
La deputata brasiliana Carla Zambelli, condannata per hackeraggio, è entrata in Italia prima di essere inserita nella lista dei ricercati Interpol, sfuggendo così all’arresto e rendendosi irreperibile. - Unita.tv
La deputata brasiliana Carla Zambelli, condannata a 10 anni per hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia del Brasile, è riuscita a entrare in Italia prima che il suo nome fosse inserito nella lista dei ricercati dell’Interpol. L’arrivo a Roma, avvenuto il 22 maggio 2025 con un volo proveniente da Miami, è stato registrato prima delle 12.45, momento in cui il nome di Zambelli è comparso ufficialmente nell’elenco delle ‘red notice’. Da allora la deputata, che possiede anche la cittadinanza italiana, è sparita dalla vista delle autorità.
I dettagli dell’arrivo e la mancata cattura a fiumicino
Giovedì mattina Carla Zambelli è sbarcata all’aeroporto di Roma Fiumicino attorno alle 11. All’aeroporto, le autorità italiane non trovavano il suo nome nell’elenco dei latitanti che l’Interpol diffonde per richiedere arresti internazionali. La segnalazione con il suo nominativo è stata pubblicata solo più tardi, alle 12.45, cioè quasi due ore dopo l’atterraggio.
Questa finestra temporale ha permesso a Zambelli di superare i controlli di frontiera senza impedimenti, aggirando ciò che sarebbe stato un arresto immediato. L’Interpol aveva invece già inserito nella lista dei ricercati un altro soggetto, Osama Njeem Almasri, comandante libico arrestato in Italia. La differenza tra i due casi ha suscitato polemiche interne sulle procedure di sicurezza e coordinazione tra le forze di polizia.
Neppure la polizia federale brasiliana era stata pronta a chiedere la cattura fin dall’atterraggio, nonostante collaborazione con Interpol e polizia italiana. Secondo fonti brasiliane, era stato pianificato un blitz a Fiumicino, ma la tempestività della pubblicazione della “red notice” è arrivata troppo tardi per bloccare Zambelli.
La condanna e la fuga dal brasile
Carla Zambelli era stata condannata lo scorso 14 maggio dalla giustizia brasiliana, a fronte di accuse di hacking contro il Consiglio nazionale di giustizia. La pena di 10 anni non era immediatamente esecutiva; per questo la deputata ha potuto lasciare il Brasile senza restrizioni. Dopo essere volata negli Stati Uniti, precisamente in Florida, è partita dunque verso l’Italia senza incontrare ostacoli legali.
Zambelli è figura di spicco del partito ultraconservatore di Jair Bolsonaro. La sua fuga dal Brasile è avvenuta in un momento delicato, considerato che la Corte suprema brasiliana ha aperto una nuova inchiesta per possibili reati legati a coercizione e ostacolo alle indagini, in relazione al suo caso.
L’ex presidente Bolsonaro ha escluso ogni legame con la deputata, dichiarando “di aver seguito il caso solo tramite i media e di non aver ricevuto o inviato fondi.”
Critiche dalla politica italiana sull’episodio e le responsabilità delle autorità
La mancata cattura di Zambelli ha subito scatenato reazioni dall’opposizione in Italia. Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha chiesto al ministro dell’Interno, Piantedosi, spiegazioni chiare e immediate su come sia stato possibile che la deputata sia entrata nel Paese nonostante fosse nota la sua intenzione di raggiungere Roma.
Bonelli ha sottolineato che “si conosceva da giorni il volo da Miami e si attendeva da lì a poco la pubblicazione della nota rossa di arresto, quindi la vigilanza avrebbe dovuto essere attivata preventivamente.”
Fabio Porta del Partito Democratico ha invitato l’Italia ad attivare tutte le procedure previste dagli accordi con il Brasile, ricordando come la doppia cittadinanza non garantisca impunità e non può impedire l’estradizione né la collaborazione giudiziaria internazionale.
Possibili sviluppi e situazione attuale di carla zambelli
Dopo l’atterraggio e il superamento dei controlli, Carla Zambelli è diventata irrintracciabile sul territorio italiano; secondo alcune fonti raccolte dalla stampa, potrebbe trovarsi in Veneto. Le forze dell’ordine italiane sono impegnate nella ricerca ma procedere con un’estradizione appare complesso a causa della doppia cittadinanza della deputata.
La vicenda rimane aperta sia sul fronte giudiziario brasiliano, con le nuove indagini della Corte suprema, sia sul versante italiano, chiamato a chiarire le falle nei protocolli di controllo e gli eventuali ritardi nella comunicazione tra le autorità.
La questione coinvolge aspetti diplomatici e legali che si svilupperanno nelle prossime settimane, seguendo le evoluzioni del caso e le mosse delle autorità italiane e brasiliane.