Milano e l’intera area metropolitana stanno affrontando una grave situazione legata alla carenza di vigili del fuoco. Le assenze superano numeri preoccupanti e la mancanza di risorse umane si riflette direttamente sulla capacità di rispondere agli interventi quotidiani. A pochi mesi dal 2025, i sindacati hanno alzato la voce chiedendo risposte urgenti, dopo mesi senza risultati.
La situazione dell’organico dei vigili del fuoco nella città metropolitana di milano
Sono almeno 50 i vigili del fuoco mancanti all’appello ufficiale nella città metropolitana di Milano su un totale di circa 500 operatori. A questi si aggiungono altri 50 assenti tra malattia e permessi legge 104, riservati a chi assiste familiari con problemi di salute. Un vuoto che rende i reparti operativi praticamente sguarniti, con un organico che si riduce a uno stato di emergenza quotidiano.
Impatto della carenza sugli interventi quotidiani
Questa carenza significa meno squadre disponibili e mezzi bloccati, proprio mentre aumentano gli interventi legati a incendi, incidenti sul lavoro e incidenti stradali. L’impatto si fa sentire anche in termini di sicurezza per gli stessi vigili, costretti a turni più lunghi e meno pause. Non è un problema solo milanese ma si estende a tutta la regione lombarda e tocca anche altre province italiane, che manifestano analoghe difficoltà.
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L’allarme lanciato dai sindacati dopo mesi di tentativi senza risposte
Alla luce di questa situazione, sei sigle sindacali che rappresentano i vigili del fuoco – Conapo, Fns Cisl, Uil, Cgil, Confsal e Usb – hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione. Si tratta di una mossa che arriva dopo diverse richieste e incontri senza risultati pratici. Secondo i rappresentanti sindacali, la mancanza di personale ha ormai raggiunto un livello critico.
Il rischio è che senza interventi concreti l’agitazione sfoci in uno sciopero, con ripercussioni dirette sulla sicurezza dei cittadini. Le sigle denunciano abbandono da parte delle istituzioni e la necessità di interventi immediati per colmare le lacune di organico. I sindacalisti parlano senza mezzi termini di una gestione insufficiente e avvertono che la situazione è esplosiva.
Impatto della carenza di vigili del fuoco su interventi ed efficienza operativa
La riduzione dei vigili del fuoco in servizio comporta la sospensione di squadre e mezzi in molte situazioni, riducendo la capacità di risposta immediata. Gli operatori rimasti devono sopportare carichi di lavoro crescenti, che aumentano l’affaticamento e mettono a rischio la loro incolumità.
Oltre al numero di persone disponibili, vengono segnalate difficoltà anche nella presenza di tecnici e personale nei ruoli amministrativi e professionali, indispensabili per il funzionamento completo del comando. La mancanza di risorse umane provoca ritardi negli interventi, creando situazioni di pericolo sia per la popolazione sia per i vigili chiamati a intervenire.
Lo stato degli straordinari e le restrizioni legate ai fondi disponibili
Un altro nodo importante riguarda il lavoro straordinario, che i vigili si dicono disposti a fare per sostenere l’attività nei momenti critici. Ma questo impegno è bloccato da vincoli economici. I sindacati denunciano che i fondi per il lavoro extra non vengono stanziati, cosa che impedisce di coprire adeguatamente i turni e supportare così l’operatività.
Le mancate assunzioni da parte della direzione centrale delle risorse umane rappresentano una scelta difficile da spiegare, a fronte di una carenza stimata tra il 7 e il 10 per cento. Lo stato di agitazione non riguarda solo Milano, ma ha coinvolto anche i comandi provinciali di Sondrio, Brescia e Mantova, segno di una situazione che si estende ormai a tante zone della Lombardia.
Attenzione rivolta alle province lombarde e il perdurare dell’emergenza
La carenza di vigili interessa anche le province lombarde vicine alla città metropolitana. I comandi di Sondrio, Brescia e Mantova hanno proclamato lo stato di agitazione, sottolineando che la situazione nazionale non migliora. Gli operatori chiedono una riorganizzazione urgente e risposte concrete per fermare questa emorragia di personale.
La mancanza di nuovi ingressi a Milano e il blocco delle assunzioni mettono a rischio l’efficacia degli interventi e la capacità di gestione quotidiana delle emergenze. Le conseguenze si misurano già nella riduzione di squadre operative pronte a intervenire sul territorio, con implicazioni evidenti per la sicurezza di tutti.