Il Napoli Fringe Festival torna con una nuova edizione che animerà la città per tutta l’estate 2025. Sedici appuntamenti diffusi tra luoghi simbolo di Napoli, dai teatri alle fondazioni culturali, fino ai parchi archeologici e spazi storici come il Real Albergo dei Poveri e Palazzo Venezia. Il programma si inserisce nel più ampio progetto Napoli 2500 e punta a trasformare la città in un grande palcoscenico aperto a spettacoli di danza, teatro, musica e performance multidisciplinari.
Napoli fringe festival, un evento multidisciplinare ispirato al modello di Edimburgo con collaborazioni nazionali e performance in luoghi simbolo di Napoli
Il Napoli Fringe Festival si ispira al celebre modello del Fringe di Edimburgo. La direzione artistica è affidata a Laura Valente che ha costruito un calendario ricco di eventi in collaborazione con i festival analoghi di Milano e Torino. L’obiettivo è portare nuove forme espressive nei diversi quartieri della città coinvolgendo artisti locali e internazionali. Il debutto ha visto protagonisti il filosofo Massimo Cacciari e lo spettacolo Opera in transizione firmato da Mimmo Borrelli.
Gli eventi principali al Napoli fringe festival: danza contemporanea, teatro popolare e musica dal vivo nelle location storiche della città
La prima serata del festival propone Razze di mare in Metropolitana prodotto dal Centro Nazionale di Produzione della Danza – Körper. In parallelo va in scena A Risa – Ria Rosa e Farfariello presso la Chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce, uno spettacolo che fonde tradizione popolare con elementi teatrali contemporanei.
Il 17 luglio si terranno due appuntamenti alla Fondazione Banco di Napoli realizzati grazie alla collaborazione con il governo belga sotto la cura artistica di Thomas Noël insieme a Mimmo Maglionico; mentre nella Cavea di Piazza Garibaldi andrà in scena Becoming Napulitan con Tartaglia Aneuro affiancati da Capone & BungtBangt.
Performance site specific di danza contemporanea al parco archeologico delle tombe a Napoli con Chiano Chiano
Il 18 luglio dalle ore 18 alle ore 21 il Parco delle Tombe Virgilio-Leopardi ospiterà Chiano Chiano, uno spettacolo già sold out che unisce teatro all’aperto ad ambientazioni naturali suggestive legate alla storia antica della zona.
Nella stessa giornata nella Cavea sarà presentato Nel Cerchio Di Neapolis dove si intrecceranno body painting danza live accompagnati dalla musica originale firmata da Gigi Di Luca. Questi eventi confermano l’intento del festival nel valorizzare gli spazi urbani meno convenzionali offrendo esperienze immersive agli spettatori.
Queen bidet porta in scena la vita di Maria Carolina tra storia e mito al Napoli fringe festival
Il 19 luglio alle ore 21 nella Sala Assoli arriva Queen Bidet uno spettacolo dedicato alla regina Maria Carolina d’Austria attraverso una drammaturgia attenta ai dettagli storici ma capace anche d’indagare aspetti meno noti del suo carattere politico-sociale.
Sempre nello stesso giorno prende avvio A Ferrovia presso Piazza Garibaldi un laboratorio partecipativo rivolto ai giovani residenti del quartiere per coinvolgerli direttamente nelle attività creative proposte dal festival creando così una connessione forte tra arte contemporanea ed esperienza locale quotidiana.
Laboratori internazionali di burattini tradizionali e performance teatrali innovative a Napoli fringe festival
Nella mattinata del 20 luglio alle ore 10 nella Sala Assoli sarà presentato That Day, progetto nato nel contesto internazionale Korespondance Festival tenutosi a Zdar nella Repubblica Ceca; mentre sempre quel giorno alle ore 11 prenderà vita Guarrattelle in viaggio con Pulcinella – cinque secoli festeggiati attraverso lo spettacolo dei burattini ideato da Salvatore Gatto capace d’unire tradizione partenopea ad elementi narrativi moderni molto apprezzati dal pubblico giovane ma anche dagli appassionati più maturi dello storytelling popolare.
Spettacolo Janara e il mito di Vlad Tepes al real albergo dei poveri di Napoli
La sera dello stesso giorno al Real Albergo dei Poveri andranno in scena due produzioni importanti quali Janara – Lo Cunto de Lu Maleviento scritta diretta da Antonio Basile interpretata da Gaia Napoletano; accanto allo stesso spazio sarà proposto L’uomo più crudele – Ritorno a Napoli dedicato alla figura leggendaria Vlad Tepes detto Dracula mettendo così insieme racconto mitologico storia locale ed elementi drammatici capacissimi d’interessare diversi tipi dì pubblico.
