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Ceramiche noi, lavoro all’alba per combattere il caldo intenso nelle fabbriche di città di castello

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Ceramiche noi, cooperativa umbra attiva nel settore della ceramica di lusso made in Italy, affronta un’altra estate con turni anticipati per evitare le temperature più alte. Dal 2019 la cooperativa è gestita da dodici lavoratori che hanno rilevato l’azienda per impedirne la delocalizzazione in Armenia. La sede principale si trova a città di castello e qui ogni anno il caldo si fa sempre più pesante e prolungato.

Turni mattutini per limitare l’impatto del caldo sulla produzione

Da giugno i dipendenti iniziano a lavorare alle 5 del mattino e terminano entro le 13. Questo orario permette loro di sfruttare le ore più fresche della giornata evitando il picco termico pomeridiano. Nel pomeriggio infatti le attività produttive sono ridotte al minimo: resta acceso solo il grande forno necessario alla cottura delle piastrelle e la pressa.

Lorenzo giornelli, responsabile marketing della cooperativa, ha spiegato che questa soluzione è stata adottata già negli anni scorsi ma ora serve ancora più attenzione perché il caldo arriva prima e dura più a lungo rispetto al passato. Il lavoro all’alba diventa quindi una strategia obbligata per salvaguardare sia la salute dei lavoratori sia la qualità dei prodotti.

Tecnologia green nel cuore dello stabilimento

Il fulcro dell’attività produttiva è un forno molto grande che raggiunge temperature tra i mille e i 1.200 gradi centigradi durante la cottura delle ceramiche. Questo forno funziona grazie a una miscela di gas naturale combinata con idrogeno verde autoprodotto tramite un elettrolizzatore alimentato da energia solare.

Il sistema include anche un impianto che recupera i gas emessi durante la combustione riducendo così l’impatto ambientale dell’attività industriale. Secondo giornelli questo migliora l’efficienza energetica dello stabilimento abbassando contemporaneamente le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

Nonostante queste tecnologie avanzate però il calore sprigionato dal forno rimane difficile da gestire dentro lo stabilimento; anche se coibentato bene provoca comunque disagio ai lavoratori presenti nelle vicinanze durante gli orari operativi.

Sfide nella gestione del calore: soluzioni in fase sperimentale

Per contenere meglio l’aumento della temperatura interna causata dal forno, Ceramiche noi sta valutando alcune soluzioni innovative come grandi finestroni aeranti capaci di far circolare aria fresca o pareti dotate di sistemi raffreddati ad acqua ghiacciata.

Questi accorgimenti sono ancora allo studio ma rappresentano tentativi concreti per migliorare le condizioni ambientali nello spazio produttivo senza compromettere l’efficienza energetica o aumentare troppo i costi operativi.

Metodi tradizionali ancora in uso

Nel frattempo restano in uso metodi tradizionali come sfruttare gli orari mattutini quando non batte direttamente il sole sull’area fabbrica; una scelta semplice ma efficace contro ondate climatiche sempre più intense secondo quanto racconta giornelli stesso sul posto lavoro quotidiano ormai segnato dai cambiamenti climatici evidenti nel territorio umbro.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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