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Toni Servillo al Giffoni Film Fest: il valore del teatro contro l’isolamento digitale e l’indifferenza

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Toni Servillo al Giffoni: il teatro come antidoto all’isolamento digitale. - Unita.tv
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L’attore Toni Servillo ha scelto il palcoscenico del Giffoni Film Fest per parlare di un tema urgente: la perdita del contatto diretto con gli eventi reali a favore di uno schermo che allontana. Ha spiegato come lo spettacolo dal vivo rappresenti un’esperienza umana insostituibile, capace di mantenere il pubblico ancorato alla realtà, in un’epoca segnata dalla crescente solitudine tecnologica.

Toni Servillo sul rischio di un distacco dalla realtà attraverso la fruizione digitale

Servillo ha sottolineato che l’esperienza di teatro dal vivo si sta riducendo drasticamente, perché molte persone sono spinte a rimanere isolate nelle proprie case davanti a uno schermo. Secondo lui, questo isolamento avviene spesso per interessi che favoriscono il consumo passivo di contenuti interrotti da pubblicità, meno coinvolgenti dal punto di vista umano. Ha fatto notare che guardare la guerra o altre tragedie soltanto attraverso rappresentazioni digitali tende a trasformare quei fatti in immagini distaccate, quasi irreali. L’effetto è una perdita di empatia, poiché ciò che non si percepisce come parte della propria dimensione concreta non suscita emozioni vere né reazioni umane autentiche. Questa distanza dai reali accadimenti, ha spiegato Servillo, può farci diventare indifferenti di fronte a eventi cruciali.

Il teatro come esperienza condivisa e ancoraggio umanizzante

Per Servillo, il teatro rimane una delle poche forme di spettacolo in cui la dimensione condivisa fra attori e pubblico è totale. Nel teatro esiste uno spazio fisico e un tempo limitato, vissuti e percepiti in modo simultaneo da tutti i presenti. Questa esperienza chiede uno sforzo che coinvolge il corpo, la mente e la capacità di essere presenti. Questi elementi creano un legame umano diretto e immediato, difficilmente replicabile attraverso uno schermo. L’attore ha spiegato che l’essere umano si misura in quella partecipazione attiva, fatta di concentrazione e presenza fisica, elementi essenziali per mantenere il rapporto tra realtà e rappresentazione. Per lui il teatro non è solo spettacolo, ma un incontro che conserva valori concreti di vicinanza e umanità.

Il ruolo del teatro nella formazione umana di Toni Servillo

Servillo ha raccontato di aver trovato nel teatro un punto saldo per rimanere con i piedi per terra. Ha attribuito proprio al contatto diretto con quella forma di arte la sua capacità di seguire un percorso fondato su valori autentici. Ha detto di non poter attribuirsi lui stesso un merito, ma di riconoscere al teatro il ruolo centrale nella sua crescita come persona capace di umanità. Citando Giorgio Strehler, ha richiamato il titolo di uno dei suoi libri più noti, “Per un teatro umano”, per evidenziare un ideale in cui l’arte scenica rappresenta una forma di esperienza vicina alla complessità e fragilità dell’essere umano. A Giffoni, quindi, Servillo ha tracciato un quadro chiaro del teatro come strumento indispensabile per mantenere legami concreti con il mondo e con gli altri.

Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Serena Fontana

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Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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