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Case di comunità in Lombardia: stato attuale e sfide per completamento entro il 2026

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Le case di comunità rappresentano un tassello fondamentale della sanità territoriale in Lombardia, pensate per offrire cure primarie e ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso. Questi presidi, finanziati anche con fondi del Pnrr, devono garantire servizi come prelievi del sangue, presenza medica continua e diagnostica di base. Tuttavia, a metà 2025 molte strutture risultano ancora incomplete o carenti rispetto ai requisiti previsti dalla normativa.

Obiettivi e servizi delle case di comunità in Lombardia per il welfare regionale e il pnrr

Le case di comunità nascono con l’intento di portare la sanità più vicino ai cittadini evitando sovraccarichi nei pronto soccorso. Ogni struttura dovrebbe offrire un punto prelievi per analisi del sangue, la presenza continuativa di un medico h24 e un infermiere disponibile almeno 12 ore al giorno. Inoltre è prevista la possibilità di effettuare esami diagnostici essenziali come ecografie ed elettrocardiogrammi.

Questi presidi sono pensati per rispondere alle esigenze immediate dei pazienti sul territorio senza dover ricorrere all’ospedale per problemi non urgenti. La disponibilità quotidiana dei professionisti sanitari permette una prima valutazione rapida che può indirizzare verso cure adeguate o monitoraggi mirati.

Il piano regionale ha fissato scadenze precise: entro giugno 2026 almeno 187 delle 216 strutture previste devono essere completate e operative rispettando i criteri stabiliti dal decreto ministeriale DM77/2022. Questo termine è vincolante anche perché legato all’erogazione dei fondi europei stanziati dal Pnrr.

Analisi delle aperture delle case del welfare in Lombardia tra Pnrr e iniziative regionali

Al momento sono state aperte 142 case di comunità su 216 previste nel progetto regionale lombardo. Di queste però solo otto rispondono a tutti i requisiti obbligatori indicati dal DM77/2022 secondo il gruppo Pd regionale che ha monitorato l’avanzamento dell’iniziativa.

La Regione Lombardia sostiene invece che oltre il 65% delle strutture sia già operativo grazie a una strategia graduale nell’attivazione dei servizi essenziali rivolti alla popolazione locale. In effetti molti centri hanno messo a disposizione punti unici d’accesso e assistenza domiciliare integrata .

Differenze provinciali nelle aperture delle case del welfare in Lombardia secondo il Pd

Non tutte le province hanno lo stesso livello d’avanzamento: Sondrio, Brescia, Lodi e Milano registrano percentuali più basse tra le sedi aperte rispetto al totale previsto . Queste differenze riflettono difficoltà locali nella realizzazione degli spazi o nell’organizzazione del personale sanitario.

Criticità nella sanità lombarda per carenza di personale e impatti sul welfare regionale

Uno degli ostacoli principali riguarda la mancanza costante degli infermieri nelle strutture aperte: ben 125 centri non garantiscono la loro presenza per almeno dodici ore giornaliere come richiesto dalle norme nazionali ed europee sul tema della medicina territoriale.

Anche i medici non sono sempre disponibili h24; secondo dati Pd solo diciassette sedi assicurano questa copertura continua mentre la Regione ne segnala trentadue ma ammette comunque numerose assenze o orari ridotti nelle visite effettuate dai medici presenti nel quaranta percento dei casi circa.

La disponibilità degli esami diagnostici è limitata nel quarantacinque percento delle sedi mentre circa trenta punti non offrono nemmeno i prelievi ematici necessari ad analisi immediate utili nella diagnosi precoce o nel controllo dello stato clinico dei pazienti cronici.

In alcuni casi questi servizi ci sono ma restano attivi poche ore durante il giorno rendendo difficile soddisfare appieno le esigenze della popolazione residente specialmente nei piccoli comuni dove spesso si concentra maggiore fragilità sociale ed economica.

Reazioni dei Dem e di Majorino alla gestione del welfare regionale in Lombardia e al pnrr

Il gruppo Pd in consiglio regionale ha espresso critiche nette verso l’amministrazione guidata da Attilio Fontana definendo questo scenario «un grande fallimento» nella costruzione della medicina territoriale vicina ai cittadini lombardi. Pierfrancesco Majorino ha sottolineato quanto sia urgente rafforzare questi presidi fondamentali soprattutto dopo anni segnati da emergenze sanitarie complesse.

Carlo Borghetti, capo delegazione dem in commissione sanità, ha evidenziato uno scarto evidente tra le promesse fatte dalla giunta regionale sulle riforme territoriali della salute pubblica e quanto effettivamente realizzato fino ad oggi nelle infrastrutture dedicate alle cure primarie.

Queste posizioni mettono sotto pressione l’esecutivo locale affinché acceleri lavori, assunzioni necessarie, dotazioni strumentali indispensabili a far funzionare pienamente ogni casa di comunità secondo standard nazionali validati.

Analisi della direzione generale welfare sulla gestione del pnrr e delle politiche abitative in Lombardia

La direzione generale Welfare della Regione Lombardia ribadisce l’impegno continuo verso lo sviluppo della rete sanitaria territoriale. Viene ricordato che molti servizi essenziali vengono messi a disposizione anche prima che tutte le opere siano ultimate oppure prima del raggiungimento completo dei parametri previsti dai decreti ministeriali.

Tra gli elementi positivi segnalati ci sono proprio i punti unici d’accesso disponibili quasi ovunque così come l’assistenza domiciliare integrata presente nel novantaquattro virgola otto percento delle sedi già operative. Questi dati mostrano uno sforzo concreto nell’offrire supporto sanitario diffuso fuori dagli ospedali pur se permangono lacune importanti da colmare rapidamente.

L’evoluzione futura dipenderà dall’effettiva capacità dell’amministrazione pubblica locale nell’organizzare turnazioni stabili, reclutare nuovo personale qualificato soprattutto infermieristico, potenziare strumenti diagnostici sul territorio. Solo così si potrà evitare lo spreco parziale delle risorse economiche europee destinate alla salute pubblica lombarda entro tempi definiti.

Secondo la fonte: milano.corriere.it.

Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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