Una nuova vittima del virus West Nile è stata registrata nel Lazio all’alba di oggi, al centro Spallanzani di Roma. Un uomo di 77 anni con precedenti sanitari importanti, tra cui un trapianto cardiaco e insufficienza renale cronica, è deceduto dopo una breve degenza. I dettagli sulla sua origine e la possibile area di contagio sono emersi dagli aggiornamenti ufficiali della regione. Il caso conferma l’attenzione necessaria sulla diffusione del virus in alcune aree italiane.
Quadro clinico del paziente deceduto per West Nile: trapianto cardiaco e complicazioni respiratorie
Il paziente, di 77 anni, era già noto per la complessità del suo quadro sanitario, avendo subito un trapianto di cuore nel 2014. Da allora era seguito con regolari controlli in un centro specializzato, il Camillo Forlanini di Roma. Oltre al cuore, era affetto da insufficienza renale cronica, una patologia che complica ulteriormente la risposta immunitaria e il decorso delle infezioni.
L’uomo era stato ricoverato il 26 luglio scorso presso l’Istituto Spallanzani per febbre alta, superiore ai 40 gradi, comparsa intorno al 20 luglio. All’ingresso in struttura presentava una lieve insufficienza respiratoria e un rallentamento dello stato di coscienza. Per questo motivo, sono stati eseguiti esami diagnostici specifici come la tomografia computerizzata del cervello e del torace, oltre a un elettrocardiogramma.
Il virus West Nile è stato confermato con test su plasma e urine due giorni dopo il ricovero. L’aggravarsi del quadro clinico ha portato alla morte del paziente alle 6:20 di oggi. Il decorso rapido riflette la fragilità degli individui con patologie pregresse e immunodepressione.
Possibile contagio e ricostruzione dei luoghi frequentati: Caserta al centro dell’attenzione
Secondo le informazioni ufficiali della Regione Lazio, l’uomo risiedeva a Isola del Liri, nella provincia di Frosinone. Tuttavia aveva trascorso un periodo recente a Baia Domizia, in provincia di Caserta, dove si presume sia avvenuta l’esposizione al virus West Nile.
La zona di Baia Domizia e più in generale la provincia di Caserta sono state teatro di numerosi casi di contagio negli ultimi mesi, con forti allarmi da parte delle autorità sanitarie. La diffusione del virus avviene tramite le zanzare infette, che trasmettono il patogeno soprattutto nelle stagioni calde. Il soggiorno in questo territorio potrebbe aver favorito il contatto con tali vettori.
La ricostruzione della storia di spostamenti del paziente è fondamentale per tracciare le vie di diffusione locale del virus e adottare misure di controllo nella zona interessata. Le autorità continuano il monitoraggio attento nel Lazio e nelle aree limitrofe, considerando i dati di incidenza e i casi registrati.
L’attenzione sulle infezioni da West Nile nelle persone con fragilità e malattie croniche
Il caso di questo paziente sottolinea in modo chiaro il rischio elevato che il virus West Nile comporta per chi convive con malattie croniche o è in condizioni di immunodepressione. Trapiantati, anziani e persone con problemi renali o respiratori sono particolarmente vulnerabili alla complicazione dell’infezione.
Il virus può causare malattie con febbre alta, ma nei soggetti fragili può evolvere fino a manifestazioni neurologiche e insufficienze organiche. Il rapido peggioramento del paziente è coerente con questa esperienza clinica.
Il sistema sanitario ha messo in campo protocolli per la diagnosi precoce e la gestione dei casi sospetti, anche in situazioni di comorbidità delicate come quelle di chi ha subito trapianti cardiaci. In questo contesto, anche il monitoraggio dei movimenti e delle aree a rischio quotidianamente aggiornate dalle regioni è fondamentale per prevenire nuovi contagi.
Le autorità ribadiscono l’importanza della sorveglianza, specie in estate quando il virus si diffonde di più e il rischio per le categorie sensibili cresce. Il caso recente del paziente morto allo Spallanzani rappresenta un punto di attenzione delicato per le prossime settimane.
Ultimo aggiornamento il 28 Luglio 2025 da Serena Fontana