Il Parco archeologico di Pompei ha fatto da palco per un incontro di rilievo tra i sindaci degli 11 comuni inclusi nella nuova Buffer Zone riconosciuta dall’Unesco nel 2024. Questa area, più ampia rispetto alla precedente, comprende Pompei, Ercolano e Torre Annunziata-Oplonti, e copre un territorio che unisce strettamente siti archeologici e ambienti urbani e naturali. L’incontro ha rappresentato un momento chiave per confrontarsi su strategie di sviluppo condiviso e coordinamento tra amministrazioni locali e istituzioni culturali.
I protagonisti dell’incontro e le istituzioni coinvolte
La riunione mattutina è stata promossa dall’Unità Grande Pompei, guidata dal generale Giovanni Capasso, che ha coordinato la partecipazione di vari rappresentanti istituzionali. Oltre ai sindaci o delegati dei 11 Comuni interessati — Pompei, Torre Annunziata, Ercolano, Portici, Torre del Greco, Scafati, Castellammare di Stabia, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno — hanno preso parte il direttore del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, Francesco Sirano, responsabile di Ercolano e neo-direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e Mariano Nuzzo, Soprintendente dell’area metropolitana di Napoli. Il Parco nazionale del Vesuvio era rappresentato dal Presidente Raffaele De Luca. La composizione dell’assemblea ha permesso un confronto ampio tra enti culturali e locali, necessario per affrontare la gestione complessa di questa porzione di territorio ricca di beni storici.
La definizione e il ruolo della buffer zone nel contesto vesuviano
La Buffer Zone del sito Unesco 829 non è solo un confine geografico, ma rappresenta un’area che rafforza il valore dei siti principali tramite relazioni paesaggistiche, visive e storiche. Intorno a Pompei, Ercolano e Torre Annunziata si estende così un’area protetta che tutela non solo monumenti archeologici, ma anche gli spazi urbani e naturali circostanti. Questo rapporto contribuisce a definire l’identità del territorio vesuviano e permette di preservare aspetti meno evidenti ma fondamentali per la comprensione della storia e del paesaggio. La nuova Buffer Zone nasce dopo lavori lunghi e complessi condotti e coordinati dai tecnici del Parco archeologico di Pompei che hanno dovuto integrare dati storici e urbanistici.
Strategie comuni e sfide nel coordinamento territoriale
Durante la riunione sono emersi temi centrali per una politica territoriale condivisa. Sui tavoli sono finite proposte di collaborazione per una gestione comunicativa unitaria, in grado di diffondere in modo democratico e inclusivo il patrimonio culturale e naturale della zona. I partecipanti hanno discusso la necessità di armonizzare le norme sul territorio, favorendo l’interscambio di progetti tra Comuni e enti. La presenza di istituzioni diverse ha stimolato un confronto diretto sui problemi concreti: emerge la volontà di costruire una rete solida per valorizzare il territorio in modo organico, superando approcci frammentari o isolati. L’attenzione è posta anche sul coinvolgimento più ampio dei cittadini e stakeholder per rafforzare l’identità comune.
La questione delicata dei trasporti e il rilancio della “Pompei diffusa”
Un nodo evidenziato dai partecipanti riguarda i trasporti pubblici, specialmente ferroviari, ritenuti fondamentali per garantire l’accesso e la fruizione di tutto il complesso territoriale. Il direttore Zuchtriegel ha sottolineato come il concetto di “Pompei diffusa” debba includere siti territoriali come ville romane a Castellammare, Oplonti, Boscoreale, Torre del Greco e Terzigno. Senza connessioni efficaci tra queste aree non si può cogliere pienamente la storia dei centri urbani nucleo. Il limite attuale risiede nell’insufficiente rete di trasporto pubblico tra Napoli e Salerno. Le infrastrutture finora disponibili sono insufficienti per gestire il flusso di visitatori e residenti in modo equo e capillare. Zuchtriegel ha espresso la necessità di superare iniziative puntuali come i treni turistici speciali e favorire invece un sistema diffuso, accessibile e di qualità per tutti, senza distinguere turisti da pendolari.
L’appello alla partecipazione attiva per un progetto di sviluppo integrato
Il generale Capasso ha chiuso l’incontro richiamando l’attenzione su un maggiore impegno da parte degli attori istituzionali della Buffer Zone. Ha invitato a costruire un’indirizzo strategico condiviso in cui tutte le voci che operano sul territorio contribuiscano attivamente alla definizione di piani sostenibili. Il richiamo riguarda non solo amministrazioni e enti culturali, ma anche associazioni, cittadini e altri soggetti nella comunità. Il confronto appena avviato punta a una cooperazione concreta che renda possibile non solo tutelare il patrimonio, ma farlo vivere e crescere. L’incontro segna una fase importante nella ricerca di un equilibrio tra conservazione, sviluppo e accessibilità in quest’area di grande rilevanza archeologica e paesaggistica.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Andrea Ricci