Coreografie comunitarie di danza urbana con Sirene al Monte Echia per il Napoli fringe festival
Il programma continua il 24 luglio sul Monte Echia dove Luna Cenere condurrà Sirene, un lavoro coreografico nato dalla ricerca collettiva sulle comunità locali attraverso movimenti ispirati all’ambiente circostante. Subito dopo seguirà Dance Invasion, evento pensato come momento collettivo aperto che invita danzatori professionisti amatori residenti e turisti ad unirsi nell’esperienza performativa.
L’ ultima giornata del Napoli fringe festival celebra il corpo attraverso performance e danza urbana
L’ultima data segnata è quella del 25 luglio quando Il Corpo Di Napoli curato dall’artista Gabriella Stazio proporrà riflessioni sulle identità fisiche culturali sociali del territorio cittadino. Questo evento chiude idealmente le attività estive mettendo l’accento sull’importanza dell’esperienza corporea dentro scenari urbani complessi come quelli napoletani.
Napoli conferma così anche quest’anno la sua vocazione culturale aprendo luoghi inconsueti allo scambio creativo facendo dialogare passato presente arti visive performative. La varietà degli appuntamenti offre occasioni di incontro fra pubbliche realtà artistiche italiane europee dando valore aggiunto all’offerta estiva cittadina.
Chi è Antonio Basile? Il letterato barocco napoletano autore del Pentamerone che ha ispirato le fiabe più celebri d’ Europa
Antonio Basile, un protagonista della letteratura barocca italiana
Antonio Basile, al secolo Giovanni Battista Biagio Basile, è una figura eminente della letteratura barocca italiana, nato a Napoli il 3 febbraio 1583 e scomparso a Giugliano in Campania il 23 febbraio 1632. La sua importanza storica e culturale risiede nell’essere stato uno dei primi autori a utilizzare la fiaba come forma di espressione popolare nella tradizione letteraria europea. La sua opera si distingue per aver aperto la strada a un genere narrativo che avrebbe influenzato profondamente la cultura occidentale.
il segreto del nome anagrammatico
Il nome Antonio Basile è strettamente legato allo pseudonimo anagrammatico Gian Alesio Abbattutis, con cui l’autore ha firmato alcune delle sue opere. Questa scelta sottolinea l’ingegno e l’originalità di un autore che operava in un contesto storico dominato dal Barocco, periodo caratterizzato da grande complessità stilistica e ricchezza espressiva. La sua capacità di mescolare elementi popolari e colti ha contribuito a rendere accessibile la narrazione fiabesca ad un pubblico più ampio.
il pentamerone, capolavoro senza tempo
Il capolavoro indiscusso di Basile è senza dubbio “Lo cunto de li cunti”, noto anche con il titolo “Pentamerone”. Quest’opera rappresenta una raccolta di novelle strutturate secondo uno schema narrativo articolato in cinque giornate, richiamando esplicitamente modelli classici come il Decameron di Boccaccio. Tuttavia, ciò che rende unica questa raccolta è la lingua utilizzata: un napoletano vivace e popolare che conferisce autenticità alle storie raccontate.
la risonanza europea delle fiabe di basile
Le fiabe contenute nel “Pentamerone” hanno avuto una risonanza duratura nel panorama letterario europeo. Molte delle narrazioni originali sono state successivamente adattate da celebri autori come Charles Perrault, Hans Christian Andersen e i fratelli Grimm. Questi ultimi hanno ripreso temi centrali ed elementi simbolici delle storie basilesche per creare versioni note in tutto il mondo: Cenerentola, Rapunzel, Il gatto con gli stivali, La bella addormentata nel bosco e Hansel e Gretel sono solo alcuni esempi emblematici.
eredità culturale e impatto del suo lavoro
L’eredità culturale lasciata da Antonio Basile va oltre la semplice raccolta di racconti; egli ha contribuito alla definizione del genere fiabesco come strumento narrativo capace di veicolare valori morali ma anche intrattenere attraverso trame coinvolgenti ed evocative. L’influenza del suo lavoro si riflette nella diffusione globale delle favole europee classiche e nella loro capacità di adattarsi ai diversi contesti culturali nel corso dei secoli.
un ponte tra tradizioni orali e letteratura scritta
In definitiva, Antonio Basile rappresenta un ponte tra tradizioni orali antiche e letteratura scritta raffinata del Seicento italiano. Attraverso “Lo cunto de li cunti”, egli non solo ha preservato le radici popolari della narrazione ma ha altresì ispirato generazioni successive a reinterpretare le fiabe con sensibilità nuove mantenendo intatto il fascino originario delle storie tramandate oralmente nelle piazze napoletane dell’epoca barocca.
