Un uomo settantenne ha subito un malore durante la serata di ieri a Napoli, scatenando una situazione di tensione sul posto. La vicenda, avvenuta nella zona orientale della città, ha visto coinvolti i Carabinieri e personale sanitario, con un episodio di minaccia verso gli operatori dell’ambulanza.
Malore in autolavaggio a Napoli: intervento sanitario e implicazioni
Intorno alle ore serali, un uomo di 70 anni è stato colto da malore mentre si trovava all’interno di un autolavaggio situato in via Taddeo da Sessa, nell’area orientale di Napoli. La chiamata ai soccorsi ha mobilitato un’ambulanza prontamente giunta sul posto. L’uomo necessitava di assistenza medica urgente. Le cause del malore non sono state rese note, ma la situazione ha richiesto un intervento rapido da parte del personale sanitario.
L’intervento si è svolto con la presenza anche delle forze dell’ordine. I Carabinieri hanno raggiunto il luogo per coordinare e garantire la sicurezza e il corretto svolgimento delle operazioni di soccorso. Il malore ha attirato anche l’attenzione del figlio del settantenne, il quale ha reagito in maniera inaspettata e ha complicato la situazione.
Minaccia ai sanitari: il figlio dell’uomo punta un fucile contro i soccorritori
Secondo le ricostruzioni fornite dai Carabinieri, al momento in cui l’ambulanza stava per trasportare il padre all’ospedale, il figlio, un uomo di 45 anni, ha estratto un fucile e lo ha puntato contro i sanitari. L’uomo ha chiesto con insistenza che il padre venisse accompagnato al Policlinico, struttura diversa da quella prevista inizialmente.
Questa azione ha costretto i soccorritori a fermarsi e a interrompere temporaneamente la loro attività. Dopo la tensione scaturita dalla minaccia, l’ambulanza è partita comunque, ma ha trasportato il paziente all’Ospedale del Mare, come consigliato dalle procedure mediche e dal personale sanitario. L’episodio ha creato un momento critico, sfociando nella necessità di un intervento più deciso da parte delle forze dell’ordine.
Arresto del figlio e sequestro dell’arma ad aria compressa
I Carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli sono intervenuti subito dopo l’allontanamento dell’ambulanza per identificare e bloccare il responsabile della minaccia. L’uomo, figlio del malato, è stato subito riconosciuto e sottoposto ad arresto per aver puntato l’arma contro gli operatori dell’ambulanza.
L’arma, un fucile ad aria compressa, è stata rinvenuta dai militari all’interno di un armadietto nell’autolavaggio. Non si tratta di un’arma da fuoco tradizionale, ma la sua presenza e l’uso minaccioso hanno comportato conseguenze penali vistose. Il figlio è stato trattenuto ai domiciliari per il reato contestato.
Secondo quanto comunicato dalle forze dell’ordine, l’uomo arrestato lavora come infermiere, dettaglio che aggiunge un elemento di riflessione sul suo ruolo nel contesto sanitario e sul comportamento tenuto nei confronti dei colleghi soccorritori.
L’intervento si è chiuso con la rimozione dell’arma e con la sicurezza ristabilita sul luogo. La vicenda ha acceso i riflettori su un episodio di aggressione nei confronti del personale medico, un fatto che richiama l’attenzione sulle difficoltà che si trovano ad affrontare gli operatori sanitari nelle emergenze.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Serena Fontana