Una targa commemorativa dedicata ad Antonio Ammaturo, primo dirigente della Polizia di Stato ucciso dalle Brigate Rosse, è stata ripulita a Napoli dopo un atto vandalico che ha danneggiato il monumento. L’intervento si è svolto nella notte in piazza Nicola Amore, dove era stata incendiata la corona deposta per l’anniversario della morte di Ammaturo e dell’agente Pasquale Paola, vittime della stessa attentato del 1982.
Il gesto vandalico e le conseguenze sull’importante simbolo cittadino
Nella notte tra il 14 e il 15 luglio 2025, la targa situata in piazza Nicola Amore è stata danneggiata da un incendio doloso. Il fuoco aveva colpito la corona posta in ricordo dell’anniversario della morte di Antonio Ammaturo e Pasquale Paola, entrambi uccisi il 15 luglio 1982 dalle Brigate Rosse. Le fiamme si sono propagate danneggiando la targa stessa, un monumento che nel tempo è diventato un punto di riferimento per la memoria civile napoletana.
Questo episodio ha suscitato reazioni di forte critica e preoccupazione. Il danno colpisce non solo un segno fisico, ma rappresenta anche un’offesa simbolica alla memoria delle vittime del terrorismo. La targa ricorda un momento cruciale nella storia della lotta contro la criminalità e il terrorismo a Napoli e in Italia. Il gesto vandalico ha quindi provocato inquietudine fra le istituzioni e i cittadini, sottolineando la necessità di difendere gli spazi dedicati al ricordo collettivo.
L’intervento di Napoli servizi per il ripristino del monumento
Subito dopo l’accaduto, il Comune di Napoli ha attivato l’intervento di Napoli Servizi, la società che si occupa della manutenzione e della cura del patrimonio cittadino. Il personale specializzato ha rimosso le tracce del fuoco e pulito con attenzione la targa danneggiata. L’azione notturna ha evitato un peggioramento delle condizioni del monumento e ha consentito di mantenere visibile il nome di Antonio Ammaturo e quello dell’agente Pasquale Paola, evitando una dissoluzione del ricordo.
Il lavoro è stato rapido e preciso, volto a riportare il sito in condizioni rispettose, conservando l’integrità della targa. Questo intervento ha mostrato come la città risponda con prontezza a tentativi di vandalismo contro i simboli civili. Anche se il gesto ha colpito un luogo delicato, l’immediato impegno per la pulizia ha permesso di salvaguardare la memoria e di ripristinare l’area senza lunghe attese o approssimazioni.
La reazione delle autorità e l’indagine della Digos
Le autorità locali hanno espresso una ferma condanna verso l’atto vandalico subito dalla targa commemorativa. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha dichiarato la sua riprovazione definendo il fatto “un vile atto di danneggiamento”. Il riferimento alla gravità del gesto testimonia l’attenzione che l’amministrazione pone nei confronti della difesa dei luoghi della memoria e della sicurezza pubblica.
La Digos di Napoli ha avviato indagini per identificare gli autori del raid notturno. Il danno provocato dal fuoco, le modalità con cui è stato incendiato l’elemento commemorativo e il tempismo legato all’anniversario della morte di Ammaturo e Paola sono tutti elementi presi in esame dagli investigatori per ricostruire la dinamica dell’evento e individuare eventuali responsabilità. La presenza della Digos segnala la rilevanza del caso sul piano della sicurezza e della pubblica opinione.
L’episodio fa riflettere sul rischio che certi simboli vengano presi di mira da atti di distruzione che vanno a sconvolgere la memoria storica e il rispetto verso chi ha pagato con la vita il dovere di difendere la collettività. La risposta delle forze dell’ordine e degli enti locali mostra un’attenzione alta verso queste situazioni, con l’obiettivo di preservare tali ricordi nelle piazze cittadine.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Elisa Romano