Chi è Maria Carolina? la regina consorte di Napoli e Sicilia, influente riformatrice illuminista e protagonista delle guerre rivoluzionarie europee
Maria Carolina d’Austria, da Vienna a regina di Napoli e Sicilia
Maria Carolina d’Austria nacque a Vienna il 13 agosto 1752, figlia tredicesima dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria e dell’imperatore Francesco I. Cresciuta in un ambiente di rigido protocollo imperiale, la sua educazione fu improntata a prepararla a un ruolo politico e dinastico di rilievo, elemento fondamentale per le alleanze tra case regnanti europee del XVIII secolo. L’arciduchessa visse in una corte illuminata ma anche segnata da complesse dinamiche familiari e politiche.
matrimonio e alleanze tra asburgo e borbone
Nel 1768 Maria Carolina sposò Ferdinando IV di Napoli, futuro re di Napoli e Sicilia, consolidando così l’alleanza tra gli Asburgo d’Austria e i Borbone di Spagna. Questo matrimonio non fu solo un’unione personale ma soprattutto uno strumento diplomatico cruciale per l’equilibrio geopolitico mediterraneo dell’epoca. Dall’unione nacquero diciotto figli, una prole numerosa che rafforzava ulteriormente i legami dinastici e garantiva la successione al trono.
l’ascesa politica nel regno di Napoli
Dopo la nascita del primo erede maschio nel 1775, Maria Carolina ottenne accesso al consiglio privato della corona napoletana, un fatto significativo che segnò l’inizio della sua effettiva influenza politica all’interno del regno. Dotata di grande intelligenza e determinazione, riuscì rapidamente ad imporsi come una figura dominante nella gestione degli affari pubblici, diventando de facto co-governante insieme al marito. La sua capacità decisionale contribuì a modellare profondamente il destino del Regno di Napoli durante una fase storica complessa.
promozione culturale e idee illuministe
La regina promosse attivamente lo sviluppo culturale della capitale partenopea trasformandola in un centro vibrante di arti e scienze. Sostenne pittori come Jakob Philipp Hackert e Angelika Kauffmann oltre ad accademici quali Gaetano Filangieri, Domenico Cirillo e Giuseppe Maria Galanti. Il suo interesse verso le idee illuministe si tradusse in politiche volte alla modernizzazione dello Stato: abolizione delle restrizioni sulle associazioni massoniche – lei stessa appartenente a una loggia femminile –, riforme amministrative ed economiche furono parte integrante della sua azione politica.
innovazioni in campo militare e politica estera
Nel campo militare potenziò la marina napoletana affidandone il comando al fidato John Acton; questo stratega inglese contribuì a rendere Napoli meno dipendente dalla Spagna dal punto di vista politico-militare ed economico. La regina dimostrò così abilità nel mantenere equilibri delicati tra grandi potenze europee pur difendendo con fermezza gli interessi del proprio regno.
cambiamenti dopo la rivoluzione francese
Tuttavia lo scoppio della rivoluzione francese segnò una svolta decisiva nella visione politica di Maria Carolina: da sostenitrice iniziale delle riforme illuminate si trasformò in convinta conservatrice dopo l’esecuzione della sorella Maria Antonietta nel 1793. Il trauma personale scatenò un profondo sentimento antifrancese che orientò le sue alleanze verso Austria e Gran Bretagna contro le forze rivoluzionarie francesi prima e napoleoniche poi.
esilio e ritorno durante le guerre rivoluzionarie
Durante le guerre rivoluzionarie fu costretta a fuggire con il re in Sicilia quando i francesi invasero la parte continentale del Regno; nel gennaio 1799 fu proclamata sul continente la Repubblica Napoletana filo-francese che pose fine temporaneamente alla monarchia borbonica. Dopo soli sei mesi Maria Carolina tornò sul trono grazie all’intervento delle forze controrivoluzionarie guidate dagli inglesi; seguì allora un periodo caratterizzato da dure repressioni contro i sostenitori repubblicani – molti dei quali intellettuali precedentemente favoriti dalla stessa regina – culminate nelle condanne capitali.
ultimi anni ed eredità storica
L’avanzata definitiva delle armate napoleoniche portò alla deposizione definitiva dei Borbone dal trono partenopeo nel 1806; costretta nuovamente all’esilio trascorse gli ultimi anni della vita nella natia Vienna dove morì il giorno 8 settembre 1814 poco prima della Restaurazione borbonica nelle Due Sicilie prevista dal Congresso di Vienna.
