltre il 40% di aree verdi consumate; l’Osservatorio Suolo e Paesaggio Nord Est Milano chiede ai candidati sindaco un impegno concreto per tutelare il territorio e fermare la speculazione edilizia. - Unita.tv
Cernusco sul Naviglio affronta una situazione complessa: la popolazione diminuisce mentre il territorio vede crescere le volumetrie edili, a discapito di verde e suolo agricolo. L’Osservatorio Suolo e Paesaggio Nord Est Milano invita i candidati sindaco a impegnarsi concretamente per fermare questo processo, che ha portato a consumare oltre il 40% delle aree verdi. I numeri, messi a confronto con le condizioni socioeconomiche locali, mostrano un contrasto preoccupante tra crescita del mattone e calo demografico.
La speculazione immobiliare cresce nonostante la diminuzione degli abitanti
Negli ultimi anni Cernusco ha registrato una riduzione significativa della popolazione, che scende stabilmente dal 2021. Questo fenomeno demografico non ha però frenato l’espansione del settore edilizio. Anzi, le nuove costruzioni avanzano, consumando terreni una volta destinati a verde o ad usi agricoli. Il prezzo degli immobili si è impennato: si arriva a superare i 3.500 euro al metro quadro, un valore elevato per la zona, che riflette una pressione speculativa forte.
Il reddito pro capite della città, intorno ai 35.000 euro, si posiziona tra i più alti in Lombardia. Ciò rende il mercato immobiliare ancora più attrattivo per gli investitori. Così, mentre le famiglie si riducono di numero e i residenti diminuiscono, le case restano care e le aree verdi si riducono. Questo equilibrio precario crea un contesto urbano difficile da gestire, soprattutto in termini di sostenibilità e qualità della vita.
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I programmi dei candidati sindaco a confronto
L’Osservatorio ha monitorato le campagne elettorali dei candidati sindaco di Cernusco, concentrandosi sull’attenzione dedicata alla tutela del suolo. Valentina Tedesco è risultata la candidata più impegnata su questo tema, con cinque riferimenti diretti al suolo nei suoi programmi. La sua lista sostiene già l’Osservatorio ed è attenta alle problematiche ambientali.
Claudio Mereghetti, candidato del centrodestra e di Dimensione Cernusco, ha inserito tre volte la parola suolo nei suoi documenti, mentre Paola Colombo, rappresentante del Pd e del centrosinistra, lo ha fatto solo due volte. Danilo Radaelli, ex consigliere e candidato per “Vivere Cernusco” e “Adesso”, non ne ha fatto alcun cenno diretto, pur segnalando la necessità di rivedere il Piano di governo del territorio con una visione partecipata e puntando a ridurre gli indici edificatori nel nuovo piano urbanistico.
Questi dati mostrano un diverso livello di attenzione su una questione cruciale per il futuro della città, che l’Osservatorio sottolinea con urgenza.
Critiche al piano di governo del territorio e progetti in discussione
Il Piano di governo del territorio di Cernusco risale a 15 anni fa, con una revisione generale interrotta nel 2023 dalla morte del sindaco Ermanno Zacchetti. L’Osservatorio lo definisce un documento che copre le operazioni di consumo di suolo con interventi spesso di facciata, una forma di greenwashing che non garantisce una reale tutela.
Tra le modifiche allo studio, c’è un progetto in via Cevedale. In questa area agricola vicina al parco est delle cave, si sta valutando un piano per la costruzione di palazzine, che comporterebbe la perdita di campi di valore ambientale notevole. Questi terreni sono fuori dal perimetro urbanizzato, ma rischiano di essere sacrificati per nuove volumetrie edilizie, alimentando così la riduzione del verde e l’aumento della cementificazione.
Tali interventi sollevano preoccupazioni forti tra gli attivisti e gli abitanti attenti all’ambiente della città.
La situazione di cascina colcellate e il rischio abbandono
Tra le aree da salvaguardare, c’è Cascina Colcellate, un edificio con rilevanza storica e architettonica che si trova nella zona industriale. Attualmente è in stato di abbandono e circondato da fondi agricoli. La sua posizione e la sua storicità la rendono un patrimonio da tutelare, ma manca un vero confronto pubblico sul suo futuro.
Gli attivisti chiedono di aprire un dibattito chiaro e trasparente per decidere quale destinazione dare a questo sito, evitando così la sua ulteriore degradazione, ma integrandolo con il contesto urbano in modo sostenibile.
Le sfide demografiche e urbanistiche per la prossima amministrazione
Il prossimo sindaco di Cernusco dovrà prendere atto di una serie di fatti concreti: una popolazione che invecchia e si riduce, famiglie più piccole, e un consumo di suolo che ha superato quota 41%. Questa combinazione rende indispensabile ripensare le strategie per il governo del territorio.
Qualsiasi nuova amministrazione si troverà a dover scegliere se continuare a favorire lo sviluppo edilizio come fatto in passato, o se adottare misure più coraggiose per frenare la cementificazione e tutelare gli spazi verdi, mantenendo qualità ambientale e sociale per i cittadini ancora presenti. Senza un intervento deciso, il bilancio tra spazio abitabile e natura rischia di spostarsi ancora più verso la perdita di territorio non urbanizzato.