Il legame tra Napoli e il suo club di calcio va oltre il semplice risultato sportivo. Nel volume Le leggende del Napoli , il giornalista Angelo Rossi racconta la storia dei calciatori che hanno lasciato un’impronta indelebile sotto il Vesuvio, trasformandosi in figure emblematiche della città e della sua passione calcistica.
Il rapporto unico tra Napoli, la città e il club azzurro
Napoli non è solo una città con una squadra di calcio: è un’entità in cui la passione sportiva si fonde con l’identità locale. Il testo spiega che per capire davvero il Napoli bisogna entrare nel tessuto sociale e culturale della città, dove il calcio assume un valore quasi religioso. Diversamente da altri grandi centri come Roma o Milano, qui non esiste un derby: c’è il Napoli, punto. Questo fenomeno genera una comunità di tifosi che vive ogni partita con intensità tanto emotiva quanto collettiva, un sentimento che travalica la semplice competizione sportiva.
Nel racconto emerge l’immagine di una città che, nonostante difficoltà e contraddizioni, ha saputo amalgamarsi con il club, facendone il simbolo di speranze, lotte e trionfi. Il Napoli rappresenta per i suoi abitanti qualcosa di molto più grande di una squadra di calcio, quasi un patto di identità condivisa che dura da quasi un secolo.
La figura di Giorgio Ascarelli e le origini del mito azzurro
Il libro dedica uno spazio importante alla figura di Giorgio Ascarelli, fondatore e primo presidente del Napoli, il mecenate dietro la nascita di un sogno sportivo e cittadino. Nato nel 1926, il club azzurro iniziò a prendere forma grazie all’impegno di Ascarelli, che volle costruire un progetto capace di unire la città e la squadra.
Ascarelli acquistò campioni e scelse un allenatore di caratura europea, ma non si limitò a questo. Fece costruire il primo stadio privato, concepito per creare un legame diretto con i tifosi e con la città stessa. Il suo obiettivo era chiaro: coinvolgere Napoli in un progetto condiviso, con la convinzione che la città avrebbe spinto la squadra verso grandi successi. La sua opera gettò le basi per quel mito azzurro che da allora non si è più affievolito, tracciando una strada che le leggende successive hanno continuato a percorrere.
Le leggende che hanno scritto la storia del napoli
La narrazione si snoda lungo quasi un secolo e passa in rassegna i calciatori più rappresentativi che hanno vestito la maglia azzurra. Dai primi grandi interpreti come Sallustro, Jeppson e Vinicio, fino ai campioni del nostro tempo: Maradona, Careca, Hamsik, Mertens e Osimhen tra gli altri. Ognuno di questi atleti ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia del Napoli, portando sul campo la passione della città.
Sono 99 anni di sfide e successi, con quattro scudetti conquistati, ma soprattutto con una continuità nel trasferire le emozioni e le aspettative di un popolo intero. Le storie di questi giocatori sono intrecciate con quella della città, che ha sempre accolto le vittorie e i momenti difficili con la stessa intensità. Il racconto di Rossi mette in evidenza come queste figure siano divenute simboli di un’identità collettiva condivisa, facendo sentire la loro presenza ben oltre il rettangolo di gioco.
Napoli: una passione che attraversa decenni
Passione, speranze, delusioni e vittorie si mescolano nel racconto che Angelo Rossi offre nel suo libro. Il Napoli è molto più di una società sportiva per questa città: è un simbolo capace di incanalare le tensioni, i sogni e le emozioni di milioni di persone. Il volume sottolinea come l’idea di Ascarelli sia rimasta viva e palpabile in ogni epoca, confermando che la relazione tra la città e il calcio è un fenomeno capace di attraversare generazioni.
Le gesta dei campioni azzurri, così come le imprese degli allenatori e della società, riflettono un legame che si è fatto storia. Il club non è mai stato solo un insieme di giocatori o dirigenti, ma un riferimento costante per una comunità che si riconosce in quei colori e in quella maglia. Questa vicenda dimostra come lo sport possa divenire un veicolo di identità collettiva e memoria condivisa, soprattutto in luoghi dove la passione assume un valore profondo e duraturo.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Matteo Bernardi