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La Campania a Expo 2025 Osaka: tra vulcani, cultura e innovazioni tecnologiche

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Campania a Expo Osaka 2025: tra tradizione vulcanica e tecnologia innovativa. - Unita.tv
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La Campania si presenta all’Expo 2025 di Osaka con uno spazio dedicato nel Padiglione Italia dove mette in evidenza il legame unico con il Giappone, in particolare attraverso i vulcani, simboli naturali e culturali di entrambe le regioni. L’esposizione racconta come questi elementi abbiano influenzato paesaggi, storia e tradizioni, valorizzando al tempo stesso sviluppo tecnologico e produzioni locali.

Il simbolo vulcanico come ponte culturale tra Campania e Giappone

Nell’area espositiva della Campania a Osaka si parte dall’immagine potente del Vesuvio e dei Campi Flegrei accostandoli al monte Fuji, icona del Giappone. Questi vulcani non sono solo fenomeni naturali ma veri e propri simboli che caratterizzano l’identità delle popolazioni che convivono con la loro presenza. L’esposizione illustra come le comunità di queste zone abbiano imparato a considerare la forza distruttrice del vulcano anche come fonte di vita e rinascita, creando una dimensione spirituale profonda attorno a questi elementi naturali.

L’idea alla base dell’allestimento è mettere in luce un dialogo tra Campania e Giappone attraverso la natura e la cultura. I vulcani hanno modellato il territorio e l’evolversi delle civiltà, influenzando tradizioni e pratiche religiose. Entrambi i popoli condividono una relazione di rispetto e adattamento con queste masse di roccia e fuoco, che a volte si manifestano con eruzioni distruttive ma che allo stesso tempo hanno permesso la nascita di ambienti fertili e straordinari paesaggi.

“fuoco e memoria”: archeologia e narrazione digitale nelle radici culturali

La Regione Campania con la Direzione politiche culturali e turismo ha creato “Fuoco e Memoria”, un progetto che usa la tecnologia digitale per raccontare il legame tra attività vulcanica e sviluppo delle culture antiche. La mostra si focalizza sui siti archeologici di Pompei, Ercolano e Cuma, luoghi simbolo dove storia e natura si intrecciano. Questi scavi rappresentano la testimonianza tangibile di come le eruzioni abbiano segnato al contempo distruzione e rinascita culturale.

L’esposizione scenografica vuole far comprendere come i vulcani siano stati parte integrante del tessuto culturale umano, influenzando architettura, arte e mitologia. L’archeologia diventa dunque un ponte sensibile tra passato e presente. Attraverso ricostruzioni e contenuti multimediali, i visitatori possono percepire l’impatto storico dell’attività vulcanica sullo sviluppo delle antiche civiltà campane e, al contempo, coglierne la continuità nella vita moderna e nelle tradizioni locali.

Valorizzazione delle tradizioni e digitalizzazione del patrimonio culturale

L’allestimento mostra anche come la Campania lavori per far convivere patrimonio culturale e innovazione tecnologica. Tre aree espositive sotto il nome di “nicchie” mettono in primo piano la digitalizzazione e la tutela delle tradizioni campane. Tra queste, la Scuola di ceramica dell’Istituto Caselli di Capodimonte espone piccoli oggetti che rappresentano la storia artistica della regione, mentre altre sezioni offrono dimostrazioni dal vivo dell’arte presepiale, parte importante dell’industria creativa locale.

A questo si aggiungono tecnologie che permettono di fruire contenuti sonori legati al patrimonio immateriale della regione, utilizzando il portale SoNa. L’obiettivo è mostrare la capacità della Campania di integrare tecnologia con cultura, proteggendo e rilanciando i propri valori tradizionali in un contesto globale. Il progetto rappresenta un modello di come il digitale possa aiutare a mantenere viva la memoria storica, aprendo nuovi percorsi di accesso e diffusione.

Moda, materiali innovativi e sperimentazioni ecosostenibili

Una delle nicchie dell’esposizione è dedicata a moda, materiali alternativi e nanotecnologie. Qui si possono vedere abiti e monili realizzati con fibra di cellulosa ottenuta senza abbattere alberi, un esempio concreto di attenzione alla sostenibilità ambientale. Si presentano anche guanti progettati dalla Stazione sperimentale per l’industria delle pelli con sede a Pozzuoli, che rappresentano l’incrocio tra tradizione manifatturiera e tecnologia applicata.

Questi oggetti illustrano una parte del Made in Italy che punta sulla ricerca di nuovi materiali più rispettosi dell’ambiente e sull’industria creativa locale che si rinnova mantenendo legame con antiche abilità. In questo spazio le tecniche artigianali si combinano con la sperimentazione di soluzioni avanzate per formare prodotti unici, con valore sia estetico sia funzionale.

Dal digitale all’artigianato: strumenti innovativi per il patrimonio campano

Altre due nicchie si soffermano su artigianato digitale e innovazioni tecnologiche applicate alle tradizioni locali. I modelli dimostrativi del Centro per l’artigianato digitale mostrano strumenti capaci di migliorare processi artigianali senza sacrificare l’unicità dei lavori manuali. A fianco viene esposta la famosa pizza campana, con una sperimentazione che coinvolge la blockchain per garantire la tracciabilità degli ingredienti e autenticità nella preparazione.

Queste aree dimostrano come la Campania mescoli saperi antichi e tecnologie contemporanee, elevando anche un prodotto simbolo come la pizza a esempio di innovazione. La sicurezza e la trasparenza alimentare diventano parte integrante dell’esperienza sensoriale, con metodi che tutelano qualità e tradizione.

La Campania fa squadra: aziende protagoniste in diversi comparti

Durante la settimana dedicata alla regione sarà presentata una missione collettiva di imprese campane attive in settori come aerospazio, automotive, meccanica di precisione, logistica, moda e pelletteria. Questi campi di eccellenza rappresentano un volto meno conosciuto della Campania, che evidenzia competenze tecniche e produttive a livello internazionale.

Il coinvolgimento di queste aziende mostra un profilo economico articolato, capace di affiancare tradizione culturale e artigianale con produzioni tecnologiche e industriali di qualità. Si conferma così la volontà della Campania di presentarsi come un territorio che mantiene saldo il proprio patrimonio storico ma guarda anche a progetti di sviluppo concreti e diversificati.

Le parole degli organizzatori tra aspettative e prime visite

Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione, ha sottolineato il tentativo di offrire una rappresentazione che unisca storia, cultura e artigianato, con un equilibrio tra tradizione e innovazione. Caputo ha richiamato l’attenzione sulla qualità paesaggistica e culturale assieme alle produzioni agricole legate alla salute, puntando su un’immagine complessiva che mostri tutti i volti della Campania.

L’ambasciatore Mario Vattani, commissario generale per l’Italia, ha invece evidenziato l’ampia partecipazione e l’interesse del pubblico giapponese e internazionale per gli spazi dedicati alla regione. Questo afflusso conferma il valore del progetto regionale, che fa parte di una più ampia rete di partecipazione delle regioni italiane presenzianti a Expo 2025.

Gli eventi e le esposizioni proseguiranno nelle prossime settimane, confermando l’importanza di Expo Osaka come occasione per presentare le specificità territoriali e i risultati di esperienze locali al pubblico globale.

Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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