Case comunali, morosità in calo: dal 39% al 27% grazie a nuove strategie del comune

Il Comune ha ridotto la morosità sugli affitti pubblici dal 39% nel 2023 al 27% nel 2024, grazie a interventi mirati e un nuovo approccio nella gestione degli alloggi.
Il Comune ha ridotto significativamente la morosità sugli affitti degli alloggi pubblici tra il 2023 e il 2025 grazie a un approccio più rigoroso e al dialogo con gli inquilini, migliorando la gestione del patrimonio abitativo comunale. - Unita.tv

Il Comune ha raccolto i primi frutti di una serie di interventi mirati per contrastare la morosità sugli affitti degli alloggi pubblici. Dopo anni di difficoltà, il tasso di morosità è sceso vistosamente in poco più di un anno, con un trend che prosegue anche nel 2025. Ecco come si è arrivati a questo miglioramento e quali sono le condizioni attuali del patrimonio abitativo comunale.

Il calo della morosità sugli affitti comunali tra il 2023 e il 2025

Nel periodo tra la fine del 2023 e il primo trimestre del 2025, il Comune ha registrato una riduzione significativa della morosità sugli affitti di case comunali. I dati parlano chiaro: dal 39% segnalato nel 2023, si è passati al 27% nel 2024, mentre nei primi tre mesi del 2025 la percentuale è ulteriormente scesa del 6%. Si tratta di un miglioramento che interessa una parte importante dei nuclei che vivono in alloggi pubblici.

La morosità accumulata nel periodo 2015-2019 aveva raggiunto un valore complessivo di 375mila euro. Questa situazione aveva creato un buco economico difficile da colmare per il Comune. Prima del 2021, infatti, il mancato incasso annuo era intorno ai 50mila euro. Gli interventi adottati dalla nuova amministrazione hanno portato a una riduzione di quel deficit, che oggi si attesta sotto i 30mila euro annuali.

I primi risultati si devono alla fermezza con cui le istituzioni hanno gestito i casi più critici, avviando recuperi puntuali di somme dovute da inquilini morosi. Alla base di questa svolta c’è un cambio di approccio nella gestione degli alloggi pubblici; si è passati da una situazione di tolleranza a un sistema di controllo più rigoroso, senza però rinunciare a forme di dialogo con gli assegnatari.

Il ruolo dell’assessore ai servizi abitativi pubblici nella gestione del problema

Andrea Savino ricopre la carica di assessore ai Servizi abitativi pubblici dal 2021. È proprio sotto la sua guida che sono state messe in atto le nuove strategie per il recupero delle morosità. Savino ha spiegato che il risultato ottenuto riflette la linea politica della sua amministrazione, che punta a rispettare gli impegni presi con gli elettori.

Secondo l’assessore, “il merito principale è dei dipendenti comunali che hanno seguito ogni caso con attenzione e precisione.” L’amministrazione ha cambiato modello di gestione, introducendo pratiche più chiare e regole trasparenti. La comunicazione con gli inquilini si è fatta più costante e aperta, rompendo il muro di diffidenza che spesso accompagna i rapporti tra pubblico e cittadini.

Savino ha anche sottolineato come “la fiducia costruita nel tempo abbia favorito accordi e rientri volontari,” diminuendo di conseguenza il numero di casi da affrontare con misure più severe. La scelta di integrare metodi di comunicazione efficaci con un controllo rigoroso ha evitato criticità peggiori nei conti comunali.

Il patrimonio immobiliare comunale e la situazione attuale delle assegnazioni

Il Comune dispone di un patrimonio abitativo composto da 115 appartamenti residenziali. La maggior parte, esattamente 104, è stata assegnata a famiglie in condizioni di bisogno. Tre unità abitative sono riservate a progetti di housing sociale, mentre quattro appartamenti attendono lavori di ristrutturazione per poter essere messi a disposizione.

Un appartamento è inserito in programma di alienazione, in attesa quindi di uscire dal patrimonio comunale. Inoltre, altre tre case risultano al momento non assegnate e disponibili. Questi numeri danno un quadro complessivo equilibrato, con pochi spazi vuoti ma che emergono come risorsa futura.

Nel 2024 il Comune ha contato 41 inquilini con morosità pari o superiore a mille euro. Tra questi, 25 hanno già intrapreso iniziative per regolarizzare la propria situazione debitoria. Questo dato indica una prima risposta concreta da parte dei morosi più consistenti e mette in luce un percorso di recupero ancora in corso.

La gestione attenta di queste situazioni rimane fondamentale per evitare che si accumulino nuovi crediti insoluti. La capacità di intervenire con misure mirate e di mantenere un dialogo aperto ha fatto la differenza tra una crisi prolungata e un lento ritorno alla normalità nei conti comunali.

Le strategie messe in campo per migliorare la gestione degli alloggi pubblici

L’amministrazione comunale ha puntato su due fronti principali: il rigore nel recupero crediti e la comunicazione con gli inquilini. Da un lato, le procedure per richiedere i pagamenti sono diventate più stringenti e veloci. Gli uffici hanno intensificato le verifiche delle condizioni economiche e adottato soluzioni di sollecito personalizzate. L’obiettivo è ridurre i tempi di insoluto e intervenire prima che i debiti crescano troppo.

Dall’altro lato, il Comune ha promosso un dialogo continuo con gli assegnatari, fornendo informazioni chiare sulle regole e sulle possibilità di accesso all’aiuto in caso di difficoltà temporanee. Questo ha permesso di instaurare un clima diverso, meno conflittuale, e di favorire accordi nel breve periodo.

Il lavoro congiunto tra assessore, uffici e inquilini sta ridisegnando la gestione delle case comunali, permettendo una maggiore sostenibilità finanziaria. L’esperienza di questi ultimi anni testimonia come un approccio equilibrato tra fermezza e dialogo possa produrre risultati tangibili nello scontro con la morosità sugli affitti pubblici.