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Morte Del DJ Michele a Ibiza, famiglia in attesa di risultati tossicologici e accertamenti medici

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Morte del DJ Michele a Ibiza, attesa per esiti tossicologici. - Unita.tv
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Il 35enne DJ napoletano Michele è deceduto sabato scorso a Ibiza. La famiglia attende i risultati dei nuovi esami medici, mentre resta aperta l’indagine sulle cause del decesso. Il padre racconta le tensioni in attesa del referto e ribadisce la fiducia nelle autorità spagnole.

I familiari di Michele in attesa degli esami e della cremazione programmata

Giuseppe Noschese, padre di Michele, ha dichiarato di non avere ancora dati sufficienti sulla tac e gli accertamenti effettuati durante la notte successiva al decesso del figlio. La famiglia ha bisogno di qualche giorno prima di avere il quadro completo della situazione. Nel frattempo, ha annunciato che riporterà la salma a Napoli, dove è previsto il rientro domenica. La cremazione è invece fissata per il giorno seguente alla liberazione della salma.

La famiglia, composta anche dalla moglie di Giuseppe, Daniela, e da Giampiero, l’altro figlio, vive un momento di grande dolore. Giuseppe Noschese ha spiegato di essere rimasto a Ibiza da quando è avvenuto l’accaduto e di aver acquistato tempo fa una casa a Rocca Llisa, sulle colline di Sant’Eulalia, luogo dove si trovano ora. Qui si è visto assediato dai giornalisti e dal continuo interesse mediatico che segue la vicenda.

L’attesa per i risultati medici pesa ulteriormente sul dolore della famiglia, mentre procede la preparazione delle formalità legate al rientro in Italia della salma di Michele.

Accertamenti medici e perizie: il ruolo della clinica del rosario e delle analisi internazionali

Gli esami diagnostici più recenti sono stati effettuati alla clinica privata del Rosario, alla presenza del perito medico-legale scelto dalla famiglia, Juan Luis Poncela. Si tratta di controlli supplementari dopo i primi riscontri ottenuti in sede di autopsia, condotta in Spagna.

Le indagini hanno richiesto l’invio delle immagini e dei campioni all’estero, presso un laboratorio internazionale, per garantire un esame più rigoroso e approfondito. Questi dati contribuiranno a verificare l’esito del primo referto autoptico.

Secondo il rapporto della Guardia Civil, non sono emersi segni di violenza sul corpo del dj. È stata suggerita l’ipotesi che la causa del decesso possa essere legata a una “continua assunzione di stupefacenti”, anche se si attende un responso definitivo dalle analisi tossicologiche, ancora in corso.

L’esame specialistico previsto nei prossimi giorni sarà quindi decisivo per chiarire le condizioni che hanno portato al tragico evento. La presenza del medico della famiglia garantisce un controllo più attento e una possibilità di confronto diretto con le autorità spagnole.

La reazione di Giuseppe Noschese alle accuse della guardia civil

Il padre di Michele si è mostrato scettico verso le affermazioni della Guardia Civil, che ha indicato nel consumo abituale di droghe una possibile causa del decesso. Giuseppe ha sottolineato che non esistono denunce o procedimenti ufficiali a carico del figlio per questioni legate a stupefacenti. Ha chiesto di vedere eventuali documenti in tal senso.

Pur criticando alcune dichiarazioni degli investigatori, Giuseppe ha ribadito la fiducia nelle autorità giudiziarie spagnole, aspettando con tranquillità l’esito ufficiale degli esami e dell’indagine. Ha spiegato che la denuncia per omicidio presentata nei confronti di ignoti rispondeva a un dovere formale, in attesa di chiarire esattamente cosa sia successo.

Da medico, Noschese ha osservato che se suo figlio aveva avuto convulsioni dopo un intervento degli agenti, avrebbe dovuto ricevere immediato soccorso. Contrario a eventuali comportamenti violenti, ha richiamato l’attenzione sulle procedure adottate nel fermo, evidenziando che Michele sarebbe stato ammanettato mani e piedi in circostanze difficili da spiegare.

L’intera vicenda è seguita con apprensione e cautela, mentre si aspettano gli elementi in grado di fare piena luce sui fatti.

Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Matteo Bernardi

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Matteo Bernardi

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