Maria Carolina rappresenta dunque una figura complessa: donna forte ed emancipata per il suo tempo capace tanto di promuovere innovazioni culturali quanto di adottare misure autoritarie spinta dall’instabilità politica europea settecentesca. Il suo ruolo nella storia italiana meridionale è emblematico dell’intreccio fra diplomazia dinastica, governo illuminato ed eventi tumultuosi legati alle rivoluzioni che cambiarono profondamente l’assetto europeo nell’età moderna avanzata.
Chi è Thomas Noël? il chitarrista e cantautore britannico nato a Manchester, re del Britpop e cofondatore degli Oasis, ora leader dei Noel Gallagher ‘s High Flying Birds
thomas noël, una icona della musica britannica
Thomas Noël, nato a Manchester il 29 maggio 1967, si è affermato come una delle figure più influenti della musica britannica degli ultimi decenni. Figlio di immigrati irlandesi stabilitisi in Inghilterra, la sua infanzia è stata segnata da un precoce avvicinamento alla musica che ha tracciato la strada per una carriera straordinaria. Cresciuto nel cuore industriale di Manchester, città nota per la vivace scena musicale e culturale degli anni Ottanta e Novanta, Thomas ha saputo cogliere l’energia creativa del suo ambiente per trasformarla in note e melodie.
l’inizio con gli inspiral carpets
Nel 1988 il giovane musicista ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come roadie degli Inspiral Carpets, gruppo chiave della scena Madchester. Questa esperienza sul campo gli ha fornito competenze tecniche e conoscenze fondamentali che sarebbero risultate decisive negli anni successivi.
la fondazione degli oasis
Nel 1991 Thomas si unisce al fratello Liam per fondare gli Oasis, band destinata a diventare uno dei simboli del Britpop e della musica mondiale. In qualità di chitarrista solista e seconda voce della formazione, Noel Gallagher si distingue soprattutto come autore: le sue composizioni hanno definito il sound inconfondibile degli Oasis contribuendo a creare un patrimonio musicale che ancora oggi ispira milioni di appassionati.
fama e successo con gli oasis
La fama internazionale raggiunta dagli Oasis tra gli anni Novanta e il primo decennio del nuovo millennio deriva in gran parte dall’abilità compositiva di Thomas Noel Gallagher. Brani iconici scritti da lui hanno scandito l’ascesa di una generazione intera dando voce ai sogni, alle sfide e alle emozioni di quel periodo storico. Nonostante le tensioni interne alla band abbiano portato allo scioglimento nel 2009, l’impronta lasciata da Gallagher sulla scena musicale è rimasta indelebile.
percorso solista con i noel gallagher’s high flying birds
Nel 2011 Thomas Noel ha intrapreso un percorso solista con la creazione dei Noel Gallagher’s High Flying Birds: progetto attraverso cui ha potuto esplorare nuove sonorità mantenendo però intatta la qualità artistica che lo contraddistingue fin dagli esordi. L’album d’esordio omonimo contiene anche due brani originariamente concepiti durante l’esperienza con gli Oasis sotto forma di demo; questo legame testimonia la continuità stilistica pur nella ricerca di innovazione personale.
doppia cittadinanza e radici culturali
Oltre alla cittadinanza britannica acquisita alla nascita, Thomas possiede anche quella irlandese grazie alle sue radici familiari; questo duplice legame culturale contribuisce ad arricchire ulteriormente il suo background artistico e personale. Oggi continua ad essere considerato “il re del Britpop”, titolo che riflette non solo il successo commerciale ma anche l’influenza duratura esercitata sulla cultura popolare contemporanea.
un’eredità culturale significativa
Il percorso artistico di Thomas Noël racconta dunque una storia fatta di passione per la musica coltivata fin dall’infanzia nelle strade operaie di Manchester fino alla vetta delle classifiche mondiali. La sua capacità compositiva insieme all’attitudine al palco lo rendono ancora oggi protagonista indiscusso del panorama musicale internazionale con un’eredità culturale ricca e significativa sia nel Regno Unito sia oltre i confini nazionali.
Chi è Vlad Tepes? il voivoda voivoda di Valacchia soprannominato l’ Impalatore, eroe popolare rumeno e fonte d’ ispirazione per il conte Dracula di Bram Stoker
Vlad III di Valacchia, noto principalmente come Vlad Tepes o Vlad l’impalatore
Vlad III di Valacchia, noto principalmente come Vlad Tepes o Vlad l’Impalatore, rappresenta una figura storica complessa e affascinante nel panorama politico e militare della Romania medievale. Nato il 2 novembre 1431 a Sighișoara, appartenne al casato dei Drăculești, un ramo collaterale della dinastia dei Basarabidi. Suo padre, Vlad II Dracul, era un membro dell’Ordine del Drago, un’organizzazione creata con l’obiettivo di proteggere il cristianesimo in Europa orientale durante un’epoca di frequenti conflitti religiosi e territoriali.
il potere e la difesa della valacchia
Vlad Tepes ricoprì per tre volte la carica di voivoda – ovvero principe – della Valacchia: brevemente nel 1448, poi dal 1456 al 1462 e infine nel 1476. La sua leadership fu caratterizzata da una forte determinazione a consolidare il potere locale e contrastare le incursioni ottomane nella regione. Tuttavia, ciò che maggiormente ha segnato la sua fama è stato l’impalamento come metodo severo di punizione contro i nemici politici e criminali. Questo sistema crudele gli valse il soprannome “l’Impalatore” (în romeno “Țepeș”), un appellativo che ancora oggi evoca immagini di rigore spietato e giustizia ferrea.
una fama che supera i confini
La reputazione di Vlad si diffuse rapidamente oltre i confini della Valacchia fino a raggiungere gran parte dell’Europa centrale e orientale, specialmente all’interno del Sacro Romano Impero. Nei racconti dell’epoca veniva descritto come un uomo tanto feroce quanto capace nell’amministrazione dello Stato; questa duplice immagine alimentò sia timori sia ammirazioni nei confronti del principe valacco.
un eroe nazionale e mito letterario
Oltre alla sfera politica e militare, Vlad Tepes ha lasciato una traccia indelebile nella cultura popolare europea. In Romania viene ancora oggi venerato come eroe nazionale per aver difeso con fermezza la popolazione dai pericoli esterni lungo entrambe le sponde del Danubio. Il suo nome patronimico Drăculea, che significa “Figlio del drago”, è diventato sinonimo non solo della sua stirpe ma anche delle leggende nate intorno alla sua persona.
da Vlad Tepes a Dracula
Questa aura mitica si rafforzò ulteriormente grazie allo scrittore irlandese Bram Stoker che trasse ispirazione dalla figura storica di Vlad Tepes per creare uno dei personaggi più celebri della letteratura gotica: il conte Dracula. Pubblicato nel 1897, il romanzo mescola realtà storiche con elementi fantastici dando vita ad una narrazione che continua a influenzare cinema, teatro e cultura popolare in tutto il mondo.
tensioni tra storia e leggenda
In definitiva, Vlad III divenne molto più di un semplice voivoda medievale; la sua figura incarna tensioni tra brutalità storica ed eroismo leggendario ed è tuttora oggetto di studi approfonditi in ambito storico-culturale europeo. La combinazione tra le sue azioni concrete sul campo politico-militare e le suggestioni letterarie lo rendono uno dei protagonisti più emblematici della storia rumena e delle narrazioni sui vampiri nella tradizione occidentale contemporanea.
Io penso che il Napoli Fringe Festival rappresenti un esempio luminoso
Napoli Fringe Festival si conferma come un motore di rigenerazione urbana e culturale, capace di valorizzare spazi storici e luoghi meno convenzionali della città.
il dialogo tra artisti e comunità
La scelta di coinvolgere artisti provenienti da diverse realtà nazionali e internazionali, unita all’attenzione per le radici locali e la partecipazione diretta della comunità, crea un dialogo autentico tra passato e presente.
riflessioni sull’iniziativa culturale
Secondo me, iniziative di questo tipo sono fondamentali non solo per arricchire l’offerta culturale di Napoli, ma anche per rafforzare il senso di appartenenza e stimolare una riflessione collettiva sulla complessità e la vitalità della città.
cultura come esperienza inclusiva
La mia riflessione è che eventi come il Napoli Fringe invitano tutti noi a guardare con occhi nuovi il patrimonio urbano e umano che ci circonda, trasformando la cultura in un’esperienza inclusiva e dinamica.
Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Davide Galli