A Napoli, nella scuola di alta cucina In Cibum, sette giovani con disturbi dello spettro autistico hanno concluso un percorso formativo che va ben oltre la semplice tecnica culinaria. Un’esperienza che dimostra come mettere le mani in pasta possa diventare uno strumento di autonomia e crescita personale. Dietro a questo progetto ci sono diverse realtà impegnate nel sociale, che hanno unito le forze per creare nuove opportunità, sia professionali sia umane.
Quando la cucina diventa un percorso di autonomia e integrazione
Il progetto di In Cibum ha visto sette ragazzi con autismo diplomarsi dopo aver seguito corsi di cucina, pasticceria e pizzeria. L’obiettivo? Creare un ambiente dove ciascuno potesse esprimere le proprie capacità, imparando tecniche e acquisendo maggiore sicurezza in sé. Non solo: si è voluto costruire un percorso che coniugasse la formazione pratica con lo sviluppo personale.
Le lezioni, oltre a insegnare come preparare piatti o usare gli strumenti del mestiere, sono state accompagnate da un supporto costante. Docenti esperti hanno lavorato per creare un clima accogliente e familiare, essenziale per favorire l’apprendimento e la socializzazione con i coetanei neurotipici. Così il laboratorio è diventato anche un luogo dove imparare a relazionarsi, aprendo la strada all’inclusione nella vita di tutti i giorni.
Il team che ha seguito i ragazzi unisce esperienza in cucina e sensibilità educativa. Marco Cefalo, chef di riferimento, ha guidato le attività pratiche; Valentino Tafuri si è occupato di pizza e pane; Imma Lopez e Raffaella Vara, ex allieve della scuola, hanno preso in mano i laboratori. Il risultato è stato un mix di rigore tecnico e attenzione alle esigenze di ciascuno.
Il valore degli specialisti e il sostegno delle associazioni
Un pilastro fondamentale del progetto è stato il coinvolgimento diretto di Oisma Aps, associazione guidata da Annalisa Siano. Psicologi, educatori, assistenti socio-sanitari hanno affiancato i ragazzi durante le attività pratiche, aiutandoli a rafforzare l’autonomia quotidiana.
Lavorando sia individualmente che in gruppo, questi operatori hanno supportato non solo l’apprendimento delle tecniche culinarie, ma anche lo sviluppo di abilità trasversali come gestire lo stress, comunicare meglio e adattarsi a situazioni condivise con persone senza disabilità.
A completare il quadro c’è il contributo di Seconda Stella, ente del Terzo Settore. Attraverso attività educative e momenti di svago, ha offerto ai giovani con disabilità occasioni di socializzazione, andando oltre l’aspetto formativo e mettendo al centro la persona nella sua interezza.
La forza della collaborazione tra scuole e associazioni
Mariagiovanna Sansone, direttrice di In Cibum, ha sottolineato come l’inclusione nasca dalla collaborazione tra realtà diverse. L’unione tra In Cibum, Oisma e Seconda Stella ha portato a mettere insieme competenze e professionalità diverse, per valorizzare al massimo le potenzialità di ogni ragazzo.
I corsi sono stati costruiti partendo dai talenti di ciascuno, con l’obiettivo di far emergere consapevolezza e competenze. Non si è guardato solo all’aspetto tecnico, ma anche a quello emotivo e relazionale, offrendo strumenti concreti per inserirsi nel mondo del lavoro e nella società.
Annalisa Siano ha rimarcato come questi risultati dimostrino che ognuno può crescere e affermarsi anche seguendo strade non convenzionali. Un ringraziamento speciale va a chi crede e sostiene iniziative di questo tipo, riconoscendo l’impegno e la forza dei ragazzi coinvolti.
Un video per raccontare un percorso di crescita e condivisione
La giornata della consegna dei diplomi si è chiusa con la proiezione di un video che ripercorre i mesi di formazione a In Cibum. Attraverso immagini e testimonianze si è visto l’impegno costante, la determinazione e il lavoro di squadra tra tutor e allievi.
Quel filmato racconta molto più delle abilità in cucina: mostra la capacità di affrontare nuove sfide, di condividere spazi e di trovare un posto importante nella società. Un racconto concreto che conferma quanto siano preziosi i progetti che uniscono competenze e relazioni per creare vere opportunità di inclusione.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Matteo Bernardi