Un pannello a mosaico su lastra di travertino, risalente al periodo romano e raffigurante una coppia di amanti, è tornato in Italia dopo essere stato sottratto dal sito archeologico di Pompei nel 1944. L’opera era finita nelle mani di un cittadino tedesco che l’aveva ricevuta da un capitano della Wehrmacht addetto ai rifornimenti militari in Italia durante la seconda guerra mondiale. La restituzione è avvenuta grazie all’intervento dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e alla collaborazione con il parco archeologico di Pompei.
Il ritrovamento del mosaico a Pompei e le indagini del nucleo tutela patrimonio culturale di Roma
Il pannello, databile tra metà I secolo a.C. e I secolo d.C., rappresenta una scena erotica tipica dell’arte pompeiana. Durante gli anni della seconda guerra mondiale, l’opera fu trafugata dal sito archeologico mentre le truppe tedesche erano presenti sul territorio italiano. Il capitano della Wehrmacht incaricato dei rifornimenti militari prese con sé il reperto che poi donò a un cittadino tedesco.
Secondo la fonte: ansa.it.
Questo passaggio ha permesso al mosaico di uscire dall’Italia senza passare attraverso canali ufficiali o controlli delle autorità italiane dell’epoca. Dopo decenni, il pezzo si trovava ancora nella disponibilità degli eredi del destinatario originale che ne avevano ereditato anche i diritti materiali.
La restituzione di reperti archeologici trafugati da Pompeii alle autorità italiane tramite il comando tutela patrimonio culturale di Roma
Gli eredi del proprietario tedesco si sono rivolti ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Roma per capire come restituire legalmente l’opera allo Stato italiano. Le forze dell’ordine hanno quindi avviato le verifiche necessarie per accertarne autenticità e provenienza storica.
Con il coordinamento della procura della Repubblica di Roma sono stati raccolti elementi sufficienti a confermare che quel pannello faceva parte delle collezioni sottratte illegalmente durante gli anni ’40 in Italia. L’Ufficio Tutela Beni Archeologici del parco archeologico ha contribuito identificando con precisione l’origine vesuviana nonostante fossero scarsi i dati sull’esatto luogo dove era stato rinvenuto originariamente nel sito pompeiano.
Il 16 settembre 2023 i carabinieri hanno consegnato ufficialmente il mosaico al direttore generale Gabriel Zuchtriegel presso gli uffici del parco archeologico, sancendo così il ritorno definitivo dello straordinario reperto nel suo contesto storico-culturale originale.
Recupero e tutela dell’ opera storica a Pompei: il ruolo di carabinieri e Parco Archeologico
Il pannello rappresenta non solo un esempio significativo dell’arte romana legata alla vita quotidiana ed erotica ma anche una testimonianza concreta delle perdite subite dai siti italiani durante conflitti bellici internazionali. Questi furti causarono danni irreparabili al patrimonio nazionale spesso disperso o nascosto all’estero per decenni.
La restituzione testimonia inoltre l’impegno istituzionale nella lotta contro traffici illegali d’arte derivanti da eventi storici drammatici come quelli vissuti dall’Italia negli anni quaranta dello scorso secolo.
Riportare questi oggetti nei musei italiani permette agli studiosi e visitatori di conoscere meglio aspetti poco noti ma fondamentali della storia antica locale legati alle abitudini sociali ed estetiche romane.
Cooperazione tra carabinieri, ufficio tutela beni archeologici di Pompei e Parco Archeologico per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Italiano
La collaborazione tra forze dell’ordine italiane ed enti museali mostra quanto sia possibile recuperare beni preziosi anche dopo molti anni dalla loro sparizione, mantenendo viva la memoria storica attraverso opere d’arte autentiche ritrovate.
Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Serena Fontana