L’istituto penale per minorenni di Nisida, situato nell’isola omonima vicino a Napoli, ospita attualmente 73 ragazzi tra minorenni e giovani adulti. Il garante regionale delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, ha effettuato una visita con due collaboratori dell’Osservatorio Regionale campano sulle condizioni dei detenuti. L’obiettivo è stato verificare lo stato degli spazi e ascoltare direttamente le esigenze degli adolescenti ristretti nella struttura.
Situazione attuale dell’istituto penale per minorenni di nisida
L’istituto ha una capienza formale intorno ai 70 posti ma questa cifra non tiene conto della chiusura di alcuni ambienti resisi inagibili da tempo. Tra questi spicca la struttura che ospitava cinque ragazzi sottoposti all’articolo 21, impegnati in attività lavorative sull’isola fuori dalle mura carcerarie. Da mesi questa area è inutilizzabile e nessun intervento di ripristino sembra essere stato avviato.
Oltre a questo spazio esterno chiuso, anche un reparto interno dismesso resta abbandonato senza lavori di ristrutturazione da lungo tempo; nel reparto era presente anche un teatro ora inutilizzato. Queste condizioni limitano la funzionalità complessiva dell’istituto penalizzando gli spazi destinati alle attività dei giovani detenuti.
Attualmente sono presenti 12 ragazzi stranieri mentre i restanti 61 hanno cittadinanza italiana. La maggior parte sono minorenni , mentre i giovani adulti sono invece 29. Solo 23 scontano una pena definitiva; più dei due terzi risultano detenuti con misure cautelari ancora in corso.
Vita quotidiana nel penitenziario
La vita dentro l’istituto prevede alcune attività condivise tra i reparti dedicati al trattamento intensificato ed ordinario . Ogni venerdì i ragazzi si ritrovano nel refettorio per consumare insieme la pizza preparata da alcuni coetanei impegnati in un tirocinio formativo gestito da un ente esterno all’istituto.
Durante il sopralluogo il garante Ciambriello ha raccolto alcune richieste dagli adolescenti del terzo reparto: tra queste quella più esplicita riguarda l’acquisto o l’arrivo di un tavolo da ping-pong per migliorare le possibilità ricreative interne alla struttura.
Questi momenti rappresentano occasioni importanti per creare momenti socializzanti che possono influire positivamente sul percorso educativo dei ragazzi durante la detenzione.
Verifica delle condizioni materiali negli spazi detentivi
Il sopralluogo ha riguardato vari ambienti comuni ma soprattutto quelli destinati alla detenzione vera e propria nei primi due reparti principali della struttura. Particolare attenzione è stata riservata al reparto isolamento disciplinare dove era ristretto un ragazzo minore al momento della visita.
Le condizioni rilevate nella cella d’isolamento appaiono molto critiche: il locale mostrava segni evidenti di degrado con muri sporchi, pavimento mal tenuto ed assenza quasi totale d’arredi se non una branda inchiodata al pavimento dotata solo di materasso e lenzuola. Il bagno adiacente comprendeva solamente wc, lavandino in acciaio inox e piatto doccia separati dalla camera tramite porta metallica danneggiata.
Questa situazione mette in luce gravi carenze strutturali che incidono sulla dignità umana del giovane ristretto nelle modalità previste dall’isolamento disciplinare previsto dal regolamento penitenziario minorile.
Impegno del garante regionale
Il garante regionale si impegna a presentare nei prossimi giorni una relazione dettagliata sia alla direzione dell’Istituto sia al Dipartimento per la Giustizia Minorile e Comunità affinché vengano prese misure concrete volte a migliorare le condizioni interne soprattutto nelle aree più delicate come quella dell’isolamento disciplinare.
“È essenziale garantire condizioni che rispettino la dignità e i diritti dei minorenni detenuti,” ha dichiarato Ciambriello.