La dieta mediterranea si conferma un elemento chiave per il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione italiana. Il 15 luglio, nei pressi di Napoli, si terrà la Biennale dell’Economia Cooperativa organizzata da Legacoop. In questa occasione verrà presentato il Manifesto Cooperativo per lo Sviluppo della Dieta Mediterranea, un documento voluto da Legacoop Agroalimentare che da anni promuove la cultura legata alla terra, alle tradizioni e all’alimentazione tipica del nostro Paese.
Dettagli sull’evento e la sua location
L’appuntamento è fissato presso la Sala Cinese dell’Università Federico II di Napoli, nel Dipartimento di Agraria a Portici. La giornata prende il titolo “Dieta mediterranea e cooperazione: un modello di sviluppo” e inizia alle 10 con i saluti introduttivi affidati ad Anna Ceprano, presidente di Legacoop Campania.
Interventi istituzionali e ospiti di rilievo
Dopo gli interventi istituzionali seguiranno quelli dei principali rappresentanti delle cooperative agroalimentari italiane. Cristian Maretti guiderà l’introduzione come presidente di Legacoop Agroalimentare mentre Simone Gamberini parteciperà con un video saluto in qualità di presidente nazionale Legacoop.
Tra gli ospiti spiccano nomi rilevanti del mondo agricolo e istituzionale: Maurizio Martina, vice direttore generale della Fao, porterà il suo contributo sul ruolo globale della dieta mediterranea; Ettore Prandini, presidente Coldiretti, discuterà le prospettive agricole nazionali; infine Francesco Lollobrigida, ministro delle Politiche Agricole, interverrà tramite video messaggio.
La presenza europea sarà rappresentata da Antonio Parenti, direttore per Salute pubblica presso DG Sante della Commissione europea che affronterà temi legati alla sicurezza alimentare.
I protagonisti tra cooperative e istituzioni
All’incontro partecipano anche figure importanti del mondo cooperativo come Francesco Citarda, presidente Consorzio Libera Terra Mediterraneo che opera nel recupero dei terreni confiscati alle mafie; Mauro Lusetti guida Conad mentre Maura Latini presiede Coop Italia; Francesco Malaguti rappresenta il gruppo Camst; Pietro Ciardiello è direttore Cooperativa Sole; Stefano Pisani, sindaco del comune campano Pollica noto per essere uno dei luoghi simbolo della dieta mediterranea.
Sara Roversi del Future Food Institute modera tutta la mattinata dando ritmo agli interventi molto attesi dal pubblico presente.
Il momento centrale sarà dedicato alla presentazione ufficiale del Manifesto Cooperativo sulla Dieta Mediterranea illustrato da Sara Guidelli, direttrice generale Legacoop Agroalimentare. Questo documento sintetizza le linee guida su cui basare politiche agricole sostenibili ed inclusive ispirate ai valori storici italiani.
Pomeriggio dedicato all’agricoltura sociale come bene comune
Dalle 14:30 prende avvio una tavola rotonda intitolata “Agricoltura sociale bene comune”. I lavori saranno aperti da Rita Ghedini, presidente Cooperare con Libera Terra impegnata nella promozione delle attività sociali nelle aree rurali recuperate dalla criminalità organizzata.
Parteciperanno Mario Morcone, assessore regionale Campania alla Legalità Sicurezza Immigrazione insieme a Mariano Di Palma, referente nazionale Libera Campania attivo contro le mafie territoriali.
Approfondimenti scientifici e testimonianze sul campo
Giuliano Bonanomi, docente all’Università Federico II approfondirà aspetti scientifici riguardanti l’agricoltura sociale mentre Enrico Fontana, responsabile rapporto Agromafie per Legambiente offrirà dati sulle infiltrazioni criminali nel settore agricolo italiano.
Paola Pascale, program manager presso cooperativa sociale Terra Felix, racconterà esperienze concrete sul campo seguite poi dall’intervento di Massimo Rocco, presidente Terre don Peppe Diana – Libera Terra impegnate nella gestione etica delle terre confiscate alle mafie in Campania.
Tiziana Cozzi, giornalista, coordinerà questo confronto pubblico aperto al dibattito tra operatori sociali, istituzioni ed esperti chiamati a discutere soluzioni pratiche per valorizzare agricoltura sociale come strumento contro illegalità ed esclusione economica.
L’iniziativa offre così uno spazio dove riflettere su temi cruciali quali tradizione alimentare, tutela ambientale, legalità, sviluppo locale attraverso modelli cooperativi radicati nel territorio campano ma con ricadute nazionali ed europee evidenti.