Caos a Treviso: un bambino di 4 anni provoca 70 chiamate d’emergenza con uno smartwatch

Un bambino di 4 anni di Oderzo ha inavvertitamente effettuato 70 chiamate mute al numero d’emergenza tramite il suo smartwatch, causando allerta tra gli operatori e l’intervento dei carabinieri.
Caos a Treviso: un bambino di 4 anni provoca 70 chiamate d'emergenza con uno smartwatch Caos a Treviso: un bambino di 4 anni provoca 70 chiamate d'emergenza con uno smartwatch
Caos a Treviso: un bambino di 4 anni provoca 70 chiamate d'emergenza con uno smartwatch - unita.tv

Un episodio curioso e al contempo preoccupante ha avuto luogo a Oderzo, in provincia di Treviso, dove un bambino di soli 4 anni ha inavvertitamente generato una serie di chiamate d’emergenza attraverso il suo smartwatch. La notizia ha rapidamente fatto il giro dei principali media, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione nell’uso di dispositivi tecnologici da parte dei più piccoli. Il piccolo, ignaro di ciò che stava facendo, ha contattato ripetutamente il numero unico per le emergenze, creando un vero e proprio allarme tra gli operatori.

Il piccolo e le chiamate mute

Il bambino, mentre si trovava a scuola, ha effettuato un totale di 70 chiamate in un’ora, tutte mute. Questo ha generato panico tra gli operatori del servizio d’emergenza, che non riuscivano a comprendere la situazione. I genitori, convinti che lo smartwatch non potesse effettuare chiamate poiché privo di scheda telefonica, non si erano resi conto della potenziale problematica. Tuttavia, come per tutti i telefoni, anche gli smartwatch possono contattare i numeri d’emergenza senza credito o scheda, il che ha portato a questa serie di chiamate.

La reazione degli operatori

Gli operatori del servizio d’emergenza hanno risposto con calma e professionalità a ciascuna delle chiamate, cercando di capire cosa stesse accadendo. La mancanza di comunicazione da parte del chiamante ha reso la situazione ancora più complessa. I centralinisti, preoccupati per la possibilità di una reale emergenza, hanno allertato le forze dell’ordine per indagare sull’origine delle chiamate. Dopo un’intensa attività di ricerca, i carabinieri sono riusciti a localizzare la scuola materna di Oderzo, dove il bambino si trovava.

L’intervento dei carabinieri

Una volta giunti nella scuola, i carabinieri hanno sorpreso la maestra, che non si era accorta delle chiamate effettuate dal piccolo. L’indagine ha preso una piega inaspettata quando si è scoperto che il dispositivo che stava causando il caos era uno smartwatch indossato dal bambino. I militari, con delicatezza, hanno preso possesso dell’orologio e, dopo aver chiarito la situazione, lo hanno restituito ai genitori del bambino, raccomandando loro di prestare maggiore attenzione in futuro.

Nessuna conseguenza per il bambino

Data l’età del piccolo e la sua totale innocenza riguardo all’accaduto, non sono state adottate misure nei suoi confronti. Per lui, premere i tasti di un dispositivo colorato era semplicemente un gioco. Tuttavia, l’episodio ha messo in luce l’importanza di una supervisione adeguata nell’uso della tecnologia da parte dei bambini. I centralinisti di Oderzo, che hanno ricevuto un numero record di chiamate silenziose, possono ora tirare un sospiro di sollievo, poiché il mistero è stato finalmente risolto.