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Morte Del DJ Michele Noschese a Ibiza, ombre sull’autopsia e testimoni contrastanti ricostruiscono la notte fatale

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Morte del DJ Noschese a Ibiza, indagini tra dubbi e versioni contrastanti. - Unita.tv
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La tragedia che ha portato alla morte del DJ napoletano Michele Noschese nella sua casa a Ibiza resta avvolta nel mistero tra versioni opposte, accuse contro le forze dell’ordine e dubbi sull’esito dell’autopsia. A quasi una settimana dai fatti, la famiglia e i testimoni rilanciano richieste di accertamenti approfonditi in attesa di chiarire cosa sia davvero successo.

Contestazioni sull’autopsia e richieste di nuovi accertamenti medici

L’esame autoptico, tipicamente decisivo per stabilire le cause del decesso, non sta contribuendo a fare chiarezza nella vicenda. Mancano ancora i risultati ufficiali, tuttavia la famiglia di Michele Noschese, tramite il padre Pino Noschese — medico che per anni ha diretto il Trauma Center del Cardarelli di Napoli — ha lamentato la rapidità con cui l’autopsia sarebbe stata eseguita. Secondo il genitore, la procedura sarebbe stata condotta troppo in fretta e senza la presenza di un consulente nominato dalla famiglia stessa. L’avvocata Rosanna Alvaro, che rappresenta la famiglia di DJ Godzi a Ibiza, ha definito l’esame “incompleto” e ha annunciato la volontà di chiedere una nuova autopsia oppure l’esecuzione di ulteriori esami diagnostici. TAC o risonanze magnetiche potrebbero rivelare traumi o lesioni non individuati a prima vista dalle équipe di soccorso intervenute immediatamente dopo il fatto.

Questo contesto di incertezza alimenta la tensione tra parenti e autorità spagnole. La famiglia vuole accertamenti più dettagliati per capire se altre cause o dinamiche abbiano contribuito al decesso di Michele, in modo da poter ricostruire con precisione la sequenza degli eventi. L’assenza di un consulente di parte durante l’autopsia solleva dubbi sull’imparzialità del primo responso medico-giudiziario.

La denuncia per omicidio volontario contro la Guardia Civil e il racconto di un amico

Il padre di Michele ha formalizzato una denuncia per omicidio volontario contro gli agenti della Guardia Civil coinvolti nell’intervento quella notte. Secondo le accuse, gli agenti avrebbero ammanettato il giovane sia a mani che a piedi e lo avrebbero picchiato, ipotesi gravi che non sono state confermate ufficialmente dalla polizia spagnola. A raccontare queste presunte violenze è Raffaele Rocco, amico e coinquilino di Michele Noschese, che secondo alcuni rapporti ha riferito la sua versione ai parenti e alle testate italiane, mentre non è chiaro se tali dichiarazioni siano state formalmente acquisite dagli inquirenti ibizensi.

Il racconto di Rocco scardina alcuni punti fermi della ricostruzione ufficiale. In primis, smentisce che nella casa di Michele ci fosse una festa quella notte. Lui stesso ha dichiarato di essere rientrato verso l’1 di notte e di essere andato a dormire subito, trovando la stanza vuota. Poco prima delle 7 del mattino, però, Michele lo avrebbe svegliato, agitato, chiedendogli di uscire per comprare cibo per i loro gatti. Rocco è uscito ma è tornato subito dopo trovando molti vicini radunati nel giardino a causa delle urla di una coinquilina argentina spaventata dallo stato alterato di Michele.

Le tensioni con i vicini e l’intervento della polizia spagnola nella casa dell’anziano vicino

Il dettaglio di rilievo riguarda un anziano ottantenne che Rocco sostiene essere stato coinvolto nel parapiglia, ma senza alcuna minaccia o aggressione da parte di Michele. Contrariamente alla versione della Guardia Civil, che sostiene che il DJ abbia minacciato l’uomo con un coltello, l’amico smentisce questa circostanza. Racconta che l’anziano abbia tentato solamente di calmare Michele, scivolando e cadendo accidentalmente durante la confusione, e che lui stesso gli abbia dato una mano per alzarsi.

Poco dopo la polizia è intervenuta proprio nell’abitazione dell’anziano, dove si trovava Michele. Rocco riferisce che gli agenti hanno bloccato il DJ ammanettandogli mani e piedi, episodio che non sarebbe mai stato osservato da lui in precedenza. Poi hanno iniziato a colpirlo con pugni al volto e alla schiena. Rocco si trovava vicino alla porta e ha sentito le grida di Michele, che chiedeva di essere lasciato in pace. Gli agenti hanno notato la sua presenza e gli hanno ordinato di allontanarsi.

Lo scontro con la polizia spagnola si concentra sulla dinamica di queste manovre e sull’uso della forza sull’uomo. Dopo la colluttazione la Guardia Civil avrebbe chiamato i soccorsi medici. I sanitari, giunti nella casa dell’anziano, sono rimasti circa 15 minuti e hanno subito comunicato la morte di Michele. Le forze dell’ordine difendono la loro versione, sostenendo di aver agito per bloccare un uomo armato di coltello che aveva minacciato il vicino, e negano ogni abuso, ritenendo che il decesso sia dovuto a convulsioni mentre cercavano di tenerlo fermo.

Il racconto della famiglia dell’anziano e i danni riportati durante la colluttazione

A supportare l’immagine di un rapporto abituale e pacifico tra Michele e il vicino, la figlia dell’ottantenne ha confermato che suo padre considerava il DJ un amico e vicino premuroso. Entrambi non avevano mai avuto problemi prima della tragica mattina di sabato 11 gennaio a Ibiza.

Secondo la versione fornita dai familiari dell’anziano però, quella mattina si sarebbe verificato un episodio improvviso. Michele avrebbe scavalcato il balcone dell’uomo ed è arrivato verso di lui brandendo un coltello. Ne sarebbe seguita una colluttazione durante cui l’anziano ha riportato una spalla dolorante e un piede contuso, oltre a lividi che testimoniano la durata e intensità dello scontro. L’uomo afferma inoltre di non ricordare di essere stato minacciato con un’arma. Il tutto raccontato senza alcuna ostilità, ma con la volontà di chiarire la propria versione dei fatti.

Questo quadro di episodi discordanti e accuse incrociate rende ancora più complesso stabilire esattamente cosa sia accaduto la notte fatale a Ibiza, con indagini che proseguono tra richieste di nuove analisi e testimonianze che potrebbero svelare sviluppi inattesi.

Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Elisa Romano

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Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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