Un’indagine della squadra mobile di Benevento ha portato all’arresto di tre persone, accusate di aver preso parte a un tentato omicidio e a una rapina ai danni di una donna. Tutto risale all’11 novembre 2023, quando la vittima è stata ferita al volto da colpi di pistola in un episodio legato a questioni personali. Dietro c’è una spedizione punitiva organizzata da Nicola Fallarino, che ha già ammesso le sue responsabilità.
La violenta aggressione: cosa è successo quel giorno
L’11 novembre, a Benevento, una donna che gestisce un bar è stata colpita al volto da alcuni colpi d’arma da fuoco sparati da un uomo con il casco in testa. L’aggressore, identificato poi come Nicola Fallarino, è fuggito subito dopo a bordo di uno scooter che aveva preso poco prima. Prima di scappare, ha anche sottratto alla donna i suoi due cellulari, un gesto che ha aggravato la sua posizione. Gli investigatori hanno ricostruito la scena grazie alle testimonianze raccolte e ai rilievi sul posto.
Dietro a questo episodio c’erano tensioni personali tra Fallarino e la vittima, sua compagna. Secondo gli inquirenti, l’aggressione era una vera e propria punizione. Le indagini hanno confermato che l’attacco è stato premeditato, con l’uso di un’arma clandestina. L’episodio ha scosso la comunità, creando un clima di allarme per la sicurezza nella zona.
Nicola Fallarino si assume la responsabilità e aiuta le indagini
Fallarino ha ammesso di essere stato lui a compiere l’aggressione, assumendosi la responsabilità. Era già noto alle forze dell’ordine per questi fatti. Le sue dichiarazioni hanno aiutato gli investigatori a scoprire chi erano gli altri tre complici coinvolti. Ha fornito dettagli su come è stato organizzato l’attacco e su come si sono coordinati.
Le indagini hanno mostrato che non si è trattato di un gesto improvvisato, ma di una spedizione punitiva pianificata insieme ad altri. Tra intercettazioni e analisi degli elementi raccolti, la procura ha chiesto e ottenuto l’arresto di tre persone. Per ora, Fallarino resta l’unico a confessare.
Arresti a Benevento: i reati contestati ai complici
La squadra mobile ha fermato due uomini e una donna, ritenuti complici di Fallarino. Sono accusati di tentato omicidio pluriaggravato, rapina pluriaggravata, detenzione di arma clandestina e ricettazione. La definizione “pluriaggravata” indica che ci sono più circostanze che rendono il fatto ancora più grave, come la violenza usata e l’impiego di armi.
Secondo gli inquirenti, il gruppo ha pianificato e messo in atto l’aggressione con motivazioni personali e vendicative. Le indagini hanno trovato prove che collegano ciascun arrestato all’episodio, sia per aver partecipato direttamente sia per aver agevolato l’azione. L’operazione segna un passo importante per la giustizia locale, con l’obiettivo di mettere in mano agli investigatori chi ha commesso questi fatti e di evitare che si ripetano.
Le autorità hanno sottolineato il lavoro congiunto tra Fallarino e i complici, che ha portato a questo atto criminale. Le accuse sono ora al centro del procedimento giudiziario, e le misure cautelari tengono lontani gli indagati dai luoghi frequentati dalle vittime. L’attenzione resta alta per eventuali sviluppi nelle prossime settimane.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Serena Fontana