Un’indagine condotta dai carabinieri di torre annunziata ha portato all’esecuzione di un provvedimento restrittivo nei confronti di un uomo accusato di aver ordinato un omicidio avvenuto nel 2007 a castellammare di stabia. L’operazione, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di napoli, riguarda fatti collegati alle attività criminali del clan camorristico d’alessandro.
Ordinanza della direzione distrettuale antimafia su pasquale aiello e operazioni dei carabinieri a torre annunziata e Castellammare di Stabia
Il gip del tribunale di napoli ha emesso una misura cautelare su richiesta della direzione distrettuale antimafia, rivolta a vincenzo ingenito. Quest’ultimo è gravemente indiziato per l’omicidio premeditato e aggravato da modalità mafiose, con il fine specifico di agevolare le attività del clan d’alessandro. La decisione giudiziaria segue approfondite indagini che hanno ricostruito il ruolo centrale dell’indagato nell’organizzazione dell’agguato mortale.
Tratto da ansa.it.
Ordinanza di custodia cautelare per omicidio a torre annunziata con indagini della Dda e carabinieri
Vincenzo ingenito avrebbe impartito direttamente l’ordine per eliminare pasquale aiello, vittima dell’agguato nel gennaio 2007. Le accuse contestate sottolineano la natura pianificata e violenta dell’azione criminale, inserita in un contesto più ampio legato alla lotta tra fazioni camorristiche nella zona stabiese.
Omicidio pasquale aiello: indagini dei carabinieri e della direzione distrettuale antimafia tra Aiello e torre annunziata
Pasquale aiello venne assassinato nella notte tra il 7 e l’8 gennaio 2007 davanti alla sua abitazione a castellammare di stabia. Aiello era considerato affiliato al clan d’alessandro ed era noto nell’ambiente criminale locale. I sicari si presentarono al suo domicilio bussando alla porta prima dello sparo fatale.
L’uomo fu colpito da almeno tre proiettili esplosi da armi da fuoco; i colpi risultarono letali sul posto. L’attacco notturno evidenzia la volontà dei mandanti e degli esecutori materiali non solo di uccidere ma anche inviare un messaggio intimidatorio agli ambienti della malavita organizzata locale.
Strategie delle faide camorristiche tra clan di torre annunziata e Castellammare di Stabia monitorate dalla direzione distrettuale antimafia
Le modalità scelte riflettono le consuete strategie delle faide camorristiche: precisione nell’esecuzione, uso della violenza come strumento per consolidare potere territoriale e controllo delle attività illecite nella zona intorno a napoli.
Indagini dei carabinieri e della direzione distrettuale antimafia su attività camorristiche tra Aiello, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata
L’arresto odierno rappresenta uno sviluppo significativo nelle indagini sulle dinamiche interne al clan d’alessandro attivo tra torre annunziata e castellammare di stabia. Le forze dell’ordine hanno raccolto elementi che confermano la continuità operativa del gruppo criminale nonostante gli anni trascorsi dall’assassinio aiello.
La misura cautelare contro ingenito mette in luce come certi episodi rimangano oggetto prioritario per gli investigatori impegnati contro la camorra campana. Il procedimento giudiziario punta ad accertare responsabilità precise all’interno della struttura mafiosa che ancora oggi influenza territori limitrofi a napoli attraverso intimidazioni ed episodi violenti mirati a mantenere egemonie illegali su affari vari.
Questa azione testimonia anche lo sforzo continuo delle autorità nel contrasto alle organizzazioni mafiose radicate sul territorio campano con strumenti giuridici capaci intervenire su fatti anche risalenti ma rilevanti sotto il profilo penale e sociale.
Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Andrea Ricci