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In Campania cala la dispersione scolastica, ma restano forti differenze tra territori

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Dispersione scolastica in calo in Campania, ma divari territoriali persistono. - Unita.tv
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La dispersione scolastica in Campania continua a essere una sfida aperta. Negli ultimi anni si registra una lenta ma costante diminuzione, soprattutto tra gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado. I dati più recenti, presentati in Prefettura a Napoli, confermano questi progressi. Tuttavia, nel biennio delle superiori le difficoltà rimangono evidenti. Il confronto tra segnalazioni e denunce fa capire che gli strumenti di prevenzione attivati sul territorio funzionano. Le istituzioni sottolineano come il contrasto all’abbandono scolastico non riguardi solo l’istruzione dei ragazzi, ma anche la sicurezza e la vita della comunità.

Dispersione scolastica in Campania: cosa dicono i numeri dal 2021 al 2025

Ettore Acerra, direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Campania, ha tracciato un bilancio dopo l’anno scolastico 2021-2022. La presenza a scuola primaria è quasi totale: il 99% degli iscritti frequenta regolarmente. Situazione simile per la scuola media, ma è nel biennio delle superiori che si fa sentire il problema dell’abbandono. In alcune zone di Napoli, in particolare, la dispersione cresce. Tra le province campane, invece, i dati variano molto. Acerra ha spiegato che gli abbandoni definitivi stanno diminuendo, mentre sono aumentate le segnalazioni di frequenza irregolare o saltata, che i dirigenti scolastici inviano ai Comuni. Questo dimostra che la fase preventiva funziona: si interviene prima che la situazione peggiori. Su quasi 4.805 segnalazioni nell’area metropolitana, solo 260 sono arrivate a denunce formali. Un divario che conferma l’efficacia del lavoro di monitoraggio e recupero svolto da scuole e istituzioni.

Prefettura Di Napoli: la lotta all’abbandono come questione di legalità

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha ribadito durante l’incontro in Prefettura quanto sia importante fermare la dispersione per il futuro della città e della regione. “Combattere l’abbandono scolastico significa non solo offrire ai giovani una reale possibilità di istruzione, ma anche tenerli lontani da strade pericolose, spesso legate alla criminalità.” Presentando i dati 2024-2025, Di Bari ha sottolineato come avere numeri aggiornati consenta di mettere in campo interventi mirati già dall’anno scolastico successivo. La nuova normativa responsabilizza di più i dirigenti scolastici, che devono comunicare le assenze ai sindaci. Questi ultimi controllano che gli studenti tornino in classe e, in caso contrario, possono avviare ammonimenti o segnalazioni all’autorità giudiziaria. La collaborazione tra scuole, Comuni e Prefettura crea così un sistema più efficace per intervenire subito sui primi segnali di abbandono.

Il decreto Caivano: una svolta che dà risultati concreti

Il prefetto ha messo in luce l’importanza del decreto Caivano, nato per contrastare l’abbandono scolastico nelle aree più difficili dell’hinterland napoletano. La norma ha definito regole precise e ruoli chiari per chi deve intervenire, dando maggiore peso ai dirigenti scolastici e ai rappresentanti locali. I dati mostrano che rispetto all’anno scorso si registrano miglioramenti: decine di studenti sono tornati a frequentare grazie a questo sistema. Il decreto ha trovato consenso tra operatori e amministratori, che lo vedono come un passo avanti decisivo per mantenere alta l’attenzione e agire concretamente su chi rischia di perdere il diritto allo studio.

Comune Di Napoli: più investimenti e nuovi strumenti per fermare l’abbandono

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha illustrato le misure messe in campo dall’amministrazione per frenare la dispersione. Tra queste, il raddoppio dei posti negli asili nido. Si è partiti da una copertura molto bassa, intorno all’8%, e ora si è arrivati quasi al 20%, con l’obiettivo di superare la media europea del 33% entro la fine del piano PNRR. Il Comune ha anche rinnovato le strutture e stabilizzato il personale degli asili, rafforzando gli insegnanti nelle scuole dell’infanzia. Manfredi ha ricordato la piattaforma digitale che permette ai dirigenti di segnalare in tempo reale le assenze prolungate o frequenti, così da intervenire subito. Grazie a questo sistema sono emerse differenze nette tra i quartieri di Napoli, che hanno indirizzato gli interventi comunali. La lotta alla dispersione non riguarda solo lo studente: il Comune sostiene anche le famiglie in difficoltà, con progetti sociali, sportivi e culturali che aiutano a trasmettere valori positivi.

La sfida della dispersione: un nodo cruciale per il futuro di Napoli

Per il sindaco Manfredi, combattere l’abbandono scolastico è la sfida più importante per Napoli, la sua area metropolitana e l’intera Campania. “Non andare a scuola predispone i giovani a problemi seri, sia nella vita personale che nel lavoro, aumentando il rischio di devianza e di finire nella fascia dei NEET, cioè i giovani che non studiano né lavorano.” Napoli, con le sue difficoltà legate al divario tra Nord e Sud, è al centro di questo problema. Manfredi ha detto che vincere questa battaglia significherebbe migliorare la condizione di tutto il Paese. Non si tratta solo di aiutare i singoli studenti, ma di rafforzare la coesione sociale e la qualità della vita nella città. La dispersione resta quindi un tema caldo nel dibattito pubblico e nelle strategie politiche per gli anni a venire.

Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Elisa Romano

Written by
Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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