
La polizia ha smantellato un appartamento a Porta di Roma usato come centro di spaccio e prostituzione mascherato da centro benessere, arrestando una donna e sequestrando la struttura. - Unita.tv
Un appartamento anonimo in via Sebastiano Satta Flores, zona porta di roma, è finito nel mirino delle forze dell’ordine dopo strani movimenti segnalati per giorni. Uomini di diversa età, manager e studenti, entravano e uscivano con una frequenza regolare. Dietro quella porta apparentemente normale, non si nascondeva un centro benessere come pubblicizzato. La realtà era un’attività illegale di spaccio e prostituzione organizzata. La polizia ha smantellato un locale dove si univano incontri sessuali a somministrazioni di droga. Il blitz ha portato all’arresto di una giovane donna e alla denuncia dei complici, oltre al sequestro della struttura.
Movimenti sospetti e attività sotto copertura in via sebastiano satta flores
Da qualche tempo, residenti e passanti avevano notato un via vai insolito davanti a un appartamento nella zona di porta di roma. Il flusso di uomini, puntuale ogni quindici minuti, ha attirato l’attenzione della polizia del III distretto Fidene-Serpentara, che ha deciso di intervenire per verificare cosa nascondesse. L’edificio esternamente non destava alcun sospetto. A vista, sembrava un semplice palazzo residenziale. Solo l’andirivieni dei frequentatori, diversi per età e professione, ha fatto pensare che dietro quella facciata si celasse qualcos’altro.
Gli agenti hanno organizzato appostamenti per alcuni giorni, scegliendo un terrazzino condominiale con vista diretta sull’appartamento. Prestando attenzione ai dettagli, hanno potuto documentare i clienti che entravano per brevi visite e uscivano con pacchetti. La regolarità dei passaggi ha confermato un’attività organizzata e ben strutturata, lontana dallo stereotipo di qualche incontro occasionale.
La presunzione iniziale di un centro massaggi o spa è stata smentita quando è emerso dalle indagini il vero contenuto delle visite: prestazioni a pagamento abbinate alla consegna di sostanze stupefacenti. Il contesto appariva più vicino a un giro di prostituzione e spaccio mascherato da trattamenti rilassanti.
Gestione e modalità operative della struttura illecita
La gestione dell’attività illegale era affidata a una 28enne colombiana, che si avvaleva dell’aiuto di due giovani connazionali. La rete si basava su un’offerta privata, non pubblicizzata attraverso canali tradizionali ma tramite un sito di incontri a pagamento. Lì venivano descritti “pacchetti personalizzati” che combinavano sesso e droga, presentati come “trattamenti inclusivi e rilassanti”.
Il prezzo fisso era di 70 euro per 15 minuti di prestazioni sessuali. Oltre al servizio, i clienti potevano ricevere un “omaggio” sotto forma di cocaina o ecstasy. Questa formula ha permesso di attrarre una clientela fedele, attratta dalla comodità di trovare tutto nello stesso luogo, senza bisogno di ulteriori contatti esterni. La somministrazione di sostanze stupefacenti oltre alla prostituzione faceva dell’appartamento un vero e proprio punto di smercio.
Il locale era allestito per accogliere più clienti in contemporanea. Gli agenti che hanno fatto irruzione hanno confermato la presenza di un odore intenso di droga nell’aria, mentre la proprietaria e le sue assistenti erano vestite in modo succinto quanto a malapena coprente. In una delle stanze, gli investigatori hanno scovato 19 involucri di cocaina, 18 pasticche di ecstasy e quasi 200 euro in contanti, più confezioni regalo utilizzate per fidelizzare gli avventori.
Intervento della polizia e conseguenze legali
Il intervento delle forze dell’ordine è scattato a ora di pranzo, dopo diversi giorni di osservazioni coordinate. Gli agenti hanno aspettato di vedere uscire il primo cliente della giornata, con tanto di “kit relax” al seguito, per entrare e bloccare l’attività nel momento in cui era operativa. L’azione ha permesso di cogliere sul fatto quella che si presentava come un’organizzazione strutturata.
La 28enne colombiana è stata arrestata con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I due giovani assistenti sono stati identificati e segnalati, mentre l’appartamento è stato posto sotto sequestro per impedire la continuazione dell’attività. Le prove raccolte includono droga, denaro e materiale per la pubblicità non dichiarata.
Indagini e possibili sviluppi futuri
Le indagini continueranno per individuare eventuali collegamenti con altri soggetti e verificare se l’attività si estendesse a livello più ampio. Il caso dimostra come, dietro facciate apparentemente innocue, si possano nascondere meccanismi di sfruttamento e illecito non immediatamente evidenti.