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Nessun scioglimento per il consiglio comunale di Pomigliano D’Arco dopo indagini su presunti legami con la criminalità

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Consiglio comunale di Pomigliano D'Arco resta in carica dopo le indagini. - Unita.tv
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Il ministero dell’Interno ha chiuso l’indagine avviata a dicembre 2024 sul consiglio comunale di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. La commissione d’accesso incaricata di verificare possibili infiltrazioni criminali nell’amministrazione locale ha escluso legami diretti o indiretti con la criminalità organizzata. Restano però evidenti alcune carenze gestionali e irregolarità amministrative che il Comune dovrà affrontare.

Le indagini della commissione d’accesso sulle presunte infiltrazioni criminali

Il prefetto di Napoli aveva aperto una procedura di controllo sul Comune di Pomigliano d’Arco nel dicembre scorso, chiedendo a una commissione d’accesso di valutare la presenza di eventuali collegamenti tra l’amministrazione e organismi criminali. L’obiettivo era accertare se vi fossero condizionamenti o interferenze tali da compromettere la libertà di decisione degli organi elettivi e la correttezza dell’azione amministrativa.

Dalle verifiche svolte, non sono emersi elementi sufficienti per ritenere esistenti legami diretti o indiretti con gruppi mafiosi o altre organizzazioni illegali. Nemmeno è stata riscontrata alcuna alterazione del procedimento decisionale tale da compromettere la regolarità delle attività comunali. Il ministero dell’Interno ha così escluso il rischio di scioglimento del consiglio comunale, un provvedimento estremo riservato a casi di infiltrazioni pesanti o persistenti.

Gli accertamenti hanno considerato una molteplicità di fonti e testimonianze, passando in rassegna atti amministrativi, procedure di affidamento di incarichi e appalti, nonché presunti episodi di condizionamento politico. L’esito positivo di questa fase testimonia un controllo approfondito sulle modalità con cui l’amministrazione gestisce i propri processi.

Criticità amministrative e carenze nella gestione pubblica rilevate dalle verifiche

Nonostante l’assenza di legami criminali provati, le indagini hanno messo in luce diverse anomalie amministrative. La commissione ha rilevato irregolarità ripetute e problemi gestionali che indicano una scarsa attenzione ai principi di buona amministrazione, trasparenza e correttezza.

Tali carenze riguardano soprattutto la gestione di procedure burocratiche e il rispetto dei tempi e delle normative vigenti. Questi punti deboli non compromettono in modo diretto l’azione pubblica, ma determinano una situazione in cui la capacità di garantire servizi pubblici regolari finisce per essere indebolita. Questi limiti strutturali possono favorire, secondo la commissione, potenziali forme di condizionamento esterno, anche di natura illecita.

Il documento ufficiale sottolinea come le disfunzioni individuate richiedano interventi mirati al miglioramento delle prassi amministrative. Tra le criticità vi sono ritardi nella gestione documentale, procedure interne non sempre rispettate e carenze nelle verifiche di conformità normativa. La situazione impone un rilancio dell’azione amministrativa affinché rispetti criteri rigorosi di efficacia e trasparenza.

Direttive ministeriali e responsabilità dell’amministrazione comunale di Pomigliano

A fronte delle difficoltà emerse, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha emanato una serie di linee guide indirizzate al Sindaco Raffaele Russo. Queste indicazioni mirano a correggere le fragilità amministrative, rafforzare i controlli interni e migliorare la gestione dei servizi offerti ai cittadini.

Il sindaco è chiamato a promuovere interventi precisi che affrontino le irregolarità riscontrate. Dovrà infine relazionare sui progressi raggiunti al prefetto di Napoli, mantenendo alta l’attenzione su trasparenza e legalità. In questo modo il Comune potrà evitare il rischio di future procedure controverse legate a possibili infiltrazioni.

L’approccio ministeriale conferma la volontà di tenere sotto osservazione le realtà locali senza ricorrere a misure drastiche, salvo necessità concrete. Pomigliano d’Arco dovrà quindi reagire puntando a un funzionamento più ordinato e rigoroso, riducendo così i margini di disordine che le autorità hanno evidenziato.

Seppure non siano stati riscontrati vincoli diretti con la criminalità, questa fase lascia alle amministrazioni locali italiane un segnale chiaro: il rispetto delle regole e della trasparenza resta la chiave per evitare sospetti e interventi più invasivi da parte dello Stato.

Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi

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Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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