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Cassazione conferma semilibertà per Alberto Stasi mentre nuove analisi sul caso Garlasco non danno esiti utili

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Il caso di Garlasco torna sotto i riflettori con due notizie che arrivano quasi in contemporanea: la Cassazione ha confermato la semilibertà per Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi, respingendo il ricorso della Procura generale di Milano. Nel frattempo, emergono nuovi risultati dall’incidente probatorio sulle impronte raccolte nella casa della vittima, ma le analisi del dna non forniscono elementi decisivi contro Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta.

La decisione della cassazione sulla semilibertà di alberto stasi

La prima sezione penale della Corte di cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura generale milanese contro l’ordinanza del tribunale di sorveglianza che aveva concesso ad Alberto Stasi il regime di semilibertà. Stasi si trova in carcere dal 2015 e dal 2023 beneficia del lavoro esterno e dei permessi giornalieri. La procura contestava soprattutto un’intervista televisiva rilasciata da Stasi durante uno dei permessi premio concessi senza una specifica autorizzazione.

Secondo i magistrati milanesi quella intervista non rientrava nelle motivazioni previste dalla legge – cioè motivi familiari, culturali o lavorativi – e quindi avrebbe violato le prescrizioni imposte ai detenuti ammessi alla semilibertà. Tuttavia la difesa dell’imputato ha sostenuto che nessuna autorizzazione era necessaria per quella intervista e che nessuna norma era stata infranta. La Cassazione ha accolto questa tesi respingendo le accuse mosse dalla procura.

Ora si attende il deposito delle motivazioni ufficiali da parte della Suprema corte. Intanto Stasi continua a uscire ogni mattina per rientrare in carcere alla sera; può svolgere attività lavorative esterne e concedersi momenti liberi durante il giorno. Si avvicina anche la possibilità che presenti istanza per ottenere l’affidamento ai servizi sociali.

I risultati delle nuove analisi sulle impronte nel caso garlasco

Parallelamente alle decisioni giudiziarie su Stasi procedono le indagini relative a una nuova pista investigativa nei confronti di Andrea Sempio, sospettato in relazione all’omicidio Poggi. In questi giorni è stato effettuato un maxi incidente probatorio sui reperti rinvenuti anni fa nella casa della vittima: circa trenta fogli acetati contenenti cinquanta impronte digitali repertate nel 2005 sono stati sottoposti a esami approfonditi nei laboratori della polizia scientifica.

I primi dati emersi indicano però un problema tecnico rilevante: dalle impronte raccolte non è stato possibile estrarre materiale genetico sufficiente a ottenere profili dna confrontabili con quelli degli indagati o altri soggetti coinvolti nell’inchiesta. Anche sull’impronta numero 10 – considerata dagli investigatori come “la mano sporca” lasciata sulla porta d’ingresso – gli esperti hanno trovato tracce troppo scarse o assenti per procedere a una comparazione affidabile.

Le tecniche utilizzate prevedono kit capaci teoricamente di estrarre dna fino a valori elevati; invece questa volta si è fermati quasi allo zero rispetto alle potenzialità strumentali disponibili oggi nei laboratori forensi italiani ed europei.

Implicazioni investigative e prossimi sviluppi sul caso andrea sempìo

Questi risultati complicano ulteriormente l’indagine su Andrea Sempio poiché finora nessun elemento biologico lo collega direttamente alla scena del crimine né agli oggetti repertati all’interno dell’abitazione Poggi nel giorno dell’omicidio avvenuto nel 2007. Le tracce genetiche trovate negli scarti raccolti vicino al luogo del fatto appartengono esclusivamente alla vittima Chiara Poggi oppure ad Alberto Stasi già condannato definitivamente; nulla invece riconducibile all’altro sospettato.

Anche altre tracce papillari importanti come quelle numerate “33” restano difficili da attribuire con certezza biologica perché manca ancora materiale utile su cui effettuare test più approfonditi o ripetuti controlli ematici sugli stessi punti rilevati originariamente dai pm pavesi coinvolti nell’inchiesta.

Proseguimento delle indagini e attese future

Le attività proseguiranno almeno fino al prossimo luglio quando sono previsti ulterior lavori tecnici presso gli stessi laboratori specializzati dove vengono svolte tutte queste operazioni delicate legate ai reperti storici conservati da anni ma mai risolutivi finora sotto questo aspetto scientifico cruciale.

Nel frattempo i genitori della giovane vittima continuano a chiedere rispetto verso la memoria e silenzio mediatico attorno alle vicende processuali. Sul fronte giudiziario resta aperta anche la questione relativa alle dichiarazioni pubbliche fatte da Alberto Stasi dopo essere uscito dal carcere durante uno dei suoi permessi premio, tema centrale nelle polemiche sollevate dai magistrati milanesi senza però trovare accoglienza presso gli ultimi gradi giurisdizionali coinvolti.

Written by
Matteo Bernardi

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