Da tempo Pietro Micillo porta avanti un progetto che mette al centro scelte alimentari rispettose dell’ambiente. Lui è l’erede di un’antica azienda agricola nel napoletano, fondata nel 1892, e ha deciso di puntare su prodotti locali e di stagione. Il suo obiettivo? Creare piatti che rispettino la terra e riducano gli sprechi. Questa filosofia prende forma nelle cene sostenibili della taverna La Riggiola, dove la cucina a base vegetale diventa protagonista, con ricette a chilometro zero che riportano in tavola tradizioni e sapori veri.
La cucina circolare di Pietro Micillo: tradizione e rispetto del territorio
Pietro Micillo ha alle spalle anni di esperienza, anche in ruoli importanti nel settore agricolo e istituzionale. Per lui la parola d’ordine è “cucina circolare”. Vuol dire usare ingredienti coltivati vicino casa e raccolti al momento giusto, per evitare sprechi e valorizzare quello che il territorio offre. Ogni prodotto viene sfruttato al massimo, in modi diversi, così da buttare via poco e niente. Così nascono piatti ricchi ma anche attenti all’ambiente.
Questa idea funziona perché lega la qualità del cibo a un modo di fare impresa che sostiene l’economia locale e protegge la natura. Per Micillo non è solo una questione di dieta, ma una scelta consapevole per mantenere vive le attività agricole e artigianali della sua terra, riducendo l’impatto sul pianeta. Il rispetto per le materie prime dà vita a un’esperienza che guarda avanti, con un modello che può essere replicato altrove.
La sua visione è chiara: un ristorante dove chi ama mangiare sano e nel rispetto della natura possa trovare un punto di riferimento. Non si tratta solo di mangiare, ma di un messaggio che invita a pensare al legame tra quel che finisce nel piatto e le conseguenze sull’intero ecosistema, dalla campagna alla tavola.
La Riggiola: menù a chilometro zero tra tradizione e novità
Nel cuore di Napoli, alla Taverna La Riggiola, questa idea prende forma con un menù che celebra il territorio, fatto solo con prodotti locali. Lo chef Marco Montella, insieme al sous chef Manel Mendez, cura con passione queste serate sostenibili. Freschezza e stagionalità sono la base di ogni piatto. La loro esperienza si traduce in ricette che mantengono vivi i sapori tradizionali, grazie a una scelta attenta delle materie prime.
Montella sottolinea come usare ingredienti a chilometro zero migliori la qualità dei piatti e renda più facile conservare le ricette del territorio. La rete con i fornitori locali garantisce prodotti sempre freschi, senza bisogno di lunghe conservazioni o trasporti. Così si riduce l’impatto ecologico del ristorante e si sostiene il lavoro dei piccoli produttori, aiutando a preservare la biodiversità agricola del territorio.
Il menù è pensato per offrire un’esperienza autentica, senza rinunciare a un’idea di cucina più etica. La scelta di puntare sulla sostenibilità nasce dalla consapevolezza delle sfide ambientali e vuole dare un’alternativa a chi desidera mangiare con coscienza, senza sacrificare il gusto. La collaborazione tra cucina e cantina crea un equilibrio perfetto tra cibo e vino, valorizzando entrambi.
Piatti e vini: un viaggio nei sapori locali
La proposta della taverna racconta la tradizione campana attraverso piatti che esaltano i prodotti del territorio. L’antipasto è una selezione di specialità fatte in casa, come i tacos di grano arso, accompagnati da peperoncini verdi e caciocavallo. A completare, la falda di peperone ripiena di olive, capperi, pomodoro e mollica di pane offre un mix di sapori mediterranei carico di storia.
Tra i primi, spicca la novità dei fagiolini lunghi conditi con olive, capperi, pane aromatizzato al basilico e prezzemolo. Un piatto semplice, ma ricco di gusto e profumi che raccontano la stagione. I legumi, protagonisti delle variazioni, completano il menù principale, esaltando la cucina vegetale locale e rispettando tradizioni e equilibri nutrizionali.
Il servizio è curato dal maître e responsabile della cantina, Fabio Di Costanzo, supportato dalla giovane Wendy Nieva. La selezione dei vini punta su etichette regionali, con un ruolo importante per il “vino della casa”, prodotto nell’azienda agricola Santo Spirito di Melizzano, guidata da Massimo Del Pezzo. Questo abbinamento rafforza il legame tra cibo e territorio, regalando un’esperienza completa e coerente.
In queste serate, piatti e calici raccontano la volontà di restituire valore ai prodotti locali, testimonianza della cultura gastronomica napoletana e di una scelta responsabile verso il pianeta. La cura nei dettagli e l’attenzione agli ingredienti di qualità trasformano ogni cena in un’occasione per riscoprire sapori spesso dimenticati, rendendo omaggio al lavoro di agricoltori e artigiani della zona.
Ultimo aggiornamento il 27 Luglio 2025 da Elisa Romano