Sei persone sono state raggiunte da misure cautelari emesse dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia . Le accuse principali riguardano spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione. Gli interventi fanno parte di una più ampia operazione condotta dalla Polizia di Stato contro il clan Mazzarella, uno dei gruppi criminali più attivi in città.
Il provvedimento si inserisce in un contesto investigativo molto complesso, nato da un’indagine che ha evidenziato come alcune famiglie criminali si muovano all’interno di territori ben definiti a Napoli, mantenendo il controllo di traffici illeciti e utilizzando armi rubate e sostanze stupefacenti per gestire e consolidare il loro potere.
Dettagli delle misure cautelari: carcere, domiciliari e obblighi per i sei indagati
Dopo l’emissione del provvedimento da parte del giudice per le indagini preliminari, la Polizia ha notificato un arresto in carcere, un arresto domiciliare, un divieto di dimora a Napoli e tre misure di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Queste misure proteggono l’inchiesta e impediscono agli indagati di interferire con le indagini in corso.
I sei coinvolti sono accusati di aver partecipato a un sistema di spaccio di stupefacenti e a reati di ricettazione. Tutte queste accuse sono il frutto di un’indagine iniziata da tempo che ha preso in considerazione traffici illeciti organizzati in modo strutturato e distribuiti nelle diverse zone della città.
Il provvedimento cautelare non è isolato ma arriva al termine di una serie di valutazioni giudiziarie che hanno permesso di comparare le accuse a prove raccolte durante l’attività investigativa. Il ruolo della polizia si è rivelato cruciale per stabilire legami e responsabilità precise tra gli indagati e le attività criminali contestate.
Operazione della squadra mobile e dei commissariati: 25 persone coinvolte e collegamento con clan mazzarella
L’intervento segue un’operazione complessa condotta dalla Squadra Mobile di Napoli insieme ai Commissariati Vicaria-Mercato e Ponticelli. L’azione del 10 luglio ha portato all’identificazione e al coinvolgimento di 25 persone, tutte gravemente indiziate e sospettate di appartenere al clan Mazzarella.
I reati contestati spaziano dall’associazione mafiosa al traffico e spaccio di droga, dal possesso di armi clandestine alla ricettazione. Questi provvedimenti confermano il quadro di una struttura criminale solida che mantiene il suo controllo grazie a una rete di complicità e collaborazione interna.
L’operazione ha rappresentato un colpo significativo contro il clan, svelando la sua capacità organizzativa e operativa all’interno del tessuto urbano napoletano. In particolare si è potuto chiarire come il gruppo criminale si divida in almeno tre ramificazioni distinte, con famiglie e territori ben definiti.
Tre gruppi nel clan Mazzarella: Connolo, Forcella e poggioreale sotto la lente della polizia
L’azione investigativa ha permesso di mettere a fuoco tre rami specifici del clan Mazzarella. Il primo gruppo gestisce le attività criminali nella zona del Connolo, dove spiccano le famiglie Barattolo e Galiero. Questi hanno il controllo di quella porzione di città, e agiscono con operazioni criminali consolidate.
Il secondo gruppo si muove all’interno dell’enclave di Forcella, guidato dalla famiglia Buonerba, nota anche come “Capelloni”. Questo gruppo ha un ruolo importante nello spaccio di stupefacenti e in altre attività illecite, mostrando una forte presenza nel cuore di Napoli.
Il terzo gruppo opera a Poggioreale ed è riconducibile alla famiglia Nunziata, soprannominata “Castagnari”. Anche in questa zona ci sono stati episodi di spaccio e detenzione illegale di armi. Le indagini hanno ricostruito la rete di rapporti e l’azione coordinata che questi gruppi tengono sul territorio.
Scoperta durante le notifiche: pistola rubata e panetti di hashish nascosti a porta nolana
Nel momento delle notifiche delle misure cautelari, le forze dell’ordine hanno rinvenuto un nascondiglio nel sottotetto di una palazzina di Porta Nolana. Dentro una busta, gli agenti hanno trovato una pistola Glock risultata rubata, munizioni e circa 1,5 chili di hashish diviso in 14 panetti.
Questo sequestro conferma anche il ruolo degli indagati nel traffico di droga e nella detenzione di armi. Subito il materiale è stato messo sotto sequestro a supporto delle indagini penali, che continuano a seguire piste e indizi per individuare altri complici e episodi collegati.
Nel frattempo l’autorità giudiziaria continua a monitorare la situazione sul territorio, cercando di impedire la ripresa delle attività illecite da parte delle organizzazioni criminali che hanno già ricevuto importanti colpi con questa operazione.
L’azione della Polizia a Napoli resta intensa, con controlli e interventi mirati per limitare l’attività delle famiglie mafiose che da decenni influenzano quello che dovrebbe essere un contesto urbano vivibile e sicuro. Le misure cautelari di oggi rappresentano un passaggio fondamentale di questa lotta.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Davide